di Nicola Manca L’accidia – considerata da Dante il vizio antitesi dell’ira – rappresenta il sentimento di indifferenza e avversione all’operare. Scorrendo gli annali non c’è bisogno di andare molto lontano per trovare un legame fra questo sentimento e la Sardegna: l’undici Febbraio 1917, Antonio Gramsci scriveva il testo dal titolo “Indifferenti“. Un breve estratto da questo testo permetterà una riflessione che, se inquadrata temporalmente, getta l’uomo nello sconforto più totale dell’immobilismo imperituro. “Odio gli indifferenti. […] L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. […]Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.” L’indifferenza è una conseguenza diretta dell’accidia. Chi è colpito da questo vizio prova un senso di disorientamento illogico che lo porta a detestare ciò che possiede e a desiderare ciò che non possiede. Il senso di vuoto nel quale ci si muove non riesce ad essere colmato, causando la mancanza di un punto di attrazione attorno al quale gravitare, in un vortice che porta sempre di più alla perdita di tensione. Ed è così importante la tensione che, quella sulle corde di una viola permette alle note di uscire dal pentagramma disegnato da Corelli per meravigliarsi del creato. Figurarsi il dolo nel volersi privare di questa bellezza… Il 28 giugno c’è stata la conferenza stampa per l’emendamento del decreto ArtBonus (decreto legge N°83 31 Maggio 2014). È stato solo un altro tassello delle attività che Nurnet sta portando avanti. Tuttavia, la cosa che più sorprende sono stati i tempi di reazione: solo 11 giorni prima si era attivata la macchina nurnettiana per proporre la modifica. Credo che, oltre all’esserci riusciti, sia questa l’altra grande notizia. La sera in cui abbiamo avuto la buona novella, ho incontrato il presidente che, nel raccontarmi con la solita passione come procedessero le cose all’interno della fondazione in relazione ad altri interventi ai quali stiamo lavorando, mi ha colpito per una frase: “gli ho dato l’incarico ormai due settimane fa e ancora non mi ha fatto sapere nulla, tutto tace”. Due settimane, riderà qualcuno sotto i baffi: cosa volete che siano? Due settimane è il tempo che passa prima di definire l’immobilismo accidia. E se questo è essere peccatori… “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l’inattività.” [Goethe] Nell’immagine: l’”Accidia” secondo Pieter Brueghel (Breda, 1525/1530 circa – Bruxelles, 5 settembre 1569)