Gruppo di tre Domus de Janas di particolare suggestione. Con portello scolpito nella roccia basaltica ed esedra rettangolare sotto il livello del terreno
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La tomba dei giganti Su Pranu est si presenta in stato di conservazione non ottimale, comunque è leggibile nelle sue componenti fondamentali. Nella facciata solo pochi blocchi dell’esedra si trovano nelle originarie posizioni, al centro sta la monumentale stele monolitica centinata, che presenta la particolarità di essere senza portello. La stele attualmente è spezzata in due, divelta e rovesciata sopra i resti della camera. La tomba è databile all’inizio dell’età del Bronzo, 1800 a.C. circa.
La tomba dei giganti Su Pranu est si presenta in stato di conservazione non ottimale, comunque è leggibile nelle sue componenti fondamentali. Nella facciata solo pochi blocchi dell’esedra si trovano nelle originarie posizioni, al centro sta la monumentale stele monolitica centinata, che presenta la particolarità di essere senza portello. La stele attualmente è spezzata in due, divelta e rovesciata sopra i resti della camera. La tomba è databile all’inizio dell’età del Bronzo, 1800 a.C. circa.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII.
Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso.
Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo. Operai addetto agli scavi
Il nuraghe è stato datato ad una fase avanzata dell’età nuragica, compresa tra il XIV e il XII secolo a.C.
È importante per la precisione della tecnica costruttiva che vede la messa in opera di grossi blocchi di basalto accuratamente squadrati, in particolare gli stipiti e l’architrave dell’entrata.
All’ingresso si trova, sulla sinistra, la rampa che conduceva alla terrazza superiore, dalla quale sono visibili altri nuraghi del circondario, mentre sulla destra è presente nella muratura una nicchia. Nella camera si notano le tre grandi nicchie ogivali alle pareti, il focolare centrale, e ancora integra, la thòlos che ne costituisce il soffitto.
Il nuraghe è stato datato ad una fase avanzata dell’età nuragica, compresa tra il XIV e il XII secolo a.C.
È importante per la precisione della tecnica costruttiva che vede la messa in opera di grossi blocchi di basalto accuratamente squadrati, in particolare gli stipiti e l’architrave dell’entrata.
All’ingresso si trova, sulla sinistra, la rampa che conduceva alla terrazza superiore, dalla quale sono visibili altri nuraghi del circondario, mentre sulla destra è presente nella muratura una nicchia. Nella camera si notano le tre grandi nicchie ogivali alle pareti, il focolare centrale, e ancora integra, la thòlos che ne costituisce il soffitto.
Il nuraghe è stato datato ad una fase avanzata dell’età nuragica, compresa tra il XIV e il XII secolo a.C.
È importante per la precisione della tecnica costruttiva che vede la messa in opera di grossi blocchi di basalto accuratamente squadrati, in particolare gli stipiti e l’architrave dell’entrata.
All’ingresso si trova, sulla sinistra, la rampa che conduceva alla terrazza superiore, dalla quale sono visibili altri nuraghi del circondario, mentre sulla destra è presente nella muratura una nicchia. Nella camera si notano le tre grandi nicchie ogivali alle pareti, il focolare centrale, e ancora integra, la thòlos che ne costituisce il soffitto.
Il nuraghe è stato datato ad una fase avanzata dell’età nuragica, compresa tra il XIV e il XII secolo a.C.
È importante per la precisione della tecnica costruttiva che vede la messa in opera di grossi blocchi di basalto accuratamente squadrati, in particolare gli stipiti e l’architrave dell’entrata.
All’ingresso si trova, sulla sinistra, la rampa che conduceva alla terrazza superiore, dalla quale sono visibili altri nuraghi del circondario, mentre sulla destra è presente nella muratura una nicchia. Nella camera si notano le tre grandi nicchie ogivali alle pareti, il focolare centrale, e ancora integra, la thòlos che ne costituisce il soffitto.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII.
Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso.
Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII.
Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso.
Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII.
Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso.
Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII.
Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso.
Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.