Risale al 1500 a.C. circa, crollo datato al IX secolo a.C., rimase disabitato fino al 100 a.C. quando arrivarono i Romani. Costituito da una torre centrale circondata da altre cinque torri oltre un antemurale (cinta esterna), con ulteriori sette torri che compongono un’altra cinta muraria difensiva che racchiude diversi cortili. È presente una seconda cortina muraria esterna ed una terza con altre tre torri, Il numero totale delle torri è ventuno. Superficie superiore a 5000 m².
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I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.
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I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.
I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.
I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.
I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.
I rinettamenti e i saggi di scavo presso il Nuraghe Orrubiu hanno consentito di rilevare i ruderi relativi al tamburo di base di un classico nuraghe monotorre in opera poligonale, dell’altezza max. residua di circa m. 4, con camera interna voltata a “tholos”, munita di una piccola nicchia sussidiaria, e con scala d’andito –purtroppo completamente distrutta- difesa da una contrapposta garetta di guardia. La costruzione, già smantellata in epoca romana, è stata riutilizzata ricorrendo anche a cinque tronconi di statue-menhir figurate, preesistenti in zona.
Sepoltura realizzata in conci di andesite. E’ visibile una parte dell’andito, mentre l’altra parte è avvolta da vegetazione. Nella porzione d’andito visibile si notano due blocchi molto grandi. In buona parte è ricoperta di terra e vegetazione.
Sepoltura realizzata in conci di andesite. E’ visibile una parte dell’andito, mentre l’altra parte è avvolta da vegetazione. Nella porzione d’andito visibile si notano due blocchi molto grandi. In buona parte è ricoperta di terra e vegetazione.