Navicella nuragica detta “del Re Sole”

L'ANELLO ROTANTE ovvero l’anello sormontato solitamente da colomba e posto sull’albero velico delle navicelle nuragiche poteva essere un congegno da utilizzare per la navigazione? IPOTESI 1: Era un congegno per il governo degli imbrogli che servivano a tenere la vela e modificarne la geometria in caso di vento contrario. Osservando i dispositivi egei chiamati Carkesion, appunto anelli posti in prossimità della cima dell’albero velico (vedi navigli raffigurati a Thera e nel vaso di Skyros) si può con maggiore sicurezza affermare che questi anelli servivano al governo della vela, soprattutto nella tenuta e nella sua forma geometrica. È probabile che fosse anche rotante, quando questo era posto in cima all’albero. Nella navicella nuragica “del Re Sole” (definita così per le grandi dimensioni - cm 38 - e per l’eleganza delle forme) esposta al museo archeologico di Sassari, l’albero è rotante perché inserito in un cilindro cavo con base sulla scassa impostata sul ponte della navicella. Un perno ne blocca la rotazione. (informazioni, fotografie della navicella del Re Sole, riproduzioni e disegni di G. Exana). IPOTESI 2: "F. Bruno Vacca (autore di "La Civiltá nuragica e il mare", 1994) pensa si tratti di un anello in cui inserire un albero trasversale che sosteneva una vela particolare (...). L'anello consentiva una manovra più spedita, permettendo di fare a meno del timone, oltre che dei remi, poiché tale accoglimento permetteva di navigare esclusivamente a vela sfruttando anche la brezza più leggera". (L. Melis, " Shardana, i popoli del mare", 2002)
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Autore: Gerolamo Exana