MADRE E FIGLIO SU SGABELLO

122) MADRE E FIGLIO SU SGABELLO Nome: madre e figlio su sgabello o altrimenti nota come " la grazia" Professione: madre e figlio Dimensioni: altezza 10 cm Aspetto e vestiario: la madre siede, con il figlio sulle ginocchia, su uno sgabello basso e rotondo con cinque appoggi uniti, all'interno, da una traversa a largo anello. É evidentemente uno sgabello di legno semplice e dimesso. La donna è in atto di adorazione e rende, o chiede, grazie per il figlio ammalato. Con la mano destra, con pollice divaricato e le altre dita unite ma articolate alle estremità, porge il saluto devozionale. Con il braccio sinistro sostiene e abbraccia sotto l'ascella il corpo del giovinetto e poggia la mano sinistra - grande e tozza con dita ben incise - sulla gamba del fanciullo. Il figlio siede in braccio alla madre con le gambe cadenti a penzoloni e col capo reclinato sul braccio della madre. Tiene la mano destra alzata e chiusa a pugno, quasi ad implorare l'aiuto della madre affettuosa o forse per rappresentare lo spasmo di un dolore, un attacco improvviso (forse epilessia, si chiede Lilliu?). La madre indossa una stretta tunica che termina sotto i ginocchi e fino alle caviglie con una balza liscia. Sopra la tunica indossa sulle spalle un manto con l'orlo in rilievo ma senza decorazioni. Sotto la nuca però si nota una " guarnizione a borsa" che potrebbe essere un cappuccio stilizzato. Il mantello lascia scoperti il braccio destro è il petto della madre e avvolge entrambi chiudendosi come una calda coperta di protezione sull'ammalato. La donna mostra una semplice e modesta pettinatura con capelli divisi da scriminatura centrale che scendono sullo orecchie con filamenti lisci e spettinati. Il viso, vivo e sofferente, ha forma stirata e ovale con mento acuto, occhi vibranti a globuletto sporgente, naso grosso e bocca con labbra carnose, semiaperte come in atto di invocare una preghiera. Il viso del figlio, dal profilo camuso, richiama i tratti della madre e appare tormentato, con tratti fisionomici esasperati. Il corpo del fanciullo maschio è nudo "per ragioni di culto e - crediamo anche - per il principio magico che la forza guaritrice della divinità si sarebbe esercitata più prontamente ed efficacemente a diretto contatto d'un corpo in perfetta nudità" dice Lilliu. Luogo di ritrovamento: Serri, località Santa Vittoria, ritrovata dentro una massa di ceneri e carbone presso la torre a feritoie Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
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