UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA

Simona Addis di Perfugas ci scrive in relazione alla campagna per limitare l’aggressione vegetale ai monumenti della Sardegna.

“Noi soci di un circolo che manifesta attività culturali, con richiesta al Comune e presenza della sovrintendenza, obbligatoria per evitare danni ai monumenti, abbiamo ripulito un sito,la Fonte sacra di Niedda, Perfugas.(un vero gioiello ed è un peccato che venga abbandonato,come molti siti nella nostra ricca isola). Ora contiamo di continuare con questa attività.”

La Fonte Niedda, prima e a lavori di pulizia in corso

 

La Fonte Niedda dopo i lavori di pulizia volontaria-

 

Grazie Simona e complimenti per l’attività della vostra associazione.

Servirebbero centinaia di associazioni come la vostra in tutta la Sardegna ma, ancor più, servirebbe un coordinamento e un regolamento che semplifichi le procedure.

Mi verrebbe da dire che “UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA”, nel senso che il vostro buon esempio non può essere il modello che risolve il problema.

Infatti nell’arco di questi anni abbiamo mostrato centinaia di siti, anche più vasti e complessi della fonte di Perfugas, che sono aggrediti non solo dall’erba stagionale ma da enormi piante di alto fusto che, evidentemente, sono lì da decenni.

Questo tema è legato a quello più generale del presidio costante dell’enorme patrimonio archeologico della Sardegna.

Abbiamo visto che non sono mancati i fondi e gli investimenti, infatti quasi in ogni comune esiste un sito con costoso centro servizi e biglietteria. La gran parte delle volte, però, questi versano in un pietoso stato di abbandono: gran parte di questi sono chiusi e inutilizzati perché non è realizzando edifici che si risolve il problema del presidio e della valorizzazione.

A mio avviso qualcuno, competente, dovrebbe accollarsi l’onere di coordinare questo gran bel Movimento che, in questi ultimi anni, è nato e cresciuto attorno all’idea di riscoperta della “memoria storica” e valorizzazione economica del patrimonio archeologico.

Senza dubbio la competenza e l’onere sono delle istituzioni, tuttavia le vecchie formule, piramidali, dirigistiche, burocratiche e paternalistiche, non funzioneranno così come non hanno funzionato sin qui.

Sono le forze politiche che devono studiare il problema e proporre soluzioni partecipative e di costo abbordabile, congruo, in rapporto alle risorse esistenti, proporzionato ai rientri.

Sempre a mio avviso, nessuno ha ancora scritto la formula che consenta di indirizzare in positivo e naturalmente l’entropia generata dalla passione per la propria terra.

In sintesi, grandissima sintesi, servirebbe un algoritmo come quello Nurnet, però scritto e gestito dalle Istituzioni.

Stiamo in contatto Simona e continua a seguirci, grazie.

Antonello Gregorini