Villaggi Nuragici

Gran parte della popolazione nuragica risiedeva nei villaggi, costituiti da capanne più o meno semplici o più o meno numerose: in alcuni casi anche qualche centinaio, sebbene i pochissimi abitati sottoposti a scavo, a causa degli interventi parziali o della totale distruzione nel corso dei secoli, ci offrono l’erronea impressione di agglomerati piuttosto modesti. Le capanne in pietra erano coperte con tronchi e rami (“stramineo”), erano internamente intonacate, a volte isolate con il sughero e spesso presentavano un focolare al centro. Nell’ultima fase della civiltà nuragica si sviluppa un tipo di capanna più evoluto, la “capanna a settori”, divisa in piccoli ambienti affacciati su un cortiletto e spesso dotata di un forno per la panificazione. In alcuni casi è presente un piccolo ambiente circolare, dedicato ai culti domestici, provvisto di un sedile litico, posizionato in aderenza alle pareti, e di un bacile di pietra posto al centro del vano. Lo spazio pubblico è rappresentato essenzialmente dalla “capanna delle riunioni”, fabbricato di notevoli dimensioni in genere provvisto di un sedile e di una vasca in pietra addossati alla parete. Tale vasca si presume contenesse le acque lustrali utilizzate per i riti di purificazione precedenti le assemblee o le cerimonie. Un particolare tipo di agglomerato edilizio, generalmente edificato intorno ai pozzi sacri,  è costituito dal “santuario nuragico”, spesso definito “pansardo”, perché in alcuni casi si suppone che in esso  convenissero genti provenienti da tutta l’isola. Al suo interno erano compresi ambienti funzionali alle attività tipiche di un’area sacra e nelle sue prossimità sorgevano spesso villaggi piuttosto estesi. Tra i luoghi di culto vanno annoverati anche i così detti “tempietti in antis” o “tempietti a megaron”, isolati o associati a edifici cultuali di altro tipo e costituiti da una struttura rettangolare, talora spartita all’interno in diversi ambienti e caratterizzata dal prolungarsi dei muri laterali sulla fronte e a volte anche sul retro.

Villaggio nuragico di Tamuli
Il complesso nuragico di Tamùli è un importante sito archeologico risalente all''età del Bronzo medio (1500-1200 a.C.). Il sito era ben noto già nella prima metà dell''Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell''atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto
Comune:
Prov: Nuoro
Autore: Diversamente Sardi
Codice Geo: NUR3750
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Complesso nuragico Lu Brandali
Il nuraghe di Lu Brandali è di tipo misto, con caratteristiche sia del nuraghe a corridoio che di quelli a tholos. L''ingresso si apre nella porzione nord-ovest di quest''ultimo, scandito nella sua lunghezza da varie torri d''avvistamento che sfruttano degli affioramenti di roccia. All''esterno della cortina muraria si sviluppa il villaggio, i rilevamenti di Michele Careddu nel 1967 censivano 36 capanne per lo più a forma circolare. Periodo compreso tra il XIV e il X secolo a.C..
Comune:
Prov:
Autore:
Codice Geo: NUR8743
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Complesso nuragico di Noddule
Il complesso è costituito da un nuraghe con abitato, da una tomba di giganti e da una fonte. Il nuraghe, edificato su un affioramento di roccia, appartiene alla tipologia degli edifici complessi: è costituito, infatti, da una torre principale alla quale sono state addossate, in addizione frontale-laterale, tre torri secondarie.
Comune:
Prov:
Autore: Paskale Pintori
Codice Geo: NUR13598
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Complesso nuragico di Noddule
Il complesso è costituito da un nuraghe con abitato, da una tomba di giganti e da una fonte. Il nuraghe, edificato su un affioramento di roccia, appartiene alla tipologia degli edifici complessi: è costituito, infatti, da una torre principale alla quale sono state addossate, in addizione frontale-laterale, tre torri secondarie.
Comune:
Prov:
Autore: Paskale Pintori
Codice Geo: NUR13598
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Insediamento nuragico di Tiscali
Si tratta di un villaggio nuragico sul monte Tiscali dentro una dolina, distrutto dai romani e dai tombaroli, si notano le basi delle capanne, di una sola resiste una parte della muratura; molto difficoltoso da arrivarci 45 minuti di marcia, in quanto bisogna salire su una mulattiera con molta pendenza e pietrame e passare atraverso una spaccatura della roccia se si passa da Oliena, in compenso godrete di un panorama sulle montagne calcaree del Supramonte
Comune:
Prov:
Autore: Giovanni Sotgiu
Codice Geo: NUR11923
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Santuario nuragico di Santa Vittoria
Santa Vittoria costituisce uno dei più importanti complessi cultuali della Sardegna nuragica. Esteso per più di 3 ettari, è difeso a S/S-O dal dirupo naturale e a N-O da una muraglia che segue il margine roccioso. ; Il santuario presenta quattro gruppi principali di edifici: i due templi e la “capanna del sacerdote”, il “recinto delle feste”, il gruppo del recinto del “doppio betilo” e il gruppo est-sud-est
Comune:
Prov:
Autore:
Codice Geo: NUR4662
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Tempio a Megaron Sos Nurattolos
Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.
Tempio a Megaron Sos Nurattolos
Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.
Tempio a Megaron Sos Nurattolos
Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.
Alà dei Sardi complesso nuragico Sos Nurattolos Cinzia Olias 6
Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.
Alà dei Sardi complesso nuragico Sos Nurattolos Cinzia Olias 5
Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.
Alà dei Sardi fonte nuragica Sos Nurattolos da Nicola Barbicha Tornello (1)
Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.
Alà dei Sardi fonte nuragica Sos Nurattolos da Nicola Barbicha Tornello (3)
Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].
Nuraghe Palmavera
Prima fase La torre più antica in calcare, rifasciata in arenaria nella seconda fase La torre principale risale alla prima fase (XV-XIV secolo a.C.) e conserva la camera centrale coperta a tholos e realizzata con pietre in calcare. La torre è di tipo arcaico, con ingresso privo di anditi laterali e nicchie appena accennate nelle pareti della camera principale. Dovevano essere presenti anche alcune capanne all'esterno del nuraghe.[1]. Seconda fase Nella seconda fase (prima metà del IX secolo a.C.) venne aggiunta una seconda torre e rifasciata la torre precedente, in blocchi di arenaria. Le due torri comunicano tramite un cortile interno e un corridoio con nicchie. Venne inoltre realizzata la capanna delle riunioni, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro, interrotto da una vasca realizzata con lastroni in pietra, di incerta funzione, e da un sedile rotondo in pietra per il capo, con accanto una nicchia nella parete. Al centro della capanna, su un altare circolare, si trova un modellino di torre nuragica in arenaria (l'originale è al Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna di Sassari, sostituito in loco da una copia). In quest'epoca vennero inoltre costruite altre capanne nel villaggio, di maggiori dimensioni[2].