E’ situata nel territorio denominato “Funtana de Ortos” ma più comunemente conosciuto come “s’Ena” ad una quota altimetrica di circa 340 metri s.l.m.
. Il tumulo ancora in parte in situ come i due pilastri inglobati in un muro a secco. La zona circostante è ricca di emergenze nuragiche.
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E’ situata nel territorio denominato “Funtana de Ortos” ma più comunemente conosciuto come “s’Ena” ad una quota altimetrica di circa 340 metri s.l.m.
Il tumulo ancora in parte in situ come i due pilastri inglobati in un muro a secco. La zona circostante è ricca di emergenze nuragiche.
Siamo davanti ancora ad un immane danno perpetrato alla collettività e alla storia, forse per recuperare pochi metri quadri di seminativo o di pascolo. L”emergenza è ridotta allo stato di rovina e poche sono le caratteristiche rilevabili della costruzione.mu
Siamo davanti ancora ad un immane danno perpetrato alla collettività e alla storia, forse per recuperare pochi metri quadri di seminativo o di pascolo. L”emergenza è ridotta allo stato di rovina e poche sono le caratteristiche rilevabili della costruzione.mu
Siamo davanti ancora ad un immane danno perpetrato alla collettività e alla storia, forse per recuperare pochi metri quadri di seminativo o di pascolo. L”emergenza è ridotta allo stato di rovina e poche sono le caratteristiche rilevabili della costruzione.mu
Siamo davanti ancora ad un immane danno perpetrato alla collettività e alla storia, forse per recuperare pochi metri quadri di seminativo o di pascolo. L”emergenza è ridotta allo stato di rovina e poche sono le caratteristiche rilevabili della costruzione.mu
In avanzato stato di abbandono, si evidenzia comunque il corpo murario in direzione est-ovest ottenuto con pietre di media misura disposte a taglio. Poche le tracce della probabile esedra. Da rilevare comunque la presenza di una pietra betilica che presenta alcuni fori di cui si ignora il significato se non rapportato all”essenza femminile. mu
In avanzato stato di abbandono, si evidenzia comunque il corpo murario in direzione est-ovest ottenuto con pietre di media misura disposte a taglio. Poche le tracce della probabile esedra. Da rilevare comunque la presenza di una pietra betilica che presenta alcuni fori di cui si ignora il significato se non rapportato all”essenza femminile. mu
Sepoltura di epoca nuragica realizzata in blocchi poligonali di trachite. Della tomba, poco visibile a causa della vegetazione presente, residuano il corridoio e l’esedra. Da quello che i resti e la vegetazione consentono di vedere i due bracci (ad andamento rettilineo) che delimitano l’esedra sono costituiti da due paramenti murari sovrapposti e di differente larghezza con risega che presumibilmente serviva da sedile. mu.
Sepoltura di epoca nuragica realizzata in blocchi poligonali di trachite. Della tomba, poco visibile a causa della vegetazione presente, residuano il corridoio e l’esedra. Da quello che i resti e la vegetazione consentono di vedere i due bracci (ad andamento rettilineo) che delimitano l’esedra sono costituiti da due paramenti murari sovrapposti e di differente larghezza con risega che presumibilmente serviva da sedile. mu.
Dalla sua posizione domina il corso destro del rio Giunturas e si raccorda al ciglio del dirupo in modo egregio quasi a voler dichiarare la sua posizione di dominio sulla sottostante vallata.
La Tomba dei Giganti purtroppo è scomparsa a seguito di lavori e miglioramenti fondiari autorizzati dalla RAS. Questo la dice lunga sul rispetto che deve essere dovuto al nostro patrimonio archeologico.
Dalla sua posizione domina il corso destro del rio Giunturas e si raccorda al ciglio del dirupo in modo egregio quasi a voler dichiarare la sua posizione di dominio sulla sottostante vallata.
La Tomba dei Giganti purtroppo è scomparsa a seguito di lavori e miglioramenti fondiari autorizzati dalla RAS. Questo la dice lunga sul rispetto che deve essere dovuto al nostro patrimonio archeologico.