All’ingresso del centro abitato di Bari Sardo, nelle colline di su Pranu, si trova la necropoli di Funtana su Rettore, composta da tre domus de janas. Le domus, del tipo bicellulare, risalgono al neolitico recente, 3500-2800 avanti Cristo. Le sepolture, ben conservate, sono disposte quasi alla stessa altezza sulla parete rocciosa e conservano le tracce dello strumento utilizzato per scavarle.
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La necropoli di Fund’e monti (o di Tracucu) è costituita da 15 tombe ipogeiche, localmente note come Domus de Janas ( case delle fate). Le tombe, monocellulari e pluricellulari, hanno l’ingresso caratterizzato da un corridoio di accesso (dromos) , lungo fino a 5 m, o da un’anticella. Maggiormente curati sono i portelli, finemente scolpiti rifiniti con cornici ( utili all’alloggio dei portelli litici) e scalanature ( per il deflusso di liquidi).
E’ uno dei tanti nuraghi presenti nel territorio di Tertenia e conserva la tholos intatta.
Il Nuraghe Ruinas è definito da Giovanni Lilliu il più alto della Sardegna. A quota 1205 sopra il nuraghe offre una vista panoramica meravigliosa sul territorio circostante e sulle rovine delle numerose capanne circolari che lo circondano (almeno 200).
Il Nuraghe Ruinas è definito da Giovanni Lilliu il più alto della Sardegna. A quota 1205 sopra il nuraghe offre una vista panoramica meravigliosa sul territorio circostante e sulle rovine delle numerose capanne circolari che lo circondano (almeno 200).
Si conserva imponente in località Pauli su un altopiano calcareo. Il monumento è composto da una torre principale alta quasi 7 metri, a cui sono addossati altri due corpi aggiunti quasi completamente crollati. Dal portale si accede alla camera principale, parzialmente coperta da materiale di crollo. Il nuraghe è circondato da un antemurale e resti di un villaggio, le cui capanne sono usate come ricovero per le capre. Ad alcune centinaia di metri i resti di due tombe di giganti.
Il complesso di nuraghe Urceni fu impiantato a 900 m sulla sommità di uno sperone roccioso. Manufatto architettonico ben conservato, di gran pregio per la sapiente simbiosi tra elemento costruttivo e elemento naturale. Nell’area sorgono diverse piante di lecci. Si è di fronte ad un manufatto architettonico ben conservato, di gran pregio per la sapiente simbiosi tra elemento costruttivo e elemento naturale. Nell’area sorgono diverse piante di lecci che parzialmente ne occultano la vista.
Luogo di rara bellezza. L”insieme, di particolare suggestione, comprende un nuraghe complesso con annesso villaggio, una grotta con due ingressi, due tombe di giganti e due nuraghi monotorri.
Luogo di rara bellezza. L”insieme, di particolare suggestione, comprende un nuraghe complesso con annesso villaggio, una grotta con due ingressi, due tombe di giganti e due nuraghi monotorri.
Il nuraghe in origine doveva essere piuttosto alto. Attualmente la tholos è crollata verso l’interno. Si noti la presenza di due tombe dei giganti non distanti dal nuraghe.
Il sito è parzialmente diroccato. Resta il corridoio di ingresso, parte della scala. Si pensa che l’utilizzo del nuraghe possa farsi risalire al 1550 sino al 900 a.C.
Il sito è parzialmente diroccato. Resta il corridoio di ingresso, parte della scala. Si pensa che l’utilizzo del nuraghe possa farsi risalire al 1550 sino al 900 a.C.