ARCIERE SAETTANTE IN PIEDI SUL DORSO DEL CAVALLO

73) ARCIERE SAETTANTE IN PIEDI SUL DORSO DEL CAVALLO Nome: arciere saettante in piedi sul dorso del cavallo Professione: guerriero cavallerizzo Dimensioni: altezza 7,2 cm - lunghezza 5,6 cm Aspetto e vestiario: su un piccolo e rozzo schema di cavallo sorge, dritta nel mezzo del dorso dell'animale, una figura maschile in atto di scoccare la freccia dell'arco impugnato con entrambe le mani. L'animale è certamente un cavallo per l'aspetto generale e per alcuni segni particolari: la coda grossa e pendente dietro le zampe, la testa con il muso arcuato; il corpo a struttura cilindrica è allungato con zampe ben poggiate a terra. Il cavallo ha la bocca semiaperta perchè vi sta il freno attaccato alle briglie che, curiosamente, anzichè essere tenute in mano dal cavaliere per reggere e guidare il cavallo, sono invece legate al corpo dell'uomo passandogli alle spalle da sotto il collo. Questo era l'unico modo per tenere in equilibrio l'arciere in piedi sul cavallo, dato che il guerriero ha entrambe le mani impegnate con l'arco. Indossa un gonnellino che copre i fianchi lasciando nudo il,resto del corpo; il corpo è modellato in modo rozzo, sommario, le gambe sono fuse col dorso dell'animale e distinte da una solcatura.La testa è un piccolo blocco stretto e allungato, le orecchie a sventola, gli occhi "a pastiglia" e il naso a pilastrino. Sul capo indossa un elmo a calotta semplice. Luogo di ritrovamento: Sulcis (CA), località Salìu Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari Segni particolari: è un UNICUM non soltanto tra i bronzetti sardi ma anche in tutta la piccola plastica in bronzo mediterranea. Raffigura un arciere a cavallo che colpisce un bersaglio in corsa, in piedi sul destriero in posizione acrobatica. Rotto l'arco e la redine di sinistra. Curiosità: il personaggio é rappresentato in posizione acrobatica, sicuramente inconsueta come pratica di equitazione. Per Lilliu il bronzetto rappresenta un cavallerizzo equilibrista che si esibisce al tiro al bersaglio con l'arco, in una festa stagionale in uno dei tanti santuari nuragici. A ricordo della festa, e forse della vittoria di un torneo, il personaggio potrebbe aver lasciato nel santuario la sua immagine votiva. Quindi un cavaliere sardo su cavallo sardo? Un precursore degli abili cavalieri che ancora oggi si esibiscono in Sardegna (pariglie)? ? Questa ipotesi però lascia dei dubbi in altri studiosi che ritengono che il cavallo fosse un animale sconosciuto ai Protosardi e nella Sardegna prima della venuta dei Cartaginesi. Lilliu comunque conclude la sua lunga descrizione dicendo che "possiamo credere che in Sardegna la proprietà del cavallo ed il costume del cavalcarlo fossero piuttosto rari e limitati a pochi notabili che esercitavano il potere ..... Il cavallo veniva adoperato in speciali circostanze o per particolari spettacoli in cui l'attrazione era determinata non soltanto dall'abilità prestigiosa e temeraria del cavaliere ma anche dalla preziosa rarità esotica dell'animale". Infine un'ultima curiosità: nell'antichità il mito del centauro, metà uomo e metà cavallo, potrebbe aver avuto origine dalla leggendaria abilità di guerrieri a cavallo di popoli allora sconosciuti. Sappiamo che i primi ad utilizzare l'arco mentre andavano a cavallo furono probabilmente gli Sciti; e che Assiri, Traci, Sarmati e Parti erano molto temuti dai Romani per l'abilità dei loro arcieri di andare al galoppo e contemporaneamente tirare con l'arco frecce all'indietro contro il nemico con estrema precisione e destrezza. Immagini dei centauri tratte dal web Descrizione e immagini tratte da G.Lilliu, "Sculture della Sardegna nuragica", 1966, ed. ILISSO
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