Sardegna ed Egitto

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di Giorgio Valdès

La necropoli di Campu Maiore a Busachi, ubicata alla periferia del paese e accessibile attraverso i cortili interni di alcune abitazioni, si articola in ventiquattro domus de janas prevalentemente pluricellulari. In una di queste è presente il simbolo “falsa porta” di cui si è già parlato in un post pubblicato sulla pagina facebook di “Nurnet-la rete dei nuraghi” il 19 Gennaio u.s. Simbolo condiviso con la cultura egizia e che in sintesi rappresentava il passaggio attraverso il quale le anime dei morti potevano liberamente transitare nel mondo dei vivi. Le nicchie e le coppelle che normalmente sono visibili nelle domus de janas e/o in prossimità delle stesse, compresa quella di Busachi, erano appunto utilizzate per depositarvi le offerte, di regola alimentari, che lo spirito del defunto si riteneva potesse gradire. Diverse domus si caratterizzano inoltre per la presenza d’incisioni dal profondo significato sacrale, alcune delle quali somigliano al rovesciato o capovolto (la già citata anima dell’uomo che ritorna verso la terra madre) presente, tra i vari contesti, anche nelle necropoli di Sas Concas di Oniferi e Sos Furrighesos di Anela, nella tomba Branca di Cheremule, sulla superficie di gran parte dei menhir conservati nel museo di Laconi e persino nella grotta del Bue Marino di Dorgali. Nel sito indicato a margine è riportata una foto della predetta falsa porta, le immagini di diverse “domus” che presentano incisioni significative e la restituzione grafica di alcuni “segni” in esse contenuti. Tutti questi petroglifi, come detto, sembrano voler raffigurare il “rovesciato”, ma due di essi sono particolarmente interessanti per la loro evidente analogia con la simbologia egizia. In Egitto lo spirito dell’uomo era chiamato “ka” e la sua rappresentazione geroglifica erano le braccia sollevate. Tuttavia, sempre in Egitto, si utilizzavano anche due altri tipi di scrittura, una delle quali era la ieratica o sacerdotale. Il “ka” ieratico aveva diverse rappresentazioni e due di esse, evidenziate con le frecce verdi e rosse, presentano evidenti similitudini con alcuni graffiti sardi e soprattutto con quelli incisi sulle pareti delle domus di Anela e di Fonni. Si può in definitiva affermare che la falsa porta e i “rovesciati” costituiscono gli ennesimi straordinari indizi dei rapporti esistenti tra la Sardegna e l’Egitto, già a decorrere dal periodo neolitico. http://www.archeoimages.com/busachi/ Nelle immagini: la domus di Campu Maiore; la falsa porta; i segni del “rovesciato” nelle domus di Anela e di Fonni affiancati ai corrispondenti “ka” in scrittura ieratica (da sinistra a destra nella parte bassa dell’immagine).