“Al suono di un tintinnio melodico, mani sapienti riuscivano a forgiare spade e pugnali un tempo, coltelli oggi. Cambiano i tempi ma la magistrale arte della forgiatura dei metalli rimane imperitura.”

Posto in cima all’omonimo monte, svetta silenzioso il Nuraghe Sa Niera. Dalle rovine si evince la possenza del monumento, oramai abbandonato al suo tragico e triste destino.
Di esso abbiamo ancora la torre centrale e la gradinata che conduce alla parte superiore e, tutt’attorno massi giganteschi che ne determinano la sua grandezza.
Ha una caratteristica, che ho riscontrato in altri Nuraghi del territorio di Pattada. L’architrave dell’ingresso dalle scale che portano al piano superiore è leggermente curva, dando uno stile molto originale alla struttura.
Nonostante sia quasi un rudere, non mi impedisce di capire com’era un tempo: forte, maestoso e fiero come il carattere dei pattadesi.
Mi pare ancora di sentire i rumori della lavorazione e sagomatura del metallo, come ancora oggi avviene a Pattada. Al suono di un tintinnio melodico, mani sapienti riuscivano a forgiare spade e pugnali un tempo, coltelli oggi.
Cambiano i tempi ma la magistrale arte della forgiatura dei metalli rimane imperitura.
Testo: Piera Farina-Sechi
Foto: Bruno Sini & Piera Farina Sechi