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Complesso nuragico di Monte Baranta

Disposto su di un altopiano trachitico a m 152 s.l.m., da cui si controlla un vastissimo territorio, Monte Baranta è costituito da un insediamento prenuragico caratterizzato e protetto da un recinto-torre, da una lunga e poderosa muraglia che racchiude un gruppo di capanne rettangolari, separandole da un’area sacra con menhir e circolo megalitico.

Complesso nuragico di Monte Baranta

Disposto su di un altopiano trachitico a m 152 s.l.m., da cui si controlla un vastissimo territorio, Monte Baranta è costituito da un insediamento prenuragico caratterizzato e protetto da un recinto-torre, da una lunga e poderosa muraglia che racchiude un gruppo di capanne rettangolari, separandole da un’area sacra con menhir e circolo megalitico.

Nuraghe Talia

Il nuraghe, entro il quale è cresciuto un albero di fico (con esiti spettacolari e nel contempo critici per la struttura), conserva pochi filari trachitici ma denuncia un’originaria pregevole architettura. Il diametro è attorno agli undici metri e si conserva un alzato massimo di sette filari, per un’altezza di quattro metri e mezzo. Ben visibile l’ingresso, orientato a Sud-Est. Possiamo supporre che originariamente l’altezza complessiva raggiungesse almeno una decina dl metri: una misura superiore sarebbe da ipotizzare nel caso, ormai non più verificabile, dell’esistenza di più camere sovrapposte.

Comune: OLMEDO
Prov: Sassari
Autore: Giovanni Mulas
Domus de Janas di Santu Pedru

La necropoli di Santu Pedru è un sito archeologico prenuragico, La necropoli è situata sul pendio E della collina trachitica di Santu Pedru, in posizione di ampio dominio sulla valle sottostante, nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale. Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare.

Domus de Janas di Santu Pedru

La necropoli di Santu Pedru è un sito archeologico prenuragico, La necropoli è situata sul pendio E della collina trachitica di Santu Pedru, in posizione di ampio dominio sulla valle sottostante, nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale. Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare.

Domus de Janas di Santu Pedru

La necropoli di Santu Pedru è un sito archeologico prenuragico, La necropoli è situata sul pendio E della collina trachitica di Santu Pedru, in posizione di ampio dominio sulla valle sottostante, nella Nurra, regione della Sardegna nord-occidentale. Il complesso comprende una decina di tombe con corridoio d’ingresso (“dromos”) e schema planimetrico pluricellulare.

BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE

52) BOTTONE IN BRONZO CON SCHEMA DI NURAGHE
Nome: bottone con capocchia a 5 torrette
Altezza: 5,2 cm.
Diametro di base: 4,3 cm.
Aspetto: l’oggetto, cavo internamente, ha il corpo conico con una capocchia elegantemente sagomata e una barretta cilindrica trasversale per poter essere cucito (se è un bottone) o applicato alla lamina metallica o di altro materiale (se è un’applique). Il corpo è decorato con rigature sovrapposte e motivi a treccia. A metà altezza sono visibili quattro colonnine angolari riunite da un fascia entro ondulato. Le colonnine somigliano a torricelle e sono coronate da una modinatura cilindrica strozzata nel mezzo con una gola che ricorda la finitura dei fusti a torretta nei presunti modellini di nuraghi ritrovati a Olmedo e a Ittireddu.
Lilliu conferma che é possibile che nello schema si sia voluta ricordare la composizione tetragona a torri di un nuraghe quadrilobato.
Luogo di ritrovamento: Usellus (Cagliari), località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: piccole rotture nel margine di base e due tagli dritti netti sul disco terminale; incisione obliqua, fatta -secondo Lilliu – per saggiare la consistenza metallica alla nascita del corpo conico
Curiositá: si pensa generalmente che si tratti di bottoni di ornamento; tuttavia per alcuni studiosi questi oggetti, ritrovati diffusamente non solo in Sardegna (una ventina di esemplari provenienti in gran parte da Abini-Teti e S.Vittoria-Serri) e in Etruria (Populonia, S. Carbone e Piano delle Granate) ma anche, con fattezze simili di bottone conico, in luoghi lontani (si vedano gli esempi cecoslovacchi della cultura di Hallstatt) potrebbero essere:
– borchie terminali d casco
– guarnizioni di cinturone
Fotografie e disegno di G. Exana
Informazioni tratte da G.Lilliu, Sculture della Sardegna nuragica, 1966, ed. ILISSO

Comune: USELLUS
Prov:
Autore:
MODELLINO DI NURAGHE QUADRILOBATO

57) MODELLINO DI NURAGHE QUADRILOBATO
Nome: modellino di nuraghe quadrilobato con piombatoio
Dimensioni: altezza totale 25,8 cm – senza piedistallo 18,6 cm – larghezza 3,4 x 3 cm.
Aspetto: il piedistallo è composto da 5 bracci, uno interno centrale e dritto e quattro marginali esterni e ricurvi, che poggiano su base discoidale di piombo destinata a incastrare l’oggetto votivo in una basetta, probabilmente di pietra, esposta nel tempio a pozzo da cui deriva l’oggetto. Le colonne imitano chiaramente la forma schematizzata di torri con terrazzino sporgente con mensole.
Luogo di ritrovamento: Olmedo (SS), localitá Camposanto
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: la stessa partitura, a puro titolo decorativo, torna anche negli altarini e capitelli di pietra ritrovati presso i templi a pozzo e nuraghi; la mostra anche la colonna centrale del castello di prua della “barchetta del Duce”.
Curiositá: a Barumini fu ritrovata una colonnetta betilica di calcare con la medesima forma architettonica con terrazzo aggettante su grandi mensoloni; Lilliu trova un riscontro tra la colonnetta e i resti di centinaia di mensole di basalto e marna calcare ben rifinite trovate a Su Nuraxi. Lilliu ipotizza inoltre che il ballatoio aggettante fosse utilizzato come piombatoio (caditoia difensiva)…oggi però è opinione di molti studiosi che i nuraghi non fossero fortezze, pertanto tale destinazione d’uso sarebbe da escludere
Nota (da wikipedia): la “difesa piombante” (possibile se in presenza di piombatoi) consiste nel far cadere sul nemico assediante, e ormai prossimo alle mura difensive, sia liquidi infiammabili o bollenti, sia materiali solidi come grosse palle di pietra (ritrovate a Barumini)
Fotografia di B. Auguadro – Disegno di G. Exana
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: OLMEDO
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
ORANTE IN ATTO DI INCEDERE CON FOCACCIA (O CIOTOLA)

72) ORANTE IN ATTO DI INCEDERE CON FOCACCIA (O CIOTOLA)
Nome: orante in atto di incedere per fare l’offerta di una focaccia (o di una ciotola)
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 10,4 cm
Aspetto e vestiario: il bronzetto rappresenta un offerente che – camminando – porge con la mano destra il saluto devozionale e con la mano sinistra regge una focaccia o forse una ciotola votiva.
L’uomo indossa un gonnellino liscio e molto corto; il resto del corpo è nudo. Il busto, che si stringe alla vita, è proporzionato con le gambe e ciò costituisce un’eccezione perchè di solito le gambe sono più corte rispetto al lungo tronco. L’insieme appare sciolto e spedito nella forma e nel profilo, soprattutto apprezzabile la raffigurazione del movimento delle braccia e delle gambe.
Sul capo più che una berretta a calotta sembra indossare – dice Lilliu – una specie di parrucca con corta frangia sulla fronte che vorrebbe stilizzare la massa dei capelli. La corrosione non impedisce di vedere, nel profilo molto aguzzo del mento, la rappresentazione schematica di una corta barba a punta. Gli occhi sono a piccolo incavo, il naso piccolo e abbozzato, le orecchie non si scorgono perché forse nascoste sotto la calotta di capelli.
Il bronzetto è raffigurato in movimento: il piede sinistro è portato avanti rispetto a quello destro e le gambe, appoggiate a terra, sono leggermente flesse al ginocchio, come per indicare l’attimo tra l’incedere e il fermarsi.
Luogo di ritrovamento: Olmedo (SS), località Camposanto, rinvenuto nel deposito di un pozzo sacro insieme ad altri bronzetti
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: ciò che fa di questo bronzetto un UNICUM nella produzione protosarda sono i seguenti dettagli:
– lo schema delle gambe. Il personaggio infatti non è fermo, come negli altri bronzetti di offerenti, ma è rappresentato nell’atto di camminare avvicinandosi alla divinità per porgere l’offerta e la propria preghiera.
– la presenza di barba a pizzetto, dettaglio raro e eccezionale nelle statuine nuragiche che suggerisce accostamenti con bronzetti siriaci
– la calotta di capelli, che potrebbe essere la schematica imitazione di una pettinatura a parrucca presente, ad esempio, in bronzetti dell’Asia Minore e di Cipro.
Curiosità: per Lilliu due sono le ipotesi interpretative di questo bronzetto, che ha una postura rara e inedita e presenta una non comune scioltezza e sicurezza nel modellato:
1) il bronzetto di Olmedo imita un modello iconografico di cultura esterna (fenicia), imitazione favorita dagli scambi con questa civiltà. Lo schema del bronzetto infatti sembra derivare da una tradizione orientale visibile in molti bronzetti fenici quali la statuina a polos a Berlino o nel Baal benedicente del nuraghe Fluminilongu nella Nurra- Sardegna
2) forse non del tutto convinto dalla prima ipotesi….Lilliu suggerisce una seconda strada: il bronzetto di Olmedo potrebbe rappresentare uno straniero (un fenicio?) che si è fatto effigiare dal ramaio nuragico secondo uno schema iconografico della propria cultura religiosa ed estetica
Fotografia di B. Auguadro
Descrizione e immagini tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: OLMEDO
Prov:
Autore:
MUFLONE STANTE

94) MUFLONE STANTE
Nome: muflone stante
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 13,7 cm – altezza 8 cm
Aspetto: il muflone è rappresentato in piedi in posizione statica, di riposo. Sul corpo cilindrico e sul collo, corto e ristretto verso la testa, sono presenti fini rilievi cilindrici spartiti da un’incisione sulla schiena che raffigurano il vello dell’animale. Le zampe invece sono in parte lisce, nella parte inferiore, e in parte decorate. Le corna sono raffigurate con rigature oblique; sono imponenti, girate sulla fronte all’indietro fino a toccare le orecchie. Caratterizzano l’animale e ne sottolineano la forza.
La coda è aderente al posteriore, il sesso è raffigurato parallelo al ventre, sopra le zampe anteriori si nota la borsa pettorale della pelle. Il lungo muso cilindrico sembra invece devitalizzato, inespressivo.
Luogo di ritrovamento: Olmedo (SS), localitá Camposanto
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: rotta, all’estremità inferiore, la zampa posteriore destra
Curiositá: é noto – dice Lilliu – che il muflone, capo della mandria, sta in ascolto per avvertire del minimo pericolo i compagni. Qui però l’animale è raffigurato col muso rivolto a terra, non si cura di nulla, “come se pascesse tranquillo e pacifico in una radura fra le balze calcari del centro montano dell’Isola, dove la specie – endemica del massiccio sardo corso – si conserva ancora, seppure in crescente diminuzione”.
Fotografia dal web, zu@nne73
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: OLMEDO
Prov:
Autore: