Il complesso, cronologicamente collocabile tra il Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e l’Eneolitico, è situato su un ampio affioramento di roccia tufacea ed è costituito da 26 domus de janas. Le domus, disposte sul costone a diversi livelli, sono di tipo pluricellulare, ossia composte da più vani; la gran parte di queste presenta una tipologia di accesso a dromos (corridoio scavato nella roccia) e solo alcune sono ad accesso diretto.
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Il complesso, cronologicamente collocabile tra il Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e l’Eneolitico, è situato su un ampio affioramento di roccia tufacea ed è costituito da 26 domus de janas. Le domus, disposte sul costone a diversi livelli, sono di tipo pluricellulare, ossia composte da più vani; la gran parte di queste presenta una tipologia di accesso a dromos (corridoio scavato nella roccia) e solo alcune sono ad accesso diretto.
Il complesso, cronologicamente collocabile tra il Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e l’Eneolitico, è situato su un ampio affioramento di roccia tufacea ed è costituito da 26 domus de janas. Le domus, disposte sul costone a diversi livelli, sono di tipo pluricellulare, ossia composte da più vani; la gran parte di queste presenta una tipologia di accesso a dromos (corridoio scavato nella roccia) e solo alcune sono ad accesso diretto.
Il complesso, cronologicamente collocabile tra il Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e l’Eneolitico, è situato su un ampio affioramento di roccia tufacea ed è costituito da 26 domus de janas. Le domus, disposte sul costone a diversi livelli, sono di tipo pluricellulare, ossia composte da più vani; la gran parte di queste presenta una tipologia di accesso a dromos (corridoio scavato nella roccia) e solo alcune sono ad accesso diretto.
Il complesso, cronologicamente collocabile tra il Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e l’Eneolitico, è situato su un ampio affioramento di roccia tufacea ed è costituito da 26 domus de janas. Le domus, disposte sul costone a diversi livelli, sono di tipo pluricellulare, ossia composte da più vani; la gran parte di queste presenta una tipologia di accesso a dromos (corridoio scavato nella roccia) e solo alcune sono ad accesso diretto.
Il complesso, cronologicamente collocabile tra il Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e l’Eneolitico, è situato su un ampio affioramento di roccia tufacea ed è costituito da 26 domus de janas. Le domus, disposte sul costone a diversi livelli, sono di tipo pluricellulare, ossia composte da più vani; la gran parte di queste presenta una tipologia di accesso a dromos (corridoio scavato nella roccia) e solo alcune sono ad accesso diretto.
Uno degli svariati nuraghi che caratterizzano la così detta “Valle dei Nuraghi”: una denominazione moderna, coniata nel XX secolo, che definisce un’area del Logudoro Meilogu, in Sardegna, estesa nei territori dei comuni di Torralba, Giave, Bonorva, Mores, Thiesi, Bonnanaro, Borutta, Cheremule e Ittireddu.
Uno degli svariati nuraghi che caratterizzano la così detta “Valle dei Nuraghi”: una denominazione moderna, coniata nel XX secolo, che definisce un’area del Logudoro Meilogu, in Sardegna, estesa nei territori dei comuni di Torralba, Giave, Bonorva, Mores, Thiesi, Bonnanaro, Borutta, Cheremule e Ittireddu.
Uno degli svariati nuraghi che caratterizzano la così detta “Valle dei Nuraghi”: una denominazione moderna, coniata nel XX secolo, che definisce un’area del Logudoro Meilogu, in Sardegna, estesa nei territori dei comuni di Torralba, Giave, Bonorva, Mores, Thiesi, Bonnanaro, Borutta, Cheremule e Ittireddu.
Uno degli svariati nuraghi che caratterizzano la così detta “Valle dei Nuraghi”: una denominazione moderna, coniata nel XX secolo, che definisce un’area del Logudoro Meilogu, in Sardegna, estesa nei territori dei comuni di Torralba, Giave, Bonorva, Mores, Thiesi, Bonnanaro, Borutta, Cheremule e Ittireddu.
Uno degli svariati nuraghi che caratterizzano la così detta “Valle dei Nuraghi”: una denominazione moderna, coniata nel XX secolo, che definisce un’area del Logudoro Meilogu, in Sardegna, estesa nei territori dei comuni di Torralba, Giave, Bonorva, Mores, Thiesi, Bonnanaro, Borutta, Cheremule e Ittireddu.
Uno degli svariati nuraghi che caratterizzano la così detta “Valle dei Nuraghi”: una denominazione moderna, coniata nel XX secolo, che definisce un’area del Logudoro Meilogu, in Sardegna, estesa nei territori dei comuni di Torralba, Giave, Bonorva, Mores, Thiesi, Bonnanaro, Borutta, Cheremule e Ittireddu.