Escludendo la torre principale, il nuraghe “Su Nuraxi” di Samatzai “si presenta ampiamente interrato tanto da rendere problematica la lettura delle parti che lo compongono. Nello spazio intorno al nuraghe si rileva la presenza di alcuni vani circolari, forse resti di un villaggio. Sempre nelle sue prossimità si nota la presenza di quella che potrebbe essere un’area sacrificale, chiamata dai samatzesi “Sa piscedd’ ‘e su casu” a causa del suo particolare aspetto che ricorda una forma di formaggio”. (da Suscruxoxu.it)
La tomba dei giganti di “Inguttosu Mannu” o “Ingurtosu Mannu”, a Donori, si rivela ai visitatori nelle sue forme originarie. Poggiante direttamente sull’affioramento roccioso, è costituita da un corridoio absidato impostato su una esedra dotata di stretto bancone. Al centro dell’esedra un piccolo ingresso architravato, munito di stipiti e soglia, immette nella camera funeraria, un corridoio costituito da filari di blocchi di grosse dimensioni grossolanamente sbozzati e rinzeppati con piccole pietre. La copertura è a volta ogivale. Tracce del muro di contenimento testimoniano che doveva in origine essere coperta da un tumulo di pietre e terra. (Wikipedia)
Le foto de Su Nuraxi di Samatzai sono di: Lucia Corda, Marco Cocco, Bibi Pinna, Gianni Sirigu, Lorenzo Muntoni, Ivan Pedretti e Ugo Pilia. Quelle della Tomba di giganti di Inguttosu Mannu, a Donori, sono di: Sergio Melis, Bibi Pinna e Francesca Cossu