La testa del toro ritrovata nel sacello è conservata nel comune di Nughedu San Nicolò
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Presenta la tholos integra
Prov: Sassari
Autore: Gpeppino per Wikimapia
Codice Geo: NUR6461
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Prov: Sassari
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In località Sas Concheddas de Pianu Edras, scavata in un costone, questa vota di tufo trachitico, si trovano le 6 Domus de Janas della Necropoli Ipogeica Preistorica di Pianu Edras, tra le quali si segnala la Domus delle Cappelle.
Prov: Sassari
Autore: Romano Stangherlin
Codice Geo: NUR7121
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Sei domus de janas in località Sas Concheddas de Pianu Edras, scavata in un costone, questa vota di tufo trachitico, si trovano le 6 Domus de Janas della Necropoli Ipogeica Preistorica di Pianu Edras, tra le quali si segnala la Domus delle Cappelle.
Prov: Sassari
Autore: Romano Stangherlin
Codice Geo: NUR7121
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Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro
Prov: Sassari
Autore: Bruno SIni
Codice Geo: NUR13609
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Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro
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Autore: Bruno SIni
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Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro
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Autore: Bruno SIni
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Si presenta con capanne rituali circolari, dove sono evidenziati, lungo tutta la circonferenza interna, dei sedili. Numerosissimi conci parallelepipedi di basalto e tufo trachitico a T popolano l’intero sito; essi sono perfettamente lavorati e rifiniti. In un flashback improvviso ciò mi riporta ad altri santuari sardi, come, per esempio, Gremanu (a Fonni), Serra Niedda (a Sorso) e Santa Vittoria (a Serri); appare chiaro, per l’appunto, che il tipo di pietra usata (basalto e tufo trachitico) e la foggia dei conci risulti simile in tutti i santuari nuragici sparsi nell’intera isola. Questo di Nughedu San Nicolò rimane, però, unico nel suo genere, grazie alla testimonianza scultorea giunta sino a noi dalla notte dei tempi e custodita nel locale museo. Trattasi di una elegantissima e raffinata testa bovina in trachite “nera” che, ancora una volta, ci testimonia non solo l’abile maestria degli scalpellini del passato, ma anche la devozione di questo nostro popolo al dio Toro
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