Herakles & co.

di Giorgio Valdès

La mitologia è spesso esorcizzata dai cultori della “scientificità” ad ogni costo. Tuttavia, se diversi illustri archeologi si sono cimentati nel racconto delle fatiche d’Ercole (cfr. libretto “L’Isola di Herakles”), proprio basandoci su una delle sue “fatiche”, ci permettiamo di proporre la genealogia di alcuni altri personaggi mitologici (una serena riflessione su quanto segue è sicuramente consigliabile).

Proprio nel libretto sopra richiamato, dove si descrivevano ampiamente le fatiche del forzuto eroe, è compreso il capitolo “Herakles alle porte della sera” a firma Aomar Akerraz, Ahmed Siraj e Raimondo Zucca. Da esso ho tratto questo brano: “Herakles, dunque, pervenuto nell’isola di Erytia, grazie alla coppa di Helios (il Sole)[1] con cui valicò l’Oceano, uccise prima il cane Orthos, quindi il mandriano Eurizione e, dopo essersi impadronito delle celebri mandrie (i buoi rossi: nota di chi scrive), lo stesso Gerione che aveva tentato di fermarlo”.

A parte ogni considerazione sul nome “orto” che richiama il diffuso cognome sardo “Ortu” e sui buoi rossi, che come noto sono tipici del Montiferru e ricordano anche quelli che il primo maggio di ogni anno trasportano la teca de “Sant’Efis gloriosu”, è curioso notare che Gerione, oltre a regnare sull’isola di Erythia, era stato pure il primo sovrano mitologico di Tartesso, la terra dei metalli citata ben 21 volte nella Bibbia. Sorvolando sugli indizi che accomunerebbero Tartesso alla terra di Atlante (per evitare di dilungarci troppo), secondo la leggenda il bisnonno di Gerione era Forco/Phorkys (Porcu?), divinità marina che regnava sulla Sardegna e sulla Corsica.

Una delle figlie di Forco era Medusa[2], la Gorgone con il capo irto di serpenti, cui Perseo, giunto appositamente in occidente dalla Grecia, mozzò il capo.

Dal collo mutilato di Medusa nacquero: Pegaso, il cavallo alato su cui montò lo stesso Perseo per tornare in patria sorvolando la Libia (sulle cui sabbie caddero alcune gocce di sangue)[3] e il gigante Crisaore che unitosi alla ninfa Calliroe diede alla luce il nostro Gerione, re di Tartesso.

Gerione, prima d’essere ucciso da Ercole, ebbe come figlia Erythia (omonima dell’isola su cui egli regnava).

Erythia si unì a sua volta ad Hermes e dalla loro unione nacque Norace, fondatore di Nora.

Insomma, mi permetto di osservare sommessamente che, per quanto si tratti di racconti mitologici da “maneggiare con cura”, a iniziare da Forco e per finire con Norace, è ragionevole pensare che questi affascinanti avvenimenti “forse” ebbero come spot proprio la Sardegna.

 

 

1] A proposito di Helios propongo un altro vecchio post: https://www.nurnet.net/blog/le-esperidi-e-fetonte/

 

[2] In Sardegna ci sono le rovine di due castelli di Medusa rispettivamente a Samugheo e a Lotzorai

[3] “Cumque super Libycas victor penderet harenas, Gorgonei capitis guttae cecidere cruentae”  (Ovidio: “Perseo e Medusa”)