LETTERA DI UN ARCHEOLOGO PENTITO

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Cari nurnettiani,

scrivo questa breve lettera, senza dire  il mio nome, perché un cospicuo numero di pratiche ragioni mi impediscono di uscire allo scoperto. Voi direste che sono un archeologo, di quelli che devono vivere sempre nel timore di non essere invisi ai baroni delle Università o della Soprintendenza. Per  anni schierato dalla parte della storiografia dotta e titolata ho sempre dato dei cialtroni ai cosiddetti studiosi che tentavano di far sorgere dei dubbi sul’idea dominante della civiltà nuragica.

Retrodatare la storia e inserire nuovi determinanti elementi nel puzzle archeologico del Mediterraneo antico non è affar di poco: mette in gioco carriere, finanziamenti e fa traballare anche le cattedre.

Un amico molto anziano CON TONO AFFLITTO  mi ha detto: "Quanti di noi provengono dagli studi "classici", un tempo erano di moda e addirittura considerati maggiormente formativi? Ho come la sensazione di avere subito una sorta di lavaggio di cervello passivo per cui, oggi che ho raggiunto l’età del non ritorno, mi sembra di avere vissuto una vita fuorviata e provo un risentimento che non è facile da sradicare.  Arrivato alla mia età, sento di essere stato truffato. Perché dovevo conoscere tutto dei popoli che hanno sconfitto, dominato e tentato di cancellare in tutte le maniere la nostra cultura? Perchè nessuno ci ha parlato mai dei tempi precedenti e delle testimonianze della nostra civiltà, ma ci ha imposto di conoscere le beghe dei re di Roma e quante scorregge aveva fatto Giulio Cesare? "

Ecco ciò di cui mi sento responsabile è la mestizia che l’amico m’ha trasferito in tutta la sua enorme responsabilità.

Quindi, fatte queste premesse, la ragione per cui vi scrivo è semplicemente questa:

<Non mollate e andate avanti perché il vostro progetto, con tutti i suoi limiti, sta ottenendo l’incredibile risultato di capovolgere le prospettive e costringere anche gli archeologi e gli storici a rivedere le posizioni principali di quanto sin qui scritto e insegnato. Con l’enorme flusso di semplici informazioni che avete riversato sull’opinione pubblica in quest’ultimo periodo siete riusciti ad alimentare un anelito di coscienza civile di cui la Mia Sardegna e il mondo dell’archeologia hanno  un enorme bisogno>

Buon lavoro quindi Nurnet

CON AFFETTO E STIMA