I segreti del Sulcis

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di Giorgio Valdès

Molto spesso abbiamo scritto dei rapporti intrattenuti tra le antiche popolazioni sarde e quelle egizie: e a questo proposito, alcuni toponimi nostrani sembrano rimandare a quelli nilotici,

Lo scatto di Diego Schirru del monte Lattias, stimola la proposizione di alcune riflessioni, o meglio di alcune curiosità che auspichiamo possano interessare chi ci legge, pur non avendo niente di “scientifico”. A nord-ovest del corso del rio Gutturu Mannu, a pochi chilometri dal villaggio nuragico di Fanebas, si elevano sia il Monte Is Caravius, che con i suoi 1116 metri è il più alto del Sulcis, sia il Monte Lattias, di poco più basso (1086 m.). La curiosità sta nei rispettivi nomi: il Caravius parrebbe prendere nome dai biancospini, come sostenuto ad esempio dal glottologo Salvatore Dedola, o in alternativa, secondo la tesi del professor Pittau, si tratterebbe di un oronimo connesso alla parola “carrabusu”, con cui in Sardegna si indica lo scarabeo stercorario. Lo stesso scarabeo che gli antichi egizi chiamavano Khepri o Kheper, attribuendogli un profondo significato sacrale, poiché rappresentativo del sole del mattino. Sul termine “carrabusu” si erano prospettate a suo tempo alcune considerazioni (cfr. link allegato). Lattias, in sardo campidanese, ha invece il significato di lattuga. Il fatto singolare è che le foglie di lattuga, sempre nell’antico Egitto, erano accoppiate al dio itifallico Min, manifestazione di quel dio solare Amon-Ra presente ad esempio in una placchetta in steatite rinvenuta a Tharros (immagine allegata) oltre in diversi amuleti rinvenuti in Sardegna (il canonico Giovanni Spano li stimò in circa 14/16 mila pezzi, quattromila dei quali sono i così detti “scarabei”, tipici della cultura nilotica (molti di questi scarabei, come si evince dalle preziose ricerche di Aba Losi e di Romina Saderi, postate diversi anni fa sulla pagina fb di Monte Prama Novas, portano il nome criptato di Amon-Ra).

Salima Ikram, notissima egittologa e ricercatrice dell’American University del Cairo, ha spiegato il motivo dell’associazione tra il dio Amon/Min e la lattuga: le foglie di quest’insalata, ritenuta afrodisiaca, crescono dritte e alte, e questo per gli antichi era un indubbio simbolo fallico. Se adesso prestiamo attenzione all’immagine in cui sono ritratte le guglie del monte Lattias, possiamo ragionevolmente pensare che l’associazione con le foglie di lattuga e con il dio Amon/Min non sia poi così astrusa, e soprattutto rappresenterebbe un’ulteriore conferma all’ipotesi della presenza egizia in area sulcitana.

https://www.nurnet.net/blog/su-carrabusu/

In allegato: il monte Lattias (ph. Diego Schirru); Il villaggio nuragico di Fanebas (ph. Bibi Pinna, Marco Cocco e Antonello Gregorini); La placchetta in steatite rinvenuta a Tharros.