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Domus de janas di Monte Pira

La necropoli di monte Pira, databile tra Neolitico finale ed Eneolitico (2800-2300 a.C.), ha 26 sepolture. Superato l’ingresso a dromos (corridoio), vedrai nicchie, coppelle e bassorilievi che riproducono elementi architettonici delle abitazioni neolitiche per ricreare nella tomba l’ambiente domestico.

BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE

52) BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE
Nome: bottone con capocchia a 5 torrette
Altezza: 5,2 cm.
Diametro di base: 4,3 cm.
Aspetto: l’oggetto, cavo internamente, ha il corpo conico con una capocchia elegantemente sagomata e una barretta cilindrica trasversale per poter essere cucito (se è un bottone) o applicato alla lamina metallica o di altro materiale (se è un’applique). Il corpo è decorato con rigature sovrapposte e motivi a treccia. A metà altezza sono visibili quattro colonnine angolari riunite da un fascia entro ondulato. Le colonnine somigliano a torricelle e sono coronate da una modinatura cilindrica strozzata nel mezzo con una gola che ricorda la finitura dei fusti a torretta nei presunti modellini di nuraghi ritrovati a Olmedo e a Ittireddu.
Lilliu conferma che é possibile che nello schema si sia voluta ricordare la composizione tetragona a torri di un nuraghe quadrilobato.
Luogo di ritrovamento: Usellus (Cagliari), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: piccole rotture nel margine di base e due tagli dritti netti sul disco terminale; incisione obliqua, fatta -secondo Lilliu – per saggiare la consistenza metallica alla nascita del corpo conico
Curiositá: si pensa generalmente che si tratti di bottoni di ornamento; tuttavia per alcuni studiosi questi oggetti, ritrovati diffusamente non solo in Sardegna (una ventina di esemplari provenienti in gran parte da Abini-Teti e S.Vittoria-Serri) e in Etruria (Populonia, S. Carbone e Piano delle Granate) ma anche, con fattezze simili di bottone conico, in luoghi lontani (si vedano gli esempi cecoslovacchi della cultura di Hallstatt) potrebbero essere:
– borchie terminali d casco
– guarnizioni di cinturone
Fotografie e disegno di G. Exana
Informazioni tratte da G.Lilliu, Sculture della Sardegna nuragica, 1966, ed. ILISSO

Comune: USELLUS
Prov:
Autore:
MODELLINO DI NURAGHE E CAPANNE

81) MODELLINO DI NURAGHE E CAPANNE
Nome: modellino di nuraghe e capanne
Dimensioni: lunghezza residua del basamento 7,7 cm (lunghezza originaria 12,5 cm)- larghezza 9,5 cm – altezza residua dell’edificio turrito 7,3 cm
Aspetto: nel mezzo di una sottile lastra rettangolare sorge un edificio a torricelle, limitato sulla destra da uno schema di capanna con copertura a doppia falda.
L’edificio centrale è un corpo a pianta quadrangolare, vuoto all’interno, guarnito da quattro esili torri agli angoli ed alte colonnine rastremate in cima dove terminano in un capitello “a tori e scozia” (vedi note). Le colonnine, che sorgono direttamente dalla lastra di base, sono per tre quarti affiancate al corpo dell’edificio e per la restante parte si alzano sulla copertura “a terrazzo”. Nel mezzo della copertura si eleva un’altissima torre centrale, spessa il doppio delle altre….doveva avere (forse) un capitello sommitale, come le colonnine.
La capanna è costituita da un vano rettangolare chiuso su due lati con tetto a doppia falda spiovente, rappresentato con due strati sovrapposti: uno inferiore che indica lo schema ligneo del soffitto, uno superiore liscio all’esterno che indica una copertura, forse di paglia.
Sulla cima del tetto sono raffigurati tre uccelli molto grandi: uno sta nel mezzo, rivolto verso l’edificio nuragico, mentre gli alti due sono ai margini, disposti lungo il colmo e rivolti rispettivamente verso la facciata e il retro del piccolo edificio.
Luogo di ritrovamento: Ittireddu (SS), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: lastra basale spezzata a sinistra. Sul lato mancante era presente un’altra capanna in perfetta simmetria rispetto allo schema presente. Frastagliata la parte destra della lastra.
La torre centrale e tre delle colonnine laterali sono spuntate;
mancante anche una colombetta.
Curiosità: per Lilliu questo oggetto è la rappresentazione di un nuraghe quadrilobato, che trova l’esempio monumentale più completo e significativo in Su Nuraxi a Barumini.
I volatili rappresentati sono probabilmente colombe o anatrelle e sono un motivo squisitamente ornamentale per Lilliu, senza un significato simbolico preciso.
Infine per Lilliu la capanna a pianta quadrata con copertura a doppio spiovente non rappresenta un’abitazione bensì una capanna campestre stagionale, o una postazione per le guardie (con colombette??? ?).
Interessante leggere le altre (alcune fantasiose!) ipotesi citate da Lilliu e fatte da vari studiosi per le capanne (di cui una sola conservata):
– arca di Noè presso un modello di cattedrale del primissimo Medioevo (???)(Spano)
edicole di culto dipendenti da un tempio di tipo fenicio- cipriota (Spinazzola)
edicole di culto dipendenti da tempio nuragico di carattere betilico (Milani)
edicole di culto dipendenti da tempio miceneo (Lanternari)
– tettoia per deposito di minerali, materiali e arnesi da lavoro connessi con un altoforno metallurgico a cinque ciminiere (Mingazzini)
– “testudo arietaria” nuragica senza trave (macchina da guerra con testa d’ariete ) in ricordo dell’assalto alla vicina fortezza (Contu) ???
– nuraghe complesso inserito nel contesto del villaggio segnato schematicamente e idealisticamente da casette del tutto convenzionali ma significative (Pais e…Lilliu)
Note: si riporta l’immagine di modanature lisce con profili curvilinei semplici tratta dalla tav.29 del libro Le Regole de’ cinque Ordini di Architettura Civile del Vignola, da dove si evince la forma a “toro” e “scozia”
Fotografia e immagine dal web
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
offerente con attrezzi del mestiere

135) OFFERENTE CON ATTREZZI DEL MESTIERE
Nome: offerente con attrezzi del mestiere
Professione: sconosciuta, forse artigiano
Dimensioni: da verificare
Aspetto e vestiario:
L’uomo è raffigurato frontalmente, in piedi; con la mano sinistra impugna uno strumento con cui regge, sulla spalla, una borsa contenente gli attrezzi del mestiere. Con la mano destra porge il saluto devozionale.
Indossa una doppia tunica corta da cui spiccano le esili gambe leggermente divaricate; sopra la tunica porta un manto gettato sulla spalla sinistra che scende sul retro, decorato sul bordo longitudinale con frange.
L’uomo sfoggia sul petto il consueto pugnaletto ad elsa gammata appeso alla bandoliera passata a tracolla sull’omero destro: spunta al di sotto del manto solo l’elsa.
Sul capo sembra indossare una calottina liscia con orlo circolare in forte rilievo.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta
Residenza attuale: da verificare
Curiosità:
Nella borsa dell’artigiano si vedono alcuni dettagli che fanno ipotizzare che trasportasse gli attrezzi del mestiere. Quali potevano essere?
– forse un’ascia con manico ricurvo, attrezzature da falegname o carpentiere navale … era un maestro d’ascia, costruttore di navi?
– forse attrezzi per la lavorazione della pietra ?
Riportiamo infine il disegno del medesimo bronzetto tratto dall’Atlante del La Marmora: interessante la libera interpretazione in particolare del contenuto della sacca che l’uomo porta sulle spalle. Nel disegno cosa notate di diverso? ?
A noi sembrano disegnati conigli o forse altra cacciagione di offerta quindi presumibilmente La Marmora aveva interpretato l’offerente come cacciatore e non artigiano.
NOTA: il bronzetto in fotografia è stato realizzato da ArcheoArt Lab nel 2014 per il museo archeologico di Ittireddu (argilla polimerica, stucco epossidico e colori acrilici) 🙂
Fotografie e disegni di A. Farina che ringraziamo per la disponibilità.
Informazioni e fotografie del bronzetto riprodotto per archeologia sperimentale di A. Loddo.
Ultima immagine tratta dall’Atlante del La Marmora.

Comune:
Prov:
Autore:
Offerente con attrezzi del mestiere

135) OFFERENTE CON ATTREZZI DEL MESTIERE
Nome: offerente con attrezzi del mestiere
Professione: sconosciuta, forse artigiano
Dimensioni: da verificare
Aspetto e vestiario:
L’uomo è raffigurato frontalmente, in piedi; con la mano sinistra impugna uno strumento con cui regge, sulla spalla, una borsa contenente gli attrezzi del mestiere. Con la mano destra porge il saluto devozionale.
Indossa una doppia tunica corta da cui spiccano le esili gambe leggermente divaricate; sopra la tunica porta un manto gettato sulla spalla sinistra che scende sul retro, decorato sul bordo longitudinale con frange.
L’uomo sfoggia sul petto il consueto pugnaletto ad elsa gammata appeso alla bandoliera passata a tracolla sull’omero destro: spunta al di sotto del manto solo l’elsa.
Sul capo sembra indossare una calottina liscia con orlo circolare in forte rilievo.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta
Residenza attuale: da verificare
Curiosità:
Nella borsa dell’artigiano si vedono alcuni dettagli che fanno ipotizzare che trasportasse gli attrezzi del mestiere. Quali potevano essere?
– forse un’ascia con manico ricurvo, attrezzature da falegname o carpentiere navale … era un maestro d’ascia, costruttore di navi?
– forse attrezzi per la lavorazione della pietra ?
Riportiamo infine il disegno del medesimo bronzetto tratto dall’Atlante del La Marmora: interessante la libera interpretazione in particolare del contenuto della sacca che l’uomo porta sulle spalle. Nel disegno cosa notate di diverso? ?
A noi sembrano disegnati conigli o forse altra cacciagione di offerta quindi presumibilmente La Marmora aveva interpretato l’offerente come cacciatore e non artigiano.
NOTA: il bronzetto in fotografia è stato realizzato da ArcheoArt Lab nel 2014 per il museo archeologico di Ittireddu (argilla polimerica, stucco epossidico e colori acrilici) 🙂
Fotografie e disegni di A. Farina che ringraziamo per la disponibilità.
Informazioni e fotografie del bronzetto riprodotto per archeologia sperimentale di A. Loddo.
Ultima immagine tratta dall’Atlante del La Marmora.

Comune:
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