5. La festa

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 di Marco Chilosi

disegni di Gerolamo Exana

Domani ci sarà la festa. Viaggiando sulla grande barca in cielo il sole sarà al massimo.

La festa sarà grande, come ogni anno, e verrà gente da ogni dove. La spianata vicino al Nuraghe è già pronta, pulita da erbacce ed escrementi. E’ agghindata con fiori e grandi vassoi di vimini e legno di olivo, pronti ad accogliere montagne di cibo, pezzi di agnello, formaggi, pesci  e pane col miele. Il gran sacerdote Otzie, mio nonno,  ha passato molte ore a organizzare le cerimonie e siamo stati istruiti a dovere.

Le donne, al solito, sono inquiete e in particolare quelle senza marito. Tra i molti che verranno da fuori paese si potranno trovare occasioni d’incontro. Molto attese le bande di giovanotti della città grande, anche loro interessati a nuove conquiste.

Le ragazze del nostro paese sono molto apprezzate, perché uniscono bellezza e saggezza, dicono. Le cerimonie religiose saranno lunghe e noiose.

Dal Nuraghe alla Fonte sacra, dalla Fonte alla Tomba delle lastre, dalla Tomba di nuovo al Nuraghe. Grandi prediche, fumi profumati e  genuflessioni.

Qualche animale verrà sbudellato in attesa di braci e banchetto. I grandi orci renderanno sciolte le lingue e le troppe mani.

Tutti si riempiranno con soddisfazione, guardando con curiosità o invidia vesti e acconciature. Mia madre con le amiche sarà occupatissima a pettegolare con amici e parenti su questo e quello.   Speriamo tutti di ammirare  anche quest’anno la spericolata esibizione di quell’ arciere capace di lanciare in piedi sulla groppa del caddu.

Per noi  l’evento più importante resta comunque il debutto artistico di domani.  Abbiamo speso molto tempo e impegno e i nostri strumenti sono pronti. Il maestro ci ha dato le basi per armonizzare ritmi e melodie, ma abbiamo trovato nuove soluzioni che ci sembrano eccezionali.

La voce più bassa l’abbiamo trovata imbarcando Sisare, l’arciere venuto dal mare. Il ritmo lento lo abbiamo alternato, i colpi di piede sono perfetti e le prove col gruppo del ballo sono state emozionanti.

Verranno anche da fuori suonatori e danzatori;  speriamo di fare bella figura. Io suonerò le tre canne. Ho preparato per prudenza due differenti strumenti  (talvolta qualcosa si rompe nella foga dello spettacolo) e perché sono un po’ differenti nel tono.

Mio cugino canta bene, ma non sa suonare. Un altro del gruppo è Pittè, fratello della mia amata; suona anche lui le tre canne con le sue grosse dita. Gli altri cantano con toni differenti. Siamo molto fieri e ci chiamiamo “la Mandria del Nuraghe manno”.

Sento voci nella capanna vicina. E’ mia madre che questiona col babbo: le figliole non hanno vestiti adeguati, chi sorveglierà il piccolo, chi le accompagnerà alla Fonte, e tante altre gravi faccende.

Stanotte sarà dura riuscire a dormire.

Cronache precedenti:

https://www.nurnet.net/blog/rule-il-marinaio-filosofo/

https://www.nurnet.net/blog/cronache-nuragiche/