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SUONATORE DI FLAUTO ITIFALLICO DI ITTIRI

68) SUONATORE DI FLAUTO ITIFALLICO DI ITTIRI
Nome: aulete o suonatore di flauto nudo e itifallico, seduto
Professione: suonatore
Dimensioni: altezza 8 cm
Aspetto e vestiario: La statuetta – presumibilmente un ex-voto esposto in un tempio – rappresenta un personaggio maschile, un Aulete o un suonatore di flauto, raffigurato nudo ed in posizione assisa. Di stile Barbaricino-mediterraneizzante, essa presenta gambe appena delineate da una solcatura mediana, nelle quali s’innesta, con linea flessuosa ed armonica, il tronco e, in questo, la testa, senza soluzione di continuità.
La testa, a calotta sferica, è coperta da una berretta della medesima forma, ben distinta dal cranio. Sul volto, caratterizzato da occhiaie enormi, profonde e vuote, spicca la bocca larga, tesa nel soffiare in un flauto a tre canne, simile alle launeddas, strumento oggi presente nella Sardegna centro-meridionale ed usato nelle cerimonie religiose e civili soprattutto per accompagnare le danze folkloristiche.
Molto evidenziati appaiono alcuni particolari anatomici come le mammelle e, con cura dei dettagli, il membro virile. Quest’ultimo, di fatto, per il suo marcato risalto si presenta come elemento centrale e concettualmente significativo della composizione figurativa. Esso, infatti, suggerisce connessioni con la religione nuragica, modellata sulla natura feconda.
Esprime pertanto un erotismo di carattere sacro, sollecitato dal suono stesso del flauto e dal ritmo delle danze che si svolgevano intorno, per ottenere il favore degli dei largitori di messi, di bestiame e prole in abbondanza.
Luogo di ritrovamento: Ittiri (SS). S. Cau ci segnala che venne rinvenuto nei pressi della necropoli di “sa figu”, vicino alla chiesa di San Maurizio.
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il supporto sul quale il bronzetto era seduto probabilmente era realizzato in legno o altro materiale deperibile dove la figurina veniva appoggiata temporaneamente, prima di finire con le altre – dice Lilliu – forse gettata via o probabilmente riutilizzata per successive fusioni.
Curiositá: il flauto a tre canne ricorda le launeddas, strumento ancora oggi utilizzato in Sardegna. Questo strumento è suonato utilizzando la tecnica della respirazione circolare, che permette di non avere pause nel l’immissione del fiato all’interno dello strumento; questo fa sì che il suono prodotto non abbia interruzioni.
La stessa tecnica della respirazione circolare é utilizzata ancora oggi dagli aborigeni australiani per suonare il didjiridoo (strumento musicale ricavato da ramo di eucalipto e riservato solo agli uomini).
Altra curiosità (fonte F. Cannas): In epoca fascista il bronzetto fu censurato come in fotografia.
Fotografie del bronzetto di F. Cannas dal gruppo “Archeologia della Sardegna”.
Descrizione tratta dal sito dell’associazione musicale “IIttiri Cannedu” e da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: ITTIRI
Prov:
Autore:
SUONATORE DI FLAUTO ITIFALLICO DI ITTIRI

68) SUONATORE DI FLAUTO ITIFALLICO DI ITTIRI
Nome: aulete o suonatore di flauto nudo e itifallico, seduto
Professione: suonatore
Dimensioni: altezza 8 cm
Aspetto e vestiario: La statuetta – presumibilmente un ex-voto esposto in un tempio – rappresenta un personaggio maschile, un Aulete o un suonatore di flauto, raffigurato nudo ed in posizione assisa. Di stile Barbaricino-mediterraneizzante, essa presenta gambe appena delineate da una solcatura mediana, nelle quali s’innesta, con linea flessuosa ed armonica, il tronco e, in questo, la testa, senza soluzione di continuità.
La testa, a calotta sferica, è coperta da una berretta della medesima forma, ben distinta dal cranio. Sul volto, caratterizzato da occhiaie enormi, profonde e vuote, spicca la bocca larga, tesa nel soffiare in un flauto a tre canne, simile alle launeddas, strumento oggi presente nella Sardegna centro-meridionale ed usato nelle cerimonie religiose e civili soprattutto per accompagnare le danze folkloristiche.
Molto evidenziati appaiono alcuni particolari anatomici come le mammelle e, con cura dei dettagli, il membro virile. Quest’ultimo, di fatto, per il suo marcato risalto si presenta come elemento centrale e concettualmente significativo della composizione figurativa. Esso, infatti, suggerisce connessioni con la religione nuragica, modellata sulla natura feconda.
Esprime pertanto un erotismo di carattere sacro, sollecitato dal suono stesso del flauto e dal ritmo delle danze che si svolgevano intorno, per ottenere il favore degli dei largitori di messi, di bestiame e prole in abbondanza.
Luogo di ritrovamento: Ittiri (SS). S. Cau ci segnala che venne rinvenuto nei pressi della necropoli di “sa figu”, vicino alla chiesa di San Maurizio.
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il supporto sul quale il bronzetto era seduto probabilmente era realizzato in legno o altro materiale deperibile dove la figurina veniva appoggiata temporaneamente, prima di finire con le altre – dice Lilliu – forse gettata via o probabilmente riutilizzata per successive fusioni.
Curiositá: il flauto a tre canne ricorda le launeddas, strumento ancora oggi utilizzato in Sardegna. Questo strumento è suonato utilizzando la tecnica della respirazione circolare, che permette di non avere pause nel l’immissione del fiato all’interno dello strumento; questo fa sì che il suono prodotto non abbia interruzioni.
La stessa tecnica della respirazione circolare é utilizzata ancora oggi dagli aborigeni australiani per suonare il didjiridoo (strumento musicale ricavato da ramo di eucalipto e riservato solo agli uomini).
Altra curiosità (fonte F. Cannas): In epoca fascista il bronzetto fu censurato come in fotografia.
Fotografie del bronzetto di F. Cannas dal gruppo “Archeologia della Sardegna”.
Descrizione tratta dal sito dell’associazione musicale “IIttiri Cannedu” e da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: ITTIRI
Prov:
Autore:
Nuraghe Tittiriola

Il “Tittiriola” di Bolotana è un nuraghe monotorre realizzato in blocchi di basalto, delimitato da un antemurale ed inserito in un villaggio di cui si apprezzano le tracce. Presenta un vano scala interno attualmente impraticabile perché interessato da crolli e sulla parte alta, in corrispondenza dell’ingresso, è chiaramente visibile un finestrone sormontato da un architrave. Nei pressi della struttura è visibile un pozzo sacro che pare sia stato ricoperto in tempi relativamente recenti.

Nuraghe Tuvurunaghe

Il nuraghe Tuvurunaghe, edificato in pietra trachitica ai limiti di un pianoro roccioso, presenta un impianto monotorre con copertura a tholos quasi integra. Ha una pianta “classica”: tre nicchie disposte a croce e scala elicoidale aperta a sinistra del corridoio d’accesso parzialmente ostruito dalle pietre di crollo. Nei pressi del nuraghe, sono visibili alcune basi di capanne di forma circolare che indicano la presenza di un insediamento abitativo.

Nuraghe Tuvurunaghe

Il nuraghe Tuvurunaghe, edificato in pietra trachitica ai limiti di un pianoro roccioso, presenta un impianto monotorre con copertura a tholos quasi integra. Ha una pianta “classica”: tre nicchie disposte a croce e scala elicoidale aperta a sinistra del corridoio d’accesso parzialmente ostruito dalle pietre di crollo. Nei pressi del nuraghe, sono visibili alcune basi di capanne di forma circolare che indicano la presenza di un insediamento abitativo.

Nuraghe Tuvurunaghe

Il nuraghe Tuvurunaghe, edificato in pietra trachitica ai limiti di un pianoro roccioso, presenta un impianto monotorre con copertura a tholos quasi integra. Ha una pianta “classica”: tre nicchie disposte a croce e scala elicoidale aperta a sinistra del corridoio d’accesso parzialmente ostruito dalle pietre di crollo. Nei pressi del nuraghe, sono visibili alcune basi di capanne di forma circolare che indicano la presenza di un insediamento abitativo.

Nuraghe Tuvurunaghe

Il nuraghe Tuvurunaghe, edificato in pietra trachitica ai limiti di un pianoro roccioso, presenta un impianto monotorre con copertura a tholos quasi integra. Ha una pianta “classica”: tre nicchie disposte a croce e scala elicoidale aperta a sinistra del corridoio d’accesso parzialmente ostruito dalle pietre di crollo. Nei pressi del nuraghe, sono visibili alcune basi di capanne di forma circolare che indicano la presenza di un insediamento abitativo.

Nuraghe Tuvurunaghe

Il nuraghe Tuvurunaghe, edificato in pietra trachitica ai limiti di un pianoro roccioso, presenta un impianto monotorre con copertura a tholos quasi integra. Ha una pianta “classica”: tre nicchie disposte a croce e scala elicoidale aperta a sinistra del corridoio d’accesso parzialmente ostruito dalle pietre di crollo. Nei pressi del nuraghe, sono visibili alcune basi di capanne di forma circolare che indicano la presenza di un insediamento abitativo.

Pozzo sacro Carrarzu ‘e Iddia

Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari, alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, un pozzo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.

Pozzo sacro Carrarzu ‘e Iddia

Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari, alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, un pozzo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.

Pozzo sacro Carrarzu ‘e Iddia

Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari, alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, un pozzo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.