RESTITUZIONE DI UNO DEI TESORI DI THARROS

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di Antonello Gregorini

RESTITUITO UN TESORO DI THARROS
“Buonasera, Nurnet?”
Una voce femminile dietro un numero non in rubrica.
“Diciamo, così…” Rispondo come al solito.

“Senta, io vorrei un consiglio. Mio padre è morto di recente e, oggi, entrata in casa sua dopo tanti anni, ho trovato dei reperti. Sono andata dai Carabinieri del paese ma non li hanno presi. Mi hanno chiesto di tornare la settimana entrante.”

Ascolto. Conosco la problematica avendola vissuta in prima persona.

“Faccia assolutamente verbalizzare il suo gesto, data e ora, perché lei ha ventiquattrore per restituire i reperti dal momento del rinvenimento. Se così non facesse potrebbe essere denunciata.”

“Farò così grazie. Intanto mando anche a Nurnet le foto, così saremo in due a conoscere la vicenda.”

Passano due giorni.
“Buonasera, ho premura di comunicarle che domani invierò il materiale fotografico dei reperti ai Carabinieri di Macomer. Contestualmente invierò le foto anche a lei. Vorrei che fosse Nurnet a dare la notizia del ritrovamento. Veda lei la tempistica, per me quando vuole. Come le ho scritto stamattina, preferisco rimanere anonima. Se vuole può scrivere che sono un’insegnante e spero che il mio gesto possa essere di esempio per tutti e tutte, ma in particolare per le giovani generazioni.
Come già ci siamo detti al telefono, purtroppo molti sono gli oggetti in giro per le case dell’isola. Certo è che sarebbe necessaria una modifica alla normativa vigente, per rendere più semplice la restituzione.
Auspico che i reperti vengano esposti al Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras. La ringrazio per la disponibilità.”

– Olpe a rotelle, etrusco-corinzia, anche di fine VII sec, o Vi
Bucchero pesante con decorazione plastica forse chiusina (VI sec.)