Nuraghe polilobato, la torre centrale(dotata di mezzanino)conserva intatta la copertura a tholos della camera
Prov: Sassari
Autore: Andrea Mura - Nuragando Sardegna
Codice Geo: NUR6102
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Nuraghe polilobato, la torre centrale(dotata di mezzanino)conserva intatta la copertura a tholos della camera
Il nuraghe Santu Antine, chiamato anche Sa domo de su Re (in italiano “La casa del Re”) è uno dei nuraghi più maestosi dell”intera Sardegna ed è anche uno dei più importanti tra quelli esistenti.L”intero complesso rappresenta un importante esempio di architettura preistorica mediterranea e si presume che l”altezza originaria raggiungesse i 22 e i 24 metri, la più alta per quel periodo dopo le piramidi egizie e il mastio della reggia nuragica di Arrubiu che misurava tra i 25 e i 30 metri
82) DONNA ORANTE CON LUNGHISSIMO COLLO
Nome: donna orante con lunghissimo collo
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza residua 23 cm
Aspetto e vestiario: figura femminile raffigurata frontalmente in piedi, nell’atto – forse – di porgere il saluto devozionale con la mano destra (braccio mancante) e l’offerta con la mano sinistra (rotta). Il corpo esile indossa una tunica a balze sovrapposte
Colpisce lo stilismo longilineo del collo e la forma della testa con epicranio piatto e allungato.
La testa è scoperta, i capelli lisci scendono incorniciando il viso, sciolti sul collo; visibile la scriminatura centrale. Lilliu non ne parla, ma è visibile parte del manto sul lato sinistro.
La forma appuntita del tronco con la stilizzazione “cruciforme o spadiforme” del corpo sembra – dice Lilliu – rifarsi all’antica e arcaica geometria mediterranea del III e del II millennio a.C.
Luogo di ritrovamento: Terralba (CA), località S’Arrideli
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: molte sono le parti mancanti: piedi, braccio destro, mano sinistra, parte del mantello. Nel libro del 1953 sui bronzetti di Terralba, Lilliu riporta l’immagine del bronzetto prima dei restauri
Curiosità: Lilliu sottolinea l’impressionante stilismo longilineo del collo e la forma cruciforme o spadiforme del corpo. Quest’ultima ricorda stilizzazioni del neolitico cretese, cicladico, tessalico, tracico, palestinese, etc.
Appare curiosa anche la forma cilindrica della testa: Lilliu fa un accostamento con alcuni teschi dolicocrani nuragici rinvenuti a Seulo e studiati da C. Maxia (1951)
NOTA: La DOLICOCEFALIA è una condizione nella quale la scatola cranica assume una forma stretta e allungata in senso antero-posteriore. É una malformazione, ma può essere anche indotta. Una pratica del genere era infatti largamente diffusa nelle civiltà antiche quando, con l’ausilio di fasce o di strumenti rigidi, si usava modellare nel senso della lunghezza il cranio dei neonati, non si sa se nel tentativo di aumentarne le capacità cerebrali o per avvicinarli somaticamente alle divinità.
Descrizione e immagine tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO
Immagine del bronzetto a destra è tratta da G. Lilliu, “Bronzetti nuragici da Terralba (Cagliari)”, 1953 – ringraziamo per la notizia e per l’immagine RS Roberto, gruppo “Viaggi nelle antichità della Sardegna”
Le informazioni sulla dolicocefalia sono tratte dal web
83) DONNA CON COPRICAPO A FALDA LARGA
Nome: donna con “sombrero”
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza residua 8,3 cm
Aspetto e vestiario: testa di figura femminile che indossa un cappello a falda larga. In realtà, grazie a Lilliu, abbiamo sia una descrizione sia un’immagine di un altro frammento che componeva il bronzetto. Sappiamo così che la figura femminile indossava:
– una tunica attillata, che avvolgeva il corpo e nella zona della vita era stretta da un cordone
– un mantello con il risalto divisorio sulle spalle, rilevato in una frangia striata presso l’incollatura sulla nuca
Interessante è il copricapo ampio e decorato, detto ” a sombrero” da Lilliu, con umbone centrale a cono e fasce concentriche separate da sottili linee incise (6 fasce sopra la falda, 2 fasce all’interno). Il rialzo, fatto dal copricapo, lascia la fronte scoperta e la mette in evidenza. Sotto il cappello la donna mostra un’acconciatura elaborata: sulla fronte i capelli sono raccolti a forma di ciambella; sul collo invece scendono sciolti, lunghi e sono segnati da fitte striature verticali. Nel volto, ovale e stirato, è molto marcato lo schema a T delle sopracciglia tratteggiate e del naso ” a forte listello”; gli occhi a grossa mandorla sono incisi e cerchiati dal rialzo delle palpebre; bocca incisa con tocco rapido.
Luogo di ritrovamento: Terralba (CA), località S’Arrideli
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il collo è lunghissimo (come nel bronzetto schedato ieri), alla “Modigliani” ?
Curiosità: Lilliu segnala che la testa del bronzetto fa parte di un bronzetto spezzato da tempi antichi, del quale si conserva un altro frammento purtroppo non ricongiunto: il tronco, dalla vita in giù, senza i piedi e con un largo tratto del lembo destro di un mantello. Ricomponendo i frammenti si avrebbe uno schema di donna orante, simile ad altri bronzetti femminili. Nel libro del 1953 sui bronzetti di Terralba, Lilliu riporta l’immagine dei due frammenti del bronzetto mai ricomposti: testa e corpo.
Descrizione e immagine tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO
Immagine del bronzetto con entrambi i frammenti è tratta da G. Lilliu, “Bronzetti nuragici da Terralba (Cagliari)”, 1953 – ringraziamo per l’immagine RS Roberto, gruppo “Viaggi nelle antichità della Sardegna”