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“L’ingresso della tomba è una sorta di basso portico. Nel muro in fondo ad esso vi è una più stretta apertura rettangolare che dà sulla cella della tomba retrostante. Solitamente la cella è di forma rettangolare, più ampia che profonda. Nel presente caso, tuttavia, la forma della cella è piuttosto irregolare, come se lo scavatore non avesse potuto realizzare la normale pianta per l’inaspettata scoperta di crepe nella roccia.L’ingresso della tomba doveva essere occultato da una lastra che vi si incastrava come una porta” (Duncan Mackenzie)
La tomba faceva parte di un complesso funerario in origine composto da quattro sepolture megalitiche messe a breve distanza l’una dall’altra e vicinissime ai nuraghi Ilòi e Logula.
L’attuale tracciato stradale ha diviso la piccola necropoli di tombe di giganti costruite in funzione di villaggi dei villaggi circostanti sorti lungo un tracciato di vie di transumanza che portavano verso la sepoltura riportata in luce, orientata ad est/sudest, è una tomba di tradizione dolmenica, originariamente provvista di stele centinata bilitica con portello alla base posta al centro dell’esedra.
La tomba faceva parte di un complesso funerario in origine composto da quattro sepolture megalitiche messe a breve distanza l’una dall’altra e vicinissime ai nuraghi Ilòi e Logula.
L’attuale tracciato stradale ha diviso la piccola necropoli di tombe di giganti costruite in funzione di villaggi dei villaggi circostanti sorti lungo un tracciato di vie di transumanza che portavano verso la sepoltura riportata in luce, orientata ad est/sudest, è una tomba di tradizione dolmenica, originariamente provvista di stele centinata bilitica con portello alla base posta al centro dell’esedra.
La tomba faceva parte di un complesso funerario in origine composto da quattro sepolture megalitiche messe a breve distanza l’una dall’altra e vicinissime ai nuraghi Ilòi e Logula.
L’attuale tracciato stradale ha diviso la piccola necropoli di tombe di giganti costruite in funzione di villaggi dei villaggi circostanti sorti lungo un tracciato di vie di transumanza che portavano verso la sepoltura riportata in luce, orientata ad est/sudest, è una tomba di tradizione dolmenica, originariamente provvista di stele centinata bilitica con portello alla base posta al centro dell’esedra.
La tomba faceva parte di un complesso funerario in origine composto da quattro sepolture megalitiche messe a breve distanza l’una dall’altra e vicinissime ai nuraghi Ilòi e Logula.
L’attuale tracciato stradale ha diviso la piccola necropoli di tombe di giganti costruite in funzione di villaggi dei villaggi circostanti sorti lungo un tracciato di vie di transumanza che portavano verso la sepoltura riportata in luce, orientata ad est/sudest, è una tomba di tradizione dolmenica, originariamente provvista di stele centinata bilitica con portello alla base posta al centro dell’esedra.
La tomba faceva parte di un complesso funerario in origine composto da quattro sepolture megalitiche messe a breve distanza l’una dall’altra e vicinissime ai nuraghi Ilòi e Logula.
L’attuale tracciato stradale ha diviso la piccola necropoli di tombe di giganti costruite in funzione di villaggi dei villaggi circostanti sorti lungo un tracciato di vie di transumanza che portavano verso la sepoltura riportata in luce, orientata ad est/sudest, è una tomba di tradizione dolmenica, originariamente provvista di stele centinata bilitica con portello alla base posta al centro dell’esedra.
La tomba faceva parte di un complesso funerario in origine composto da quattro sepolture megalitiche messe a breve distanza l’una dall’altra e vicinissime ai nuraghi Ilòi e Logula.
L’attuale tracciato stradale ha diviso la piccola necropoli di tombe di giganti costruite in funzione di villaggi dei villaggi circostanti sorti lungo un tracciato di vie di transumanza che portavano verso la sepoltura riportata in luce, orientata ad est/sudest, è una tomba di tradizione dolmenica, originariamente provvista di stele centinata bilitica con portello alla base posta al centro dell’esedra.
Il complesso, uno dei più importanti e meglio conservati della Sardegna nuragica, comprende un villaggio-santuario con circa cento capanne, due tempietti con annessi recinti e due sepolture megalitiche. Il villaggio è costituito da capanne isolate e da aggregati di capanne gravitanti su spazi centrali. Si contano sei raggruppamenti, alcuni dotati di pozzi-cisterna e pozzetti raccordati a condotte per l”acqua. Le capanne, circolari, sono realizzate a secco con filari irregolari
Il complesso, uno dei più importanti e meglio conservati della Sardegna nuragica, comprende un villaggio-santuario con circa cento capanne, due tempietti con annessi recinti e due sepolture megalitiche. Il villaggio è costituito da capanne isolate e da aggregati di capanne gravitanti su spazi centrali. Si contano sei raggruppamenti, alcuni dotati di pozzi-cisterna e pozzetti raccordati a condotte per l”acqua. Le capanne, circolari, sono realizzate a secco con filari irregolari
Il complesso, uno dei più importanti e meglio conservati della Sardegna nuragica, comprende un villaggio-santuario con circa cento capanne, due tempietti con annessi recinti e due sepolture megalitiche. Il villaggio è costituito da capanne isolate e da aggregati di capanne gravitanti su spazi centrali. Si contano sei raggruppamenti, alcuni dotati di pozzi-cisterna e pozzetti raccordati a condotte per l”acqua. Le capanne, circolari, sono realizzate a secco con filari irregolari
Il complesso, uno dei più importanti e meglio conservati della Sardegna nuragica, comprende un villaggio-santuario con circa cento capanne, due tempietti con annessi recinti e due sepolture megalitiche. Il villaggio è costituito da capanne isolate e da aggregati di capanne gravitanti su spazi centrali. Si contano sei raggruppamenti, alcuni dotati di pozzi-cisterna e pozzetti raccordati a condotte per l”acqua. Le capanne, circolari, sono realizzate a secco con filari irregolari