La stele di Nurnet – Sos Settiles, Oniferi

Articolo comparso sulla Nuova Sardegna – 12 luglio 2005 Mappe astrali e riti antichi nella zona di Sos Settiles –

Immagini di Nurnet – Nicola Castangia ^

Nel territorio di Oniferi è conservata una enorme quanto suggestiva area megalitica.

Uno spazio di circa dieci ettari che doveva essere utilizzato per i riti e i sacrifici in onore delle divinità degli antichi sardi.

La località detta «Sos Sèttiles» si raggiunge percorrendo la strada statale 129, che unisce Nuoro a Macomer, fino al bivio per Benetutti. Superato il cavalcavia ferroviario, si attraversano una quarantina di metri di strada non asfaltata.

Sulla destra si trova un viottolo che si conclude dopo poco più di 500 metri, ai margini del sacrario.

Meritano particolare attenzione le stele sulle quali sono state ricavate un’enorme quantità di coppelle.

Di queste alcune sono simboliche perché poco incise, probabilmente avevano solo una funzione decorativa.

Altre, invece, scavate anche dai 10 ai 50 centimetri di profondità dovevano avere una funzione pratica. In particolare, una stele dà l’idea di una sorta di mappa astrale.

Presenta 120 piccole coppelle che sono disposte intorno a due maggiori. A pochi metri dalle stele si trova un altarino sacrificale realizzato da un masso triangolare.

Presenta due coppelle perfettamente intagliate: sulla maggiore, delimitata da una cornice circolare larga 9 centimetri, è stata praticata una canaletta di scolo per il flusso del liquido che veniva fatto colare durante le cerimonie.

In tutta l’area, poi, sono sparse numerose altre pietre con incavi e coppelle e almeno undici menhir di granito o trachite.

Da visitare due ampi recinti semi-ovali addossati l’uno all’altro e comunicanti.

Furono realizzati con grandi massi a chiudere tre lati. Il quarto lato, nei due recinti, è chiuso da affioramenti naturali di rocce trachitiche.

Anche se al loro interno non sono stati ritrovati oggetti legati al culto, il contesto in cui si trovano, circondati da siti megalitici e pietre astrali, ne sottolinea un chiaro uso religioso.

Su tutta l’area sono stati rinvenuti in superficie numerosi frammenti e lame di ossidiana, diaspri e quarzi.

E poi ancora acetine levigate e punte di freccia. Il complesso di Sos Sèttiles risale al Neolitico recente dell’isola, tra il 3140 e il 2880 a.C.

(giovanna cossu)