I Giganti di Mont’e Prama e il toponimo Sinis

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di Augusto Mulas Sulla scorta della recentissima scoperta dei nuovi Giganti di Mont’e Prama, alcuni specialisti hanno avanzato l’ipotesi che alcune di queste sculture possano essere la trasposizione sulla pietra di alcuni personaggi del mito. Ho analizzato con molta attenzione il paragrafo presente all’interno del volume "Giganti di pietra", a cura del Prof. Raimondo Zucca, dedicato all’approfondimento dell’origine del toponimo Sinis, nel quale si delineano alcune ipotesi sull’origine dello stesso. Qui viene sottolineato come, con grande probabilità, esso sia di origine preromana. Allo stesso modo, secondo gli studi del Prof. Zucca, anche la radice “Sin/Sinn” del sostantivo appare incerta e sembra sfuggire ad ogni inquadramento linguistico. Aggiunge ancora lo studioso: Per quanto riguarda l’attestazione in esame essa deve essere analizzata in rapporto con l’ambito originario del toponimo, forse connesso al pozzo perenne d’acqua dolce di San Giovanni di Sinis, captato dall’acquedotto romano di Tharros, al pari degli idronimi similari di Desulo e Laerru (nella forma Sinisi), ma anche delle forme derivate Sinisizzi (Laconi) e Sinizzai (Sorradile). Durante la lettura dei miti greci, che tanto appassionano e che qualche volta ci riservano delle piacevoli sorprese, ho riscontrato l’esistenza di un racconto riguardante una figura mitica, denominata, appunto, con il nome di "Sini" o "Sinis". Si racconta in una delle versioni del mito, che Sinis fosse figlio di Poseidone, il quale possedeva in proprio un’isola meravigliosa. Sinis, però, viene definito, nel mito, come un "Gigante" dotato di forza straordinaria e soprannominato "piziocante". Tale appellativo gli deriverebbe dal barbaro modo di uccidere i suoi nemici. Infatti, i malcapitati dovevano afferrare e curvare un pino insieme a lui, successivamente, lasciando andare d’improvviso l’albero, questi venivano scagliati lontano, trovando la morte. Al di là della digressione mitica, mi domando, da quando sono venuto a conoscenza di questo personaggio, se non possa esistere una correlazione tra il toponimo Sinis che dà il nome alla penisola del golfo di Oristano, e la scoperta, proprio in questo comprensorio, della monumentale statuaria dei Giganti di Mont’e Prama. In altri termini, si potrebbe pensare che il toponimo Sinis abbia preservato, sin da tempi molto antichi, il ricordo della presenza di queste "gigantesche" sculture, alcune delle quali potrebbero essere dedicate a dei personaggi mitici, proprio attraverso il nome di uno dei giganti più celebri del mito. Si aggiunga, inoltre, che il sostantivo Sinis-idos, che significa per l’ appunto "distruttore", "devastatore", presenta anche la forma con il doppio "ni" (Sinnis), allo stesso modo delle forme conosciute ed attestate in letteratura per denominare alcune aree interne dell’isola caratterizzate da una forte persistenza toponomastica paleosarda. D’altra parte è noto come sia proprio il mito greco a raccontarci la fondazione di alcune importanti città della Sardegna antica, attraverso personaggi del mito. E’ questo il caso di Nora, fondazione eponima di Norace che avrebbe guidato gli Iberi alla conquista della Sardegna.