La frontiera degli Iliensi

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di Giorgio Valdès

L’intero Marghine si distingue per la presenza di centinaia di testimonianze nuragiche, a conferma dell’importanza che questa regione rivestiva sin da lontano passato. Nel territorio di Bortigali, in particolare, si contano svariati nuraghi compresi nell’usuale griglia di allineamenti che caratterizza tutto il territorio isolano. Un nucleo particolarmente folto di strutture megalitiche si colloca a N-O del paese e comprende tra gli altri: l’Orolo, il Tintirriolos, il Pranu ‘e ruos, il Coattos, l’Aidu Entos e il Carralzu Iddia. Tra di essi il complesso nuragico di “Carralzu Iddia”(vedi immagine) , sito in posizione baricentrica tra il nuraghe “Aidu Entos” e il “Miuddu” di Borore, si articola in due strutture principali, una delle quali a corridoio, circondate da una cinta muraria che comprende anche un piccolo villaggio di capanne. Il nuraghe “Aidu Entos” deve la sua notorietà a un’iscrizione latina impressa sulla sua architrave, ormai difficilmente leggibile e di datazione piuttosto controversa, che dice: "ILI IVR IN NVRAC SESSAR M C" . Tale iscrizione si riferisce probabilmente ai diritti degli Iliensi del Nurac Sessar e con altrettanta probabilità indicava il limite territoriale tra il territorio dei Balari e quello degli Iliensi. In merito al Nuraghe Miuddu, situato ai margini della strada provinciale 129 e quindi facilmente accessibile, si rimanda alla pagina Nurnet ad esso dedicata e riportata a margine.

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