NAVICELLA CON PROTOME BOVINA

142) NAVICELLA CON PROTOME BOVINA Nome: navicella con protome bovina Dimensioni: lunghezza 27 cm, larghezza 7 cm, altezza 13 cm Aspetto: Lo scafo è molto basso, fusiforme e con forma molto allungata; il fondo è appiattito, l'orlo superiore in risalto. Il manico è costituito da ponticelli che sorgono dall'orlo e, convergendo nel mezzo, si uniscono con una piega ortogonale in un unico elemento a barra trasversale, orizzontale e rettilinea. Nel mezzo è presente una corta colonnina cilindrica (albero) terminante con un capitello sagomato a scozia tra due tori o tondini ben rifiniti. L'anello in sommità è chiuso in alto da una forma stilizzata forse di colombina (o altro piccolo volatile) priva del capo. La protome bovina, purtroppo ora priva di corna ma ancora raffinata ed elegante, avanza dalla prua con la linea sinuosa del collo e della testa. Le orecchie hanno forma triangolare e sono poste sul collo al di sotto delle corna (mancanti, spezzate alla radice). La protome sembra modellata a parte e poi applicata allo scafo in un secondo momento, saldata con un manicotto alla base del collo e fermata da un bastoncello cilindrico che unisce il muso dell'animale al manicotto. Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta Residenza attuale: Museo delle Antichità di Torino Segni particolari: Rotte alla base le corna della protome, rotto lo scafo sull'orlo di poppa. Curiositá: La navicella schedata e fotografata da G. Lilliu nel 1966 (vedi immagine in bianco e nero) appariva mancante dell'anello posto in sommità. Tuttavia Lilliu a quel tempo aveva visionato una fotografia eseguita nel 1957 da Lo Porto in cui appariva l'anello sommitale con colombina (o altro volatile) con il capo rivolto verso poppa. Egli quindi aveva potuto descriverla pur segnalando che forse l'elemento "è da considerarsi per sempre perduto". La navicella è stata restaurata (non sappiamo se è stato utilizzato l'elemento originario nel frattempo ritrovato) e oggi appare come illustrato da Anna Depalmas nel 2005 (vedi nota). Ringraziamo la gentile archeologa e i custodi del Museo delle Antichità per averci aiutato nella ricerca del reperto ? Fotografie di B. Auguadro Descrizioni e immagine tratte da G.Lilliu, "Sculture della Sardegna nuragica", 1966, ed. ILISSO NOTA: si veda il disegno a pag. 319 - tavola 51 reperibile al seguente link https://core.ac.uk/download/pdf/11693312.pdf tratto da A. Depalmas, “Le Navicelle di bronzo della Sardegna nuragica”, 2005, Ettore Gasperini editore Società poligrafica sarda
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