Lo spopolamento della Sardegna e il ruolo di tutti noi

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Di Antonello Gregorini

Di recente la Regione Sardegna ha pubblicato uno studio denominato "Comuni in estinzione, Gli scenari dello spopolamento in Sardegna" Progetto IDMS ‐ 2013 – RAS. Ciò che ne emerge è a dir poco desolante, tuttavia il seguente incipit costringe a rimboccarsi le maniche: "Gli individui, affermava Popper, possono cambiare la direzione apparente della storia, pertanto è arduo prevedere il corso degli eventi in una società in rapido cambiamento, ove “l’evoluzione scientifica e tecnologica sono due potenti fattori di modificazione del mondo umano”. Lo studio della Regione calcola la probabilità e il periodo in si potrebbe determinare la totale desertificazione,

La proiezione statistica può verificarsi nel corso del tempo ove non si presentino o non vengano posti in essere fatti, azioni, interventi, comportamenti ‐sia in ambito locale che provenienti dall’esterno‐ tali da poter invertire le tendenze riscontrate sulla base delle conoscenze attuali, come peraltro non accaduto nei precedenti decenni considerati; La cartografia in copertina indica la distribuzione delle aree a rischio mentre la seguente tabella elenca i comuni più a rischio con gli indici specifici utilizzati  

Nelle politiche per il territorio che la Regione ha messo in campo con gli ultimi Piani Operativi Regionali varie sono le linee di intervento proposte e attuate. Fra queste vi sono anche quelle che s’intrecciano con i temi e le idee che Nurnet ha portato sin qui avanti: la comunicazione per il turismo e il presidio del territorio: il paesaggio nelle sue diverse componenti. A pag. 34 il documento della Regione recita: " Poiché le popolazioni dei Comuni considerati hanno continuato a decrescere negli ultimi quindici anni, l’impatto degli investimenti pubblici sul trend demografico potrebbe essere stato nullo o assai modesto." Sic … Solo le opportunità di lavoro possono evitare lo spopolamento (detto pleonastico). Queste passano anche per – l’incentivazione (fiscalità di vantaggio; incentivi all’insediamento diretti e indiretti, ivi compresi contributi per l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni e unità produttive locali); – la promozione (azioni di marketing terrritoriale su opportunità residenziali e di insediamento produttivo rivolte all’interno e all’esterno dell’area). Noi di Nurnet abbiamo presenti queste problematiche e quando approcciamo le amministrazioni locali cerchiamo di intuire le possibilità di integrazione dei loro progetti con i nostri scopi. Tutto è integrabile per chi ha la capacità ci creare visioni alternative. Può trattarsi di una missione impossibile, tuttavia non mi pare possono esserci alternative, APPUNTO …