La Necropoli di Tracucu è un bellissimo e vasto sito archeologico situato a circa tre chilometri da Lotzorai, lungo la strada per Talana. Si tratta di tredici domus de janas, indicate da cartelli in legno, che si possono ammirare seguendo un sentiero guidato fra le rocce granitiche e la folta vegetazione.
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La Necropoli di Tracucu è un bellissimo e vasto sito archeologico situato a circa tre chilometri da Lotzorai, lungo la strada per Talana. Si tratta di tredici domus de janas, indicate da cartelli in legno, che si possono ammirare seguendo un sentiero guidato fra le rocce granitiche e la folta vegetazione.
Nuraghe monotorre; posto all’interno di un’area militare. Conserva la tholos integra.
Nuraghe monotorre; posto all’interno di un’area militare. Conserva la tholos integra.
Tomba di giganti a stele bilitica di cui resta in situ solamente la parte inferiore; monumento sconvolto negli anni da clandestini e spietramenti…. Wikimapia
La tomba dei giganti di Inguttosu Mannu si rivela ai visitatori nelle sue forme originarie. Poggiante direttamente sull’affioramento roccioso, è costituita da un corridoio absidato impostato su una esedra dotata di stretto bancone. Al centro dell’esedra un piccolo ingresso architravato, munito di stipiti e soglia, immette nella camera funeraria, un corridoio costituito da filari di blocchi di grosse dimensioni grossolanamente sbozzati e rinzeppati con piccole pietre. La copertura è a volta ogivale. Tracce del muro di contenimento testimoniano che doveva in origine essere coperta da un tumulo di pietre e terra.
Gli scavi hanno rinvenuto i resti di numerosi scheletri umani, deposti gli uni sugli altri a testimonianza dell’uso come tomba collettiva, le cui dimensioni sono anche all’origine del nome. La tradizione vuole infatti che queste sepolture dovessero essere appartenute ad esseri giganteschi.
Comune Donori
Il perimetro tombale è definito da grandi lastre granitiche conficcate a coltello, e altre pietre di dimensioni più piccole messe fra gli interstizi, sulle quali è posato un gigantesco lastrone di copertura.
Il monumento, isolato su un’altura in località Calarighe, è una delle tante vestigia preistoriche che costellano il territorio di Nule e del Goceano. (Franco Serreli)
Il perimetro tombale è definito da grandi lastre granitiche conficcate a coltello, e altre pietre di dimensioni più piccole messe fra gli interstizi, sulle quali è posato un gigantesco lastrone di copertura.
Il monumento, isolato su un’altura in località Calarighe, è una delle tante vestigia preistoriche che costellano il territorio di Nule e del Goceano. (Franco Serreli)
Costruito in piena età nuragica, il pozzo sacro di Silius presenta gli elementi canonici dei templi dedicati al culto delle acque: il vestibolo esterno, l’ingresso col vano scala, entrambi a pianta trapezoidale, la breve scalinata che scende verso il pozzo. I gradini sono purtroppo pieni di detriti, ma è perfettamente visibile la struttura che sta al di sopra di essi, e che ne segue l’andamento in maniera speculare con i suoi otto architravi degradanti. La cella contenente l’acqua è coperta da una cupola ogivale alta poco meno di 4 metri, completamente interrata. Il monumento è purtroppo molto degradato a causa di scavi clandestini e sciagurati atti di vandalismo.
La Tomba dei giganti di San Liberno – che peraltro è perfettamente orientata verso l’alba del solstizio d’inverno – non è che una delle tante emergenze archeologiche presenti nel comune di Sarroch. Monumento purtroppo violato da un palo della rete elettrica
Tre tombe ipogeiche poste nel versante di un piccolo rilievo (quota m. 244). La prima ha una sola cella di forma ellittica a forno. La seconda si compone di atrio anticella e camera sepolcrale di forma quadrangolare che sulla parete dx presenta una nicchia. Sulla sinistra con una cella rialzata più ampia con due nicchiette e una decorazione in rilievo rappresentante due facce umane. La terza tomba, più a valle rispetto alle altre due, è del tipo più regolare con atrio, anticella e cella.
Il Nuraghe Attentu, fu oggetto di scavi, nell’Ottocento, da parte del canonico Giovanni Spano. Presso questo nuraghe venne rinvenuta una spada “ad antenne” in bronzo.