Il “Burghidu”, ad Ozieri, è un “monumento di tipo complesso (quadrilobato), che comprende una torre principale alla quale sono state aggiunte quattro torri secondarie collegate a N e ad E da cortine rettilinee, mentre la struttura muraria di raccordo ad O è curvilinea. L’edificio è costruito con blocchi di trachite squadrati disposti su filari regolari. Del bastione si conserva soltanto una torre del retroprospetto, con accesso indipendente, che presenta l’alzato del secondo piano. Era collegata con la torre successiva, andata distrutta come la terza, da uno stretto cunicolo. Al mastio, a tre piani (alt. m 14), si accede dal primo piano attraverso lo squarcio provocato dal crollo della fronte del monumento. La torre conserva due camere collegate da una scala elicoidale…” (Sardegna Cultura).
Il nuraghe “S. Pietro di Sorres”, in territorio di Borutta e adiacente alla famosa ed omonima basilica, “è il principale di una serie di edifici disposti a corona lungo i versanti del tavolato calcareo di Mura…Dal punto di vista architettonico rientra nel tipo a tholos, polilobato. Di esso si conservano i ruderi di pietra calcarea locale che ancor oggi testimoniano dell’imponenza dell’edificio. I numerosi materiali di ceramica e di bronzo ritrovati al suo interno e nei dintorni, durante i lavori di sterro negli anni ’50 del secolo scorso, confermano la sua importanza nell’ambito territoriale del Mejlogu. Non si esclude una relazione di tipo rituale/funerario con la vicina grotta carsica di Sa Rocca ‘e Ulàri e di tipo gerarchico con il nuraghe Santu Antine di Torralba”. (Accademia Edu).
Le foto del nuraghe Burghidu, ad Ozieri, sono di Romano Stangherlin e Peppino Carrone. Quelle del nuraghe San Pietro di Sorres sono di Andrea Mura-Nuragando Sardegna e di Salvatore Fiori.