4. Una giornata impegnativa

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di Marco Chilosi
disegni di Gerolamo Exana

 

Domani sarà una giornata impegnativa, devo stare col gregge dopo il sorgere del sole, poi correre al Nuraghe manno per sorbirmi il fabbro Noke.

Con i miei coetanei maschi, siamo sette, dobbiamo fare pratica di molte cose per ricevere il pugnale della transizione.

Quello dell’anno prossimo, per noi, sarà il pugnale di legno. Lo potremo portare sul petto durante le cerimonie, le feste, le processioni. Quello di metallo leggero spetta a pochi. Quello di bronzo ai più audaci, pochissimi. Anche il semplice immaginare quel momento mi emoziona, mi sento un vuoto sotto il petto, ma anche mi sprona e mi da l’energia per affrontare le mille prove che ci aspettano.

Vedere Noke col fuoco che trasforma le pietre e riesce a formare asce, coltelli, bottoni e punte di frecce per la caccia è bello e magico; ma la puzza, il fumo e il ricordo di vecchie scottature rendono quella lezione poco piacevole.

Noke è bravo come maestro, ma non rinomato come artista: non riesce a sfornare le figure che ho visto alla fonte e al Nuraghe. Le ha fatte fare il Consiglio, prima che nascessi.

Fu chiamato un fabbro famoso da Krly, la grande città circondata dall’acqua, mitico porto dalle mille navi. Meta da sogno per molti di noi. Ne conosciamo gli aspetti più solenni dal Nonno, quelli più interessanti dai racconti di zio. Delle opere di quel fabbro, la preferita è l’arciere; ha lunghissime corna che brillano al sole e la destra che saluta le divinità. Sta in una nicchia al Nuraghe, ed esce solo durante le feste e le cerimonie solenni.

Tornando ai nostri impegni per il pugnale, a quelli da fabbro preferisco i lavori con la terra di cava. Mi piace modellare con le mani quella materia melmosa in forme sinuose e colorate: un piatto, una brocca per il fermentato, un vaso con manici a orecchia di maiale. O anche figure che invento, di nascosto.

Sono bravo nel comporre le paste da cuocere, mischiando terre grigie e brune. E poi, la bella signora che ci insegna quell’arte è parente di Lula, il pastore, per cui spesso le decorazioni le facciamo con Reza e le amiche.

Il massimo però è seguire il maestro di canne da musica. Le sa costruire e suonare. Mi piace anche cambiare le note, e lui non si arrabbia, anzi lo apprezza.

Nel gruppo sono il migliore, ho fiato lungo e agilità nelle dita, e il maestro è fiero di me. Unico problema è che mentre suoniamo gli altri si esercitano al ballo stringendo le mani alle ragazze ed io, ovviamente, non posso.

 

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Rule, il marinaio filosofo.

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