La particolarità del nuraghe Lò, a Sorgono, deriva dal fatto di possedere sulla parete della camera opposta a quella d’ingresso, un breve andito che sfocia in una grande finestra architravata, sormontata da finestrello di scarico. Il nuraghe è un monotorre e non presenta nessuna traccia di alcun tipo di scala. L’ingresso, posto a Nord-Ovest, presenta un architrave sormontato da un finestrello di scarico accuratamente lavorati.
Le indagini hanno individuato in località Biru ‘e Concas, a Sorgono, tracce di frequentazione umana risalenti al periodo compreso tra il Neolitico Recente (3300-2700 a.C.) E l’Eneolitico (2700-1700). Le testimonianze più monumentali sono i menhir presenti nel sito: singoli, in coppia, in triadi, in spettacolari allineamenti formati anche da 20 menhir, e in circoli. Ovunque si possono notare anche menhir rovesciati a terra, interi o in frammenti. Il sito doveva essere ancora più esteso di quanto appare oggi.
Il complesso del Talei, sempre in territorio di Sorgono, è costituito da un protonuraghe, un villaggio e una tomba di giganti. Il protonuraghe, del tipo “a corridoio”, ha una planimetria vagamente ellissoidale e si addossa ad una emergenza granitica. L”opera muraria è costituita da grossi blocchi poligonali di granito.
Le foto del nuraghe Lò sono di Francesca Cossu, Giacomo Fantola e Lorenzo Muntoni. Quelle del compendio di Biru ‘e Concas sono di Antonello Gregorini, Marco Cocco e Giacomo Fantola, mentre le foto del complesso nuragico di Talei sono di Andrea Mura- Nuragando Sardegna, Gianni Sirigu e Bibi Pinna.