Il riparo sotto roccia di “Sa Conca Frabica” conserva ben sette strati di scavo archeologico che testimoniano l’uso ininterrotto a partire dal Neolitico medio fino all’ età del Ferro. Il luogo era utilizzato per deporre i defunti, accanto ai quali veniva posto un corredo funerario, costituito soprattutto da oggetti in ceramica ma anche in bronzo e ossidiana. (Scavi di Maria Ausilia Fadda)
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Il riparo sotto roccia di “Sa Conca Frabica” conserva ben sette strati di scavo archeologico che testimoniano l’uso ininterrotto a partire dal Neolitico medio fino all’ età del Ferro. Il luogo era utilizzato per deporre i defunti, accanto ai quali veniva posto un corredo funerario, costituito soprattutto da oggetti in ceramica ma anche in bronzo e ossidiana. (Scavi di Maria Ausilia Fadda)
Il riparo sotto roccia di “Sa Conca Frabica” conserva ben sette strati di scavo archeologico che testimoniano l’uso ininterrotto a partire dal Neolitico medio fino all’ età del Ferro. Il luogo era utilizzato per deporre i defunti, accanto ai quali veniva posto un corredo funerario, costituito soprattutto da oggetti in ceramica ma anche in bronzo e ossidiana. (Scavi di Maria Ausilia Fadda)
Il riparo sotto roccia di “Sa Conca Frabica” conserva ben sette strati di scavo archeologico che testimoniano l’uso ininterrotto a partire dal Neolitico medio fino all’ età del Ferro. Il luogo era utilizzato per deporre i defunti, accanto ai quali veniva posto un corredo funerario, costituito soprattutto da oggetti in ceramica ma anche in bronzo e ossidiana. (Scavi di Maria Ausilia Fadda)
Il riparo sotto roccia di “Sa Conca Frabica” conserva ben sette strati di scavo archeologico che testimoniano l’uso ininterrotto a partire dal Neolitico medio fino all’ età del Ferro. Il luogo era utilizzato per deporre i defunti, accanto ai quali veniva posto un corredo funerario, costituito soprattutto da oggetti in ceramica ma anche in bronzo e ossidiana. (Scavi di Maria Ausilia Fadda)
Il riparo sotto roccia di “Sa Conca Frabica” conserva ben sette strati di scavo archeologico che testimoniano l’uso ininterrotto a partire dal Neolitico medio fino all’ età del Ferro. Il luogo era utilizzato per deporre i defunti, accanto ai quali veniva posto un corredo funerario, costituito soprattutto da oggetti in ceramica ma anche in bronzo e ossidiana. (Scavi di Maria Ausilia Fadda)
Il riparo sotto roccia di “Sa Conca Frabica” conserva ben sette strati di scavo archeologico che testimoniano l’uso ininterrotto a partire dal Neolitico medio fino all’ età del Ferro. Il luogo era utilizzato per deporre i defunti, accanto ai quali veniva posto un corredo funerario, costituito soprattutto da oggetti in ceramica ma anche in bronzo e ossidiana. (Scavi di Maria Ausilia Fadda)
La fonte, che presenta una celletta circolare con un breve vestibolo esterno, è costruita a filari orizzontali ed ha una copertura a tholos. Proprio a causa del suo aspetto architettonico-strutturale di forma semplice, si presume avesse un carattere essenzialmente funzionale di rifornimento idrico per il villaggio vicino
La fonte, che presenta una celletta circolare con un breve vestibolo esterno, è costruita a filari orizzontali ed ha una copertura a tholos. Proprio a causa del suo aspetto architettonico-strutturale di forma semplice, si presume avesse un carattere essenzialmente funzionale di rifornimento idrico per il villaggio vicino
La fonte, che presenta una celletta circolare con un breve vestibolo esterno, è costruita a filari orizzontali ed ha una copertura a tholos. Proprio a causa del suo aspetto architettonico-strutturale di forma semplice, si presume avesse un carattere essenzialmente funzionale di rifornimento idrico per il villaggio vicino
La fonte, che presenta una celletta circolare con un breve vestibolo esterno, è costruita a filari orizzontali ed ha una copertura a tholos. Proprio a causa del suo aspetto architettonico-strutturale di forma semplice, si presume avesse un carattere essenzialmente funzionale di rifornimento idrico per il villaggio vicino
Il nuraghe è posto sul Gullei. Si tratta di un’unica enorme colata lavica di diversi chilometri. Al villaggio non si arriva facilmente perché avvolto da una fitta macchia selvatica. Il nuraghe è un trilobato di cui si vedono le murature. Per almeno uno due ettari intorno si sviluppa il villaggio, con fornace, pozzo e altro ancora. Dalla cima delle torri si domina tutto il territorio e la costa sino alle falesie di Mariolu verso sud e sino a Cala Ginepro verso nord.