LA GROTTA DEL CRANIO 2^ Parte – di Giusi Gradoli

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‘Skull Cave’ o ‘La Grotta del Cranio’ è stata così denominata per la presenza, alla sua estremità finale, di un cranio di adulto ricoperto da carbonato di calcio depositato dalle acque circolanti (Figura 1, sulla destra)). Durante lo scavo di questa parte della grotta ci si è resi conto però che altri pezzi di cranio umano erano presenti alla base, sopra il primo cranio e all’interno di un’apertura, rinvenuta chiusa con delle pietre (Figura 1, sulla sinistra).

Figura 1 . I diversi pezzi di cranio umani sovrapposti e concrezionati dal carbonato di calcio (a destra) e l’apertura contenente altri pezzi di cranio. Da Gradoli M. G. e Meaden T. G., 2012, Figura 3, pagina 42. La foto è stata scattata da Giuseppe Farci. ——–

Figura 3 in copertina. Dettaglio del cranio fotografato lateralmente. Da Gradoli M. G. e Meaden T. G., 2012, Figura 5, pagina 44. La foto è stata scattata da Giuseppe Farci.

————————- Durante lo scavo del piano di calpestio i diversi pezzi di cranio sono stati lasciati in posto per evitarne il danneggiamento durante l’estrazione. L’analisi con il radiocarbonio ha dato un’età compresa tra i 4259-4042 anni prima di Cristo (al 95,1% di probabilità) corrispondente, in Sardegna, al Neolitico Medio.

In prossimità di un foro sulla parete della grotta, dal quale fuoriusciva dell’acqua (ipotizzabile dalla presenza di depositi carbonatici concentrici) è stato rinvenuto, sigillato da una sottile patina di carbonato di calcio, un gruppo di pitture rupestri di colore nero, tracciate presumibilmente dal dito di un individuo adulto. Poiché le pitture non sono accessibili non si è potuto, per ovvie ragioni di tutela, analizzare la natura del pigmento nero con il quale sono state tracciate. Altri segni, in parte scoloriti dall’acqua sono visibili ma non interpretabili (Figura 4).

Figura 4. In questa eccezionale foto di Giuseppe Farci, si può vedere la scena principale rappresentata in questa parte della parete. Da Gradoli M. G. e Meaden T. G., 2012, Figura 8, pagina 46.

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Lo studio della direzione del segno (Figura 5), tenendo conto anche dei tratti in parte scoloriti dall’azione dell’acqua e osservati a forte ingrandimento, ha permesso di identificare la figura di un antropomorfo munito di corna (in verde) che impugna un arco e scaglia una freccia contro un animale dalle lunghe corna (in rosso). Si noti come la freccia, parzialmente scolorita nella pittura originale, sembra colpire l’animale. Altri segni parziali non identificabili ma probabilmente riferibili a teste di animali sono stati colorati in giallo. La figura dell’antropomorfo sembra essere stata disegnata sopra u’altra (in blu) non identificabile e in prossimità di un segno visibile solo parzialmente, colorato in bianco.

Figura 5. La figura estrapolata dallo studio su citato. Da Gradoli M. G. e Meaden T. G., 2012, Figura 9, pagina 46. L’elaborazione: Giusi Gradoli e Giuseppe Farci. ——-

Figura 6. Figure di antropomorfi con arco della Grotta di Porto Badisco, in Puglia. Da Graziosi, 1980. In Whitehouse R. 1992, ‘Underground Religion’, fig. 5.4, pag. 92.

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Figure 7. Antropomorfi con corna della Grotta di Porto Badisco, in Puglia. Da Graziosi, 1980. In Whitehouse R. 1992, ‘Underground Religion’, fig. 5.18, pag. 112.

Nel 2011, Ruth Whitehouse, Professore Emerito di Preistoria Europea all’University College di Londra ci ha fatto visita durante la campagna di scavi ed ha confermato la similitudine di queste pitture sarde con quelle della Grotta del Cervo studiate da Paolo Graziosi nel 1980 e successivamente da lei nel 1992 a Porto Badisco in Puglia. Queste pitture, le più antiche sino ad ora rinvenute in grotta in Sardegna, rientrano per lo stile, nel più ampio quadro culturale delle pitture rupestri Neolitiche del Mediterraneo Centrale (Gradoli e Skeates, 2012).

In prossimità del gruppo di pitture, durante lo scavo, sono state rinvenute altre piccole nicchie chiuse da pietre contenenti ossa di animali e un’ascia in ‘pietra verde’ locale mai utilizzata. La dizione ‘pietra verde’ indica, nel linguaggio geologico, un gruppo consistente di rocce di origine metamorfica di colore scuro-verdastro. L’esatta definizione della composizione petrografica del manufatto può essere ottenuta solo tramite analisi petrologica o chimica tramite prelievo di una porzione. Data l’eccezionalità del rinvenimento, si è preferito non danneggiarlo e quindi indicare genericamente la natura della rocce utilizzata come ‘pietra verde’. Questo tipo di asce sono state rinvenute, come deposizioni di oggetti di prestigio, in sepolture neolitiche in tutta Europa.

Figura 8. Il rinvenimento dell’ascia preistorica in ‘pietra verde’. Foto di proprietà di Robin Skeates.

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Figura 9. La piccola ascia Neolitica. Da Skeates 2009-2010, ‘The European Archaeologist’, pagina 5.

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Figura 10. Robin Skeates, durante lo scavo della grotta.

Approfondimenti: Gradoli M. G. and Meaden, T. G. 2011. Underworld and Neolithic Rituality: The Rock Art of the Su Longu fresu Cave in Central Sardinia’. In Atti del XXIV Valcamonica Symposium, Art and Communication in Pre-Literate Societies, Capo di Ponte (Valcamonica), 13-18 Luglio 2011.

Skeates, R. 2011. The Seulo Caves Project, Sardinia: a report on archaeological work undertaken in 2009 and 2010. Cave and Karst Science, Vol. 38, N. 3, 2011. Transactions of the British Cave Research Association

Gradoli M. G. and Meaden G. T. 2012. Neolithic Art and Artefacts in Caves near Seulo in Central Sardinia: Grutta I de Longu Fresu. In G. T. Meaden (Editor), Archaeology of Mother Earth Sites and Sactuaries through the Ages. British Archaeological Reports International Series 2389, Oxford, pp 41-48. Atti del 14 ° Meeting dell’Associazione degli Archeologi Europei, Malta 16-20 Settembre 2008.

Gradoli M. G. and Skeates, R. 2012. Intellectual and Spiritual Expressions in Central Sardinia during Neolithic and Bronze Age: The Seulo Caves Project. In Atti del Colloquio Unione Internazionale Studi Preistorici e Protostorici (UISPP), Capo di Ponte (Valcamonica), ‘Espressioni Spirituali e Intellettuali dei Popoli senza Scrittura’, Edizioni Atelier.

Graziosi, P. 1973. L’Arte Preistorica in Italia. [Firenze: Sansoni]

Whitehouse, R D. 1992. Underground Religion: Cult and Culture in Prehistoric Italy. [London: Accordia Research Centre]