Il nuraghe “San Pietro” è il monumento archeologico più rilevante del territorio di Torpè e, vista la mole (70,30 metri di diametro), era certamente uno dei più vivaci centri commerciali della costa orientale sarda. Si tratta di un quadrilobato che, fino agli ’70 del Novecento, era praticamente sconosciuto tranne che a pochissimi addetti ai lavori, come il grande archeologo italiano Antonio Taramelli (1868-1939) che lo descrisse la prima volta come un cumulo di pietre coperto di terra e detriti all’interno di un terreno privato. Le prime fonti scritte sul nuraghe tuttavia, risalgono all’abate Vittorio Angius. (Informati Sardegna)
Situata su di un pianoro adiacente il rio Caddare, la tomba di giganti Su Picante, di Siniscola, si trova a breve distanza dal sito di Lettu Rucratu. La sepoltura, che prima delle attività di scavo e restauro presentava grosse manomissioni effettuate con mezzi meccanici che hanno asportato parte della camera e dell’esedra, era costruita con tecnica ortostatica. Il sito ha restituito materiali databili all’inizio del Bronzo Medio (Marco Mulargia)
Le foto del nuraghe San Pietro, a Torpè, sono di Bibi Pinna, Romano Stangherlin e Vittorio Pirozzi. Quelle della tomba di giganti Su Picante, di Siniscola, sono di Romano Stangherlin e Siniscola Turismo.