di Giorgio Valdès
Il nuraghe Nurdole di Orani ospita al suo interno una fonte sacra nella quale son stati rinvenuti bronzi votivi, materiali fittili e alcuni oggetti egizi.
Tra i vari manufatti c’è anche uno “scarabeo” che porta sul retro un cartiglio con scritto in caratteri geroglifici: “Neb-Maat-Ra” (Ra, signore della giustizia), una delle titolature del faraone Amenhotep III della XVIII dinastia (1424/1397).
La stessa titolatura è riprodotta anche in un unguentario, la cui immagine si allega per completezza d’informazione, trovato a Tebe insieme ad altri oggetti che facevano parte del corredo funebre del faraone.
Ci sarebbe da domandarsi come sia finito un oggetto del genere all’interno del nuraghe Nurdole, se non si trattasse in realtà dell’ennesimo indizio a conferma degli stretti rapporti esistenti tra i nuragici e gli egiziani di un tempo, se non addirittura dell’antica e ampiamente attestata frequentazione egizia della Sardegna.
Nell’immagine: il nuraghe Nurdole di Orani; lo “scarabeo” e il suo retro su cui è riportato, evidenziato dalla freccia, il cartiglio del faraone Amenhotep III; l’unguentario di Tebe con il cartiglio dello stesso faraone, ugualmente indicato da una freccia.