MAMOIADA, I SUOI COLORI, LE SUE FORME

di Mara Damiani

Oggi parliamo di Mamoiada in particolare delle sue storiche maschere carnevalesche del Mamuthone e Issohadore.

 

Quando si va a schematizzare graficamente una maschera ovviamente come prima cosa è necessario fare un po di ricerca storica, conoscere il personaggio che si vuole mostrare, cosa desidera raccontarci, percepire come vive il momento, perché vengono fatte determinate cose, in quanti sono e perché.

 

 

Scopri che questo tipo di evento che arriva una volta all’anno, inizia a Gennaio con i fuochi di Sant’Antonio per protrarsi sino a Marzo, in realtà ha un forte senso di identità continua senza tempo, gli abitanti sono fieri delle loro maschere che fanno parte del loro DNA.

Passeggi per le vie della cittadina ed osservi gli uomini e ti domandi : sei Mamuthone o Issohadore? e qui si va di immaginazione.

 

 

Poi arriva l’evento, vieni coinvolto e proiettato nel passato.

Raccontarli attraverso i miei burattini è stata una scelta azzardata lo so, ma non sono riuscita a frenare l’estro creativo, soprattutto la curiosità di mostrarli con un altro linguaggio di narrazione quello grafico dove vengono schematizzati e destrutturati per creare delle composizioni cromatiche che desiderano essere un inno alla passione che li accompagna quotidianamente.

 

 

Come potete vedere nelle immagini per raccontare una maschera, anzi nello specifico un evento unico, anche qui raccolgo del materiale fotografico.

 

 

Ringrazio il Museo delle Maschere del Mediterraneo per avermi aiutata:

1) Documentazione storica

2) Materiale fotografico

3) immedesimarsi nell’evento recuperando più fonti possibili anche video

 

 

 

4) schematizzare la maschera

5) trasformare in simboli ciò che desideri raccontare

6) divertirsi a far danzare colori e forme