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Altare rupestre di Santo Stefano

Tutta l’area compresa tra la necropoli a domus de janas e la chiesa di Santo Stefano è ricca di rocce tafonate adattate a nicchie e nicchioni, in cui spesso è difficle riconoscere l’azione della natura o quella dell’uomo. In particolare intorno alla chiesa sono individuabili cinque siti con rocce istoriate.

Altare rupestre di Santo Stefano

Un unicum nel Mediterraneo: ti sembrerà di essere proiettato in un luogo enigmatico e sorprendente, che evoca suggestioni e interrogativi. Nelle campagne di Oschiri, a metà strada tra Sassari e Olbia, tra silenzio surreale e natura incantata, spicca un un banco di granito lungo circa dieci metri, sul quale sono state scolpite con precisa sequenza una serie di incisioni geometriche. La ‘tavola’ di pietra è stata definita ‘altare rupestre’ perché si trova di fronte alla chiesa di santo Stefano, che dà nome al sito. Vicino, sparse in un boschetto di macchia mediterranea, vedrai una necropoli con otto domus de Janas, mentre attorno sono disseminate rocce adattate a nicchie, tra le quali faticherai a distinguere mano dell’uomo e della natura. Sull’ampia parete granitica dell’altare sono stati incisi motivi di varie forme, combinati tra di loro: incavi triangolari, quadrangolari e semicircolari, attorno decine di coppelle e croci. Tra necropoli e altare sono individuabili altre quattro rocce istoriate, intrise di fascino e sacralità: una con tre nicchie quadrangolari e coppelle sopra e sotto; un’altra con due incavi triangolari e un bancone, usato forse per offerte votive o rito dell’incubazione; una nicchia rettangolare, assimilabile a una tomba a tafone; infine una ‘meridiana’ costituita da un incavo circolare, sormontato da uno scalino e circondato da coppelle. Molte incisioni sono state ‘cristianizzate’ dalla giustapposizione della croce, che serviva a cancellare la presenza di antichi dei pagani.
La datazione è incerta. (Sardegna Turismo)

ANSA DI VASO IN BRONZO

118) ANSA DI VASO IN BRONZO
Nome: ansa di vaso in bronzo con decorazione di globetti e anatrelle
Dimensioni: altezza 11,2 cm – larghezza 14,7 cm
Aspetto: l’ansa, appartenuta molto probabilmente a un vaso bronzeo, é costituita da un’ampia maniglia a ferro di cavallo, due piastre rotonde decorate con motivi a spirale, un listello rettangolare di collegamento delle piastre decorato con tratti orizzontali in rilievo.
La maniglia é decorata in alto con tre piccole forme sferiche equidistanti; le piastre a disco sono invece sormontate da anatrelle rivolte verso il vaso. Il corpo dei volatili é decorato con incisioni oblique che rappresentano le piume; gli occhi sono a globetto; la forma del corpo e del collo è “serpentina”.
Lilliu nota forti SIMILITUDINI dei dischi a spirale con:
– ruote del ” cofanetto” (o meglio modellino di carro con ruote) proveniente da Oschiri che abbiamo già schedato (nostra scheda n. 31 del 13 agosto 2016)
– duplice fila di rotelle spiraliformi che decora la lastra traforata di un “cofanetto” proveniente da S.Maria di Paulis
– frammento di vaso da Forraxi Nioi-Nuragus con dischetti a spirale
– maniglia di piccolo caldano carenato in bronzo di Calagonone-Dorgali, presso privato in Milano

Comune:
Prov:
Autore:
MODELLINO DI CARRO CON RUOTE

31) MODELLINO DI CARRO CON RUOTE
Nome: per Lilliu “cofanetto portagioielli a carrello”
Dimensioni: lunghezza 14 cm. altezza 11,3 cm. larghezza 6 cm.
Aspetto: ha la forma di un’arca rettangolare montata su quattro ruote, con coperchio mobile. Le ruote sono piene e decorate con motivo a spirale. Il corpo sembra imitare la forma di una cassapanca lignea con listelli ornamentali che simulano anche i rinforzi dello scheletro della cassa. Il coperchio è costituito da una placca rettangolare con i margini in risalto con al centro il manico sagomato a ponticello; su entrambi i lati corti ha un anello orizzontale dove, secondo Lilliu, passava il nastro di stoffa o la catenella di metallica di chiusura che veniva infilata agli anelli verticali posti sui fianchi della cassa
Luogo di ritrovamento: Oschiri (OT) località ai piedi del nuraghe Lunghenia
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo ed elegante
Curiosità: solo un prezioso scrigno destinato a contenere gioielli…o anche vero e proprio modellino di antica cassa da viaggio con ruote, elemento tipico dei popoli nomadi e dei pastori dediti a lunghe transumanze?
“Gli studiosi indicano due probabili luoghi di origine della ruota: le cittá stato della Mesopotamia e le steppe dell’Asia Centrale. Di una cosa siamo certi: i sardi nuragici la conoscevano in tutte le sue applicazioni pratiche.” (G.Pala)
Fotografie G. Pala e b.a

Comune: OSCHIRI
Prov:
Autore:
MODELLINO DI CARRO CON RUOTE

Nome: per Lilliu “cofanetto portagioielli a carrello”
Dimensioni: lunghezza 14 cm. altezza 11,3 cm. larghezza 6 cm.
Aspetto: ha la forma di un’arca rettangolare montata su quattro ruote, con coperchio mobile. Le ruote sono piene e decorate con motivo a spirale. Il corpo sembra imitare la forma di una cassapanca lignea con listelli ornamentali che simulano anche i rinforzi dello scheletro della cassa. Il coperchio è costituito da una placca rettangolare con i margini in risalto con al centro il manico sagomato a ponticello; su entrambi i lati corti ha un anello orizzontale dove, secondo Lilliu, passava il nastro di stoffa o la catenella di metallica di chiusura che veniva infilata agli anelli verticali posti sui fianchi della cassa
Luogo di ritrovamento: Oschiri (OT) località ai piedi del nuraghe Lunghenia
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo ed elegante
Curiosità: solo un prezioso scrigno destinato a contenere gioielli…o anche vero e proprio modellino di antica cassa da viaggio con ruote, elemento tipico dei popoli nomadi e dei pastori dediti a lunghe transumanze?
“Gli studiosi indicano due probabili luoghi di origine della ruota: le cittá stato della Mesopotamia e le steppe dell’Asia Centrale. Di una cosa siamo certi: i sardi nuragici la conoscevano in tutte le sue applicazioni pratiche.” (G.Pala)
Fotografie G. Pala e b.a

Comune:
Prov:
Autore:
MODELLINO DI CARRO CON RUOTE

Nome: per Lilliu “cofanetto portagioielli a carrello”
Dimensioni: lunghezza 14 cm. altezza 11,3 cm. larghezza 6 cm.
Aspetto: ha la forma di un’arca rettangolare montata su quattro ruote, con coperchio mobile. Le ruote sono piene e decorate con motivo a spirale. Il corpo sembra imitare la forma di una cassapanca lignea con listelli ornamentali che simulano anche i rinforzi dello scheletro della cassa. Il coperchio è costituito da una placca rettangolare con i margini in risalto con al centro il manico sagomato a ponticello; su entrambi i lati corti ha un anello orizzontale dove, secondo Lilliu, passava il nastro di stoffa o la catenella di metallica di chiusura che veniva infilata agli anelli verticali posti sui fianchi della cassa
Luogo di ritrovamento: Oschiri (OT) località ai piedi del nuraghe Lunghenia
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo ed elegante
Curiosità: solo un prezioso scrigno destinato a contenere gioielli…o anche vero e proprio modellino di antica cassa da viaggio con ruote, elemento tipico dei popoli nomadi e dei pastori dediti a lunghe transumanze?
“Gli studiosi indicano due probabili luoghi di origine della ruota: le cittá stato della Mesopotamia e le steppe dell’Asia Centrale. Di una cosa siamo certi: i sardi nuragici la conoscevano in tutte le sue applicazioni pratiche.” (G.Pala)
Fotografie G. Pala e b.a

Comune:
Prov:
Autore: