Milis –Or- e il Re degli Aranci, nei racconti dei viaggiatori dell’800
Milis è un antico borgo agricolo che sorge ai piedi del Monte Ferru. Il territorio conserva numerosi reperti archeologici, come i nuraghi Canale, Cobulas, Mura Cabonis e Su Livariu.(tutti ancora da scavare e studiare) L’economia del paese è tipicamente agricola, ricca di aranci e vigneti da cui si producono la rinomata vernaccia e un miele particolarmente aromatizzato.
Da “Profili e Paesaggi della Sardegna, Milano 1864 cp.II di Paolo Mantegazza
“ Il più bel paesaggio che la Sardegna deve all’industria umana è la foresta di aranci di Milis. Se visitate Oristano non dimenticate quel paradiso terrestre e scrivete nel vostro libro d’oro una giornata delle più care della vita: intendo sempre se avete cuore d’artista , se sentite il santo amore della natura. Il villaggio è come molti altri della Sardegna; ma dovete visitarvi il palazzo del Marchese Boys di Putifigari coi suoi cento antenati; dovete gettare uno sguardo amoroso ad una chiesuola circondata da alberi altissimi; chiesuole dalle tinte grigie e dal simpatico rossiccio della terra cotta; tutta quanta coperta di edere, che come fiamme di razzi convergenti la abbracciano con strettissimo amplesso. E poi e poi convien gettarsi a corpo perduto, a cavallo o a piedi in quella foresta d’aranci, dove vi inebriate d’un profumo orientale e vi trovate sul capo, fra i piedi, dappertutto, una pleiade di milioni d’arance squisite, che vi vendono fin 25 e 15 centesimi al centinajo, degne rivali per profumo e dolcezza delle sorelle di Palermo. Nel bosco d’aranci che apparteneva al capitolo della Cattedrale d’Oristano e ch’io trovai in vendita vi sono alberi che danno più di 5000 frutti. E’ però nel bosco del Marchese Boys che trovate l’arancio più colossale, chiamato il Re degli aranci; un uomo non lo può abbracciare, ha maestà e dignità dei maggiori fra i nestori del regno vegetale.”