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Domus de Janas di Santu Pedru

La necropoli di Santu Pedru è un sito archeologico prenuragico, La necropoli è situata sul pendio E della collina trachitica di Santu Pedru, in posizione di ampio dominio sulla valle sottostante, nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale. Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare.

Domus de Janas di Santu Pedru

La necropoli di Santu Pedru è un sito archeologico prenuragico, La necropoli è situata sul pendio E della collina trachitica di Santu Pedru, in posizione di ampio dominio sulla valle sottostante, nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale. Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare.

Domus de Janas di Santu Pedru

La necropoli di Santu Pedru è un sito archeologico prenuragico, La necropoli è situata sul pendio E della collina trachitica di Santu Pedru, in posizione di ampio dominio sulla valle sottostante, nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale. Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare.

Domus de Janas di Santu Pedru

La necropoli di Santu Pedru è un sito archeologico prenuragico, La necropoli è situata sul pendio E della collina trachitica di Santu Pedru, in posizione di ampio dominio sulla valle sottostante, nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale. Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare.

Domus de Janas di Santu Pedru

La necropoli di Santu Pedru è un sito archeologico prenuragico, La necropoli è situata sul pendio E della collina trachitica di Santu Pedru, in posizione di ampio dominio sulla valle sottostante, nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale. Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare.

Domus de Janas di Anghelu Ruju

Ad Alghero sorge il più esteso complesso di ‘grotticelle’ sepolcrali preistoriche della Sardegna settentrionale: conserva i tratti di una civiltà vissuta cinque millenni fa
Una vallata con 38 tombe scavate nell’arenaria, risalenti al 3200-2800 a.C., al cui interno sono stati ritrovati persino i picchi di pietra usati per scavarle. La necropoli ipogeica di Anghelu Ruju, scoperta nel 1903, si trova nell’entroterra di Alghero, a meno di dieci chilometri dal mare, in una fertile piana solcata dal rio Filibertu. L’area sepolcrale occupa due zone, nelle quali le tombe sono distribuite in maniera irregolare: nella prima più pianeggiante se ne trovano sette, la seconda, su una piccola collina, ne comprende 31…Le domus sono decorate con rilievi legati al culto dei defunti: in pareti e pilastri sono scolpiti protomi e corna taurine, che rappresentano la divinità che doveva proteggere il sonno eterno. Mentre l’incisione di false porte simboleggia l’ingresso nell’aldilà. Noterai in alcune parti la presenza di ocra rossa: è rappresentazione del sangue dei sacrifici e di rigenerazione dopo la morte. Il rito funerario ‘neolitico’ prevalente era l’inumazione, ma sono stati rilevati anche casi di semicremazione. I manufatti rinvenuti nell’area – vasi, statuette della dea Madre e parti di collane – permettono di datare la necropoli, usata per un lungo arco di tempo (1500 anni), dal Neolitico sino al Bronzo Antico (1800 a.C.).
La necropoli di Anghelu Ruju è la massima espressione sepolcrale preistorica di tutto il nord Sardegna. (Sardegna Turismo)

Domus de Janas di Anghelu Ruju

Ad Alghero sorge il più esteso complesso di ‘grotticelle’ sepolcrali preistoriche della Sardegna settentrionale: conserva i tratti di una civiltà vissuta cinque millenni fa
Una vallata con 38 tombe scavate nell’arenaria, risalenti al 3200-2800 a.C., al cui interno sono stati ritrovati persino i picchi di pietra usati per scavarle. La necropoli ipogeica di Anghelu Ruju, scoperta nel 1903, si trova nell’entroterra di Alghero, a meno di dieci chilometri dal mare, in una fertile piana solcata dal rio Filibertu. L’area sepolcrale occupa due zone, nelle quali le tombe sono distribuite in maniera irregolare: nella prima più pianeggiante se ne trovano sette, la seconda, su una piccola collina, ne comprende 31…Le domus sono decorate con rilievi legati al culto dei defunti: in pareti e pilastri sono scolpiti protomi e corna taurine, che rappresentano la divinità che doveva proteggere il sonno eterno. Mentre l’incisione di false porte simboleggia l’ingresso nell’aldilà. Noterai in alcune parti la presenza di ocra rossa: è rappresentazione del sangue dei sacrifici e di rigenerazione dopo la morte. Il rito funerario ‘neolitico’ prevalente era l’inumazione, ma sono stati rilevati anche casi di semicremazione. I manufatti rinvenuti nell’area – vasi, statuette della dea Madre e parti di collane – permettono di datare la necropoli, usata per un lungo arco di tempo (1500 anni), dal Neolitico sino al Bronzo Antico (1800 a.C.).
La necropoli di Anghelu Ruju è la massima espressione sepolcrale preistorica di tutto il nord Sardegna. (Sardegna Turismo)

Domus de Janas di Anghelu Ruju

Ad Alghero sorge il più esteso complesso di ‘grotticelle’ sepolcrali preistoriche della Sardegna settentrionale: conserva i tratti di una civiltà vissuta cinque millenni fa
Una vallata con 38 tombe scavate nell’arenaria, risalenti al 3200-2800 a.C., al cui interno sono stati ritrovati persino i picchi di pietra usati per scavarle. La necropoli ipogeica di Anghelu Ruju, scoperta nel 1903, si trova nell’entroterra di Alghero, a meno di dieci chilometri dal mare, in una fertile piana solcata dal rio Filibertu. L’area sepolcrale occupa due zone, nelle quali le tombe sono distribuite in maniera irregolare: nella prima più pianeggiante se ne trovano sette, la seconda, su una piccola collina, ne comprende 31…Le domus sono decorate con rilievi legati al culto dei defunti: in pareti e pilastri sono scolpiti protomi e corna taurine, che rappresentano la divinità che doveva proteggere il sonno eterno. Mentre l’incisione di false porte simboleggia l’ingresso nell’aldilà. Noterai in alcune parti la presenza di ocra rossa: è rappresentazione del sangue dei sacrifici e di rigenerazione dopo la morte. Il rito funerario ‘neolitico’ prevalente era l’inumazione, ma sono stati rilevati anche casi di semicremazione. I manufatti rinvenuti nell’area – vasi, statuette della dea Madre e parti di collane – permettono di datare la necropoli, usata per un lungo arco di tempo (1500 anni), dal Neolitico sino al Bronzo Antico (1800 a.C.).
La necropoli di Anghelu Ruju è la massima espressione sepolcrale preistorica di tutto il nord Sardegna. (Sardegna Turismo)

Domus de Janas di Anghelu Ruju

Ad Alghero sorge il più esteso complesso di ‘grotticelle’ sepolcrali preistoriche della Sardegna settentrionale: conserva i tratti di una civiltà vissuta cinque millenni fa
Una vallata con 38 tombe scavate nell’arenaria, risalenti al 3200-2800 a.C., al cui interno sono stati ritrovati persino i picchi di pietra usati per scavarle. La necropoli ipogeica di Anghelu Ruju, scoperta nel 1903, si trova nell’entroterra di Alghero, a meno di dieci chilometri dal mare, in una fertile piana solcata dal rio Filibertu. L’area sepolcrale occupa due zone, nelle quali le tombe sono distribuite in maniera irregolare: nella prima più pianeggiante se ne trovano sette, la seconda, su una piccola collina, ne comprende 31…Le domus sono decorate con rilievi legati al culto dei defunti: in pareti e pilastri sono scolpiti protomi e corna taurine, che rappresentano la divinità che doveva proteggere il sonno eterno. Mentre l’incisione di false porte simboleggia l’ingresso nell’aldilà. Noterai in alcune parti la presenza di ocra rossa: è rappresentazione del sangue dei sacrifici e di rigenerazione dopo la morte. Il rito funerario ‘neolitico’ prevalente era l’inumazione, ma sono stati rilevati anche casi di semicremazione. I manufatti rinvenuti nell’area – vasi, statuette della dea Madre e parti di collane – permettono di datare la necropoli, usata per un lungo arco di tempo (1500 anni), dal Neolitico sino al Bronzo Antico (1800 a.C.).
La necropoli di Anghelu Ruju è la massima espressione sepolcrale preistorica di tutto il nord Sardegna. (Sardegna Turismo)

Domus de Janas di Anghelu Ruju

Ad Alghero sorge il più esteso complesso di ‘grotticelle’ sepolcrali preistoriche della Sardegna settentrionale: conserva i tratti di una civiltà vissuta cinque millenni fa
Una vallata con 38 tombe scavate nell’arenaria, risalenti al 3200-2800 a.C., al cui interno sono stati ritrovati persino i picchi di pietra usati per scavarle. La necropoli ipogeica di Anghelu Ruju, scoperta nel 1903, si trova nell’entroterra di Alghero, a meno di dieci chilometri dal mare, in una fertile piana solcata dal rio Filibertu. L’area sepolcrale occupa due zone, nelle quali le tombe sono distribuite in maniera irregolare: nella prima più pianeggiante se ne trovano sette, la seconda, su una piccola collina, ne comprende 31…Le domus sono decorate con rilievi legati al culto dei defunti: in pareti e pilastri sono scolpiti protomi e corna taurine, che rappresentano la divinità che doveva proteggere il sonno eterno. Mentre l’incisione di false porte simboleggia l’ingresso nell’aldilà. Noterai in alcune parti la presenza di ocra rossa: è rappresentazione del sangue dei sacrifici e di rigenerazione dopo la morte. Il rito funerario ‘neolitico’ prevalente era l’inumazione, ma sono stati rilevati anche casi di semicremazione. I manufatti rinvenuti nell’area – vasi, statuette della dea Madre e parti di collane – permettono di datare la necropoli, usata per un lungo arco di tempo (1500 anni), dal Neolitico sino al Bronzo Antico (1800 a.C.).
La necropoli di Anghelu Ruju è la massima espressione sepolcrale preistorica di tutto il nord Sardegna. (Sardegna Turismo)

Domus de Janas di Anghelu Ruju

Ad Alghero sorge il più esteso complesso di ‘grotticelle’ sepolcrali preistoriche della Sardegna settentrionale: conserva i tratti di una civiltà vissuta cinque millenni fa
Una vallata con 38 tombe scavate nell’arenaria, risalenti al 3200-2800 a.C., al cui interno sono stati ritrovati persino i picchi di pietra usati per scavarle. La necropoli ipogeica di Anghelu Ruju, scoperta nel 1903, si trova nell’entroterra di Alghero, a meno di dieci chilometri dal mare, in una fertile piana solcata dal rio Filibertu. L’area sepolcrale occupa due zone, nelle quali le tombe sono distribuite in maniera irregolare: nella prima più pianeggiante se ne trovano sette, la seconda, su una piccola collina, ne comprende 31…Le domus sono decorate con rilievi legati al culto dei defunti: in pareti e pilastri sono scolpiti protomi e corna taurine, che rappresentano la divinità che doveva proteggere il sonno eterno. Mentre l’incisione di false porte simboleggia l’ingresso nell’aldilà. Noterai in alcune parti la presenza di ocra rossa: è rappresentazione del sangue dei sacrifici e di rigenerazione dopo la morte. Il rito funerario ‘neolitico’ prevalente era l’inumazione, ma sono stati rilevati anche casi di semicremazione. I manufatti rinvenuti nell’area – vasi, statuette della dea Madre e parti di collane – permettono di datare la necropoli, usata per un lungo arco di tempo (1500 anni), dal Neolitico sino al Bronzo Antico (1800 a.C.).
La necropoli di Anghelu Ruju è la massima espressione sepolcrale preistorica di tutto il nord Sardegna. (Sardegna Turismo)

Domus de Janas di Anghelu Ruju

Ad Alghero sorge il più esteso complesso di ‘grotticelle’ sepolcrali preistoriche della Sardegna settentrionale: conserva i tratti di una civiltà vissuta cinque millenni fa
Una vallata con 38 tombe scavate nell’arenaria, risalenti al 3200-2800 a.C., al cui interno sono stati ritrovati persino i picchi di pietra usati per scavarle. La necropoli ipogeica di Anghelu Ruju, scoperta nel 1903, si trova nell’entroterra di Alghero, a meno di dieci chilometri dal mare, in una fertile piana solcata dal rio Filibertu. L’area sepolcrale occupa due zone, nelle quali le tombe sono distribuite in maniera irregolare: nella prima più pianeggiante se ne trovano sette, la seconda, su una piccola collina, ne comprende 31…Le domus sono decorate con rilievi legati al culto dei defunti: in pareti e pilastri sono scolpiti protomi e corna taurine, che rappresentano la divinità che doveva proteggere il sonno eterno. Mentre l’incisione di false porte simboleggia l’ingresso nell’aldilà. Noterai in alcune parti la presenza di ocra rossa: è rappresentazione del sangue dei sacrifici e di rigenerazione dopo la morte. Il rito funerario ‘neolitico’ prevalente era l’inumazione, ma sono stati rilevati anche casi di semicremazione. I manufatti rinvenuti nell’area – vasi, statuette della dea Madre e parti di collane – permettono di datare la necropoli, usata per un lungo arco di tempo (1500 anni), dal Neolitico sino al Bronzo Antico (1800 a.C.).
La necropoli di Anghelu Ruju è la massima espressione sepolcrale preistorica di tutto il nord Sardegna. (Sardegna Turismo)