Esistono pochi massi che però denotano l’antica presenza del runaghe. E’ un luogo in cui alcuni ritengono di rilevare forme di elettromagnetismo finalizzate al benessere corporeo.
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Si trova nel territorio comunale di Martis al confine con quello di Chiaramonti (SS) sulla riva sinistra del rio Murrone; grossi megaliti e dei crolli interessano buona parte del sito, la posizione abbastanza disordinata dei megaliti fa propendere per un runaghe a corridoio.
Prende il nome dal toponimo del terreno su cui si trova nella più ampia regione di Pala de Covatza ai confini con Pianu Aliderros, Lacheddos Rujos e Ispadula. La costruzione è fatiscente e sono rimasti solo pochi circoli basali di pietre di medie e grandi dimensioni che testimoniano la presenza
Sorge nel territorio di “sa tanca Betza” al confine con “sa tanca de Rispidu” proprio sull’argine a nord-est del bacino artificiale di “su Cobesciu” nella ex tenuta omonima dei Madau, ad una quota di 385.9 metri s.l.m., conosciuto anche col nome antico di “montiju de chelvos, è poco distante qualche centinaio di metri dal nuraghe numero 3.
Parrebbe uno pseudo runaghe, forse quell’anello tra il proto nuraghe e quello più noto a falsa cupola canonico.Conosciuto anche come nuraghe Bardedu o Baldedu, sorge nel territorio di “Runda e Suerzones” ad una quota di 100 metri s.l.m. lo stato di conservazione, è “pessimo” poichè rimangono solo pochi filari di pietre sconnesse e scomposte. Le cose cambiano se attraverso l’ingresso non tanto agevole e stretto, (si percorre a pancia a terra), si entra dentro fino alla camera centrale ancora in buono stato di conservazione e dalla quale si dipartono a croce le nicchie laterali o piccole camere.
Ma ciò che desta attenzione è il camminamento di ridotte dimensioni per quanto riguarda la larghezza e l’altezza regolarmente chiuso da copertine di pietra a piattabanda, alcune ancora in posizione originaria. Questo camminamento nasce dal nuraghe e si avvia con tratti di linea spezzata verso la rupe che dà sul fiume che scorre nel suo alveolo a qualche decina di metri sotto. Il camminamento in questione finisce con una apertura tipo dolmen sulla rupe.
Siamo nell’ampio territorio di su Cobesciu nel tancato di “sa tanca de Rispidu” al confine con “sa tanca Betza” proprio sull’argine a nord-est del bacino artificiale di “su Cobesciu” nella ex tenuta Madau ad una quota di 385.9 metri s.l.m.
Ridotto all’estremo stato di rovina. Dagli anni settanta del 1900 vi staziona un posto di vedetta antincendio del Corpo Forestale della Sardegna. Sono evidenti le tracce della costruzione del nuraghe che è stato sottoposto a spoliazione da varie persone locali e di vari cercatori dei (siddados=tesori) degli antichi sardi.
In totale rovina si possono ancora rilevare pochi massi costituenti il circolo basale in calcare friabile bianco. mu
A livello di grande rovina, sono presenti pochi massi poligonali dei circoli basali, talora vagamente sbozzati. Si evidenzia la presenza dell”ingresso principale in direzione sud est. Il circondario è ricco di tracce e reperti antichi. Interessante su bachile che potrebbe risalire a pochi secoli orsono. mu – Prende il nome dal toponimo omonimo del terreno del monte Zennaru che s’incunea tra il monte Cuccula e sa tanca de sa Domo nell’ampia e nota regione di Murrone nota per la bella Necropoli a Domos de Janas.
Il nuraghe è diroccato pressochè distrutto, ma permangono ancora le prove della sua lontana e indomita esistenza.
Si nota ancora l’ingresso costituito da due potenti stipiti e un grosso architrave. L’apparato murario è stato distrutto sia per ricavarne
materiale da costruzione nelle epoche più vicine a noi sia per puro vandalismo da parte d’ignoti.
Uno dei numerosissimi nuraghi di questo territorio, sito in prossimità di tre tombe di giganti
Il nome gli deriva dal toponimo del monte Atarzu. In sardo chiaramontese diciamo de sa pedra atarzina, di cui il monte è ricchissimo. Mai fu così appropriato il nome anche perchè si sono evidenziati diversi siti di lavorazione della selce per l”ottenimento di utensili per uso quotidiano o per la caccia come coltelli e punte di frecce. Esistono pochi di grandi megaliti nascosti da un grande macchione di lentisco.mu Uno degli svariati nuraghi presenti nel territorio, purtroppo ridotto ai minimi termini