Risultati della ricerca


#immagini: 31

Guerriero Orante

67) GUERRIERO ORANTE CON SCUDO SULLE SPALLE SOSPESO A STOCCO
Nome: guerriero orante con scudo sulle spalle sospeso a stocco
Professione: guerriero
Dimensioni: altezza residua 18 cm
Aspetto e vestiario: il guerriero stringe con la mano sinistra uno stocco appoggiato sulla spalla che regge sul dorso uno scudo. Il braccio destro è piegato al gomito e alzato per porgere il saluto devozionale.
Indossa un elmo a cresta con lunghe corna protese in avanti e in alto curvate. Le punte delle corna sono appiattite e unite. Il guerriero veste una tunica semplice aderente e liscia che copre le anche e lascia scoperte le gambe.
Sul petto spicca, portato a tracolla, il noto pugnale ad essa gammata.
Sulle spalle porta lo scudo rotondo con umbone centrale, decorato con disegno ornamentale a quattro riquadri.
Il viso ha i lineamenti delicati, a parte il naso acuto e sporgente. Gli occhi a globuletto sono piccoli e contornati da un tenue rilievo circolare, la bocca è minuta, appena accennata sul mento dritto e squadrato. Le orecchie sono molto grosse e ritratte indietro sulla nuca.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: la figura ha i piedi divaricati ciascuno saldato sulla forcella del perno cilindrico che veniva immerso nel piombo e saldato poi sulla tavola delle offerte
Curiositá: Lilliu nota che il corpo e in particolare la posizione delle braccia è reso con accuratezza, compostezza e ordine. Sono evidenziati, sulle gambe, persino i polpacci. Tuttavia rileva anche le misure esagerate dei piedi, con la forma a tavoletta e lunghe dita, che risultano di poco più corti delle gambe.
Fotografia di B. Auguadro
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
DONNA OFFERENTE

69) DONNA OFFERENTE
Nome: donna offerente
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 11,7 cm
Aspetto e vestiario: la figura femminile é rappresentata frontalmente, dritta su perno bronzeo a fusto cilindrico. Con la mano destra, alzata in avanti col palmo rivolto verso il basso, porge il saluto devozionale; con la mano sinistra regge una ciotola troncoconica ornata all’interno con striature a raggiera.
Indossa una lunga veste e una sottoveste, strette lungo i fianchi e allargate all’orlo inferiore. Le braccia sono coperte solo dal manto accollato cadente dalle spalle ai piedi. Sul retro, il manto è decorato nella parte superiore con tre fasce orizzontali limitate da linee incise e riempite da trattini verticali e paralleli tra di loro; il mantello è ornato anche nel risvolto sulle braccia, continuando le bande tratteggiate del dorso.
La testa è avvolta, nella metà posteriore, da un velo che scende sulla nuca e si nasconde sotto il manto. Nel viso è molto marcato il naso che sporge a punta; gli occhi risaltano e sono globetto. La bocca, segnata da una breve incisione, accenna al pronunciamento del labbro inferiore sopra il mento sfuggente. Le orecchie sono disegnate con un tenue rilievo sotto il velo.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: per Lilliu questo bronzetto è meno curato rispetto ad altri più distinti e preziosi, forse un prodotto di copia di pezzi migliori, più ricercati e costosi. I piedi, uniti sui talloni e aperti sulle punte malformate, hanno dita abbozzate soltanto nel piede destro mentre il sinistro non è che una placchetta informe.
Curiositá: i segni riscontrati sul manto di questo e di altri bronzetti sono davvero solo elementi decorativi o potevano avere un significato differente? Attendiamo il parere degli esperti ?
Nel frattempo segnaliamo, a puro titolo informativo, che – secondo alcuni appassionati di alfabeto Ogham (da Wikipedia: trattasi di scrittura che non utilizzava lettere ma incisioni e linee ed era in uso soprattutto per trascrivere antiche lingue celtiche) – questi segni potrebbero essere una vera e propria scritta.
Fotografia del bronzetto di B. Auguadro
Descrizione e immagini del bronzetto tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
NAVICELLA CON ANIMALI VARI SULL’ORLO

87) NAVICELLA CON ANIMALI VARI SULL’ORLO
Nome: navicella con animali vari sull’orlo
Dimensioni: lunghezza residua 13 cm – altezza 5,5 cm – larghezza 6 cm
Aspetto: la bellissima e interessantissima navicella ha lo scafo col fondo piatto, due peducci nella parte anteriore, l’orlo ribattuto e sporgente ad angolo retto, Il manico a giogo con anello di sospensione.
Sopra l’orlo dello scafo sono raffigurati cinque animali (prima della rottura erano sei), tre da una parte e tre dall’altra, in simmetria.
Non tutti sono chiaramente identificabili, tutti sono posizionati in direzione opposta rispetto a quella della rotta e guardano all’indietro…tutti, tranne uno ? quello posto sull’orlo della fiancata destra che guarda a prua
La posizione degli animali é in piedi, con le zampe anteriori tese in avanti, come per sostenersi meglio in piedi a causa del dondolìo della nave…tutti in piedi, tranne uno ? lo stesso animale di prima è accovacciato e disteso lungo l’orlo come se vi si aggrappasse …timoroso del mare
Sul margine DESTRO dello scafo possiamo vedere, in ordine, da poppa verso prua:
1) un quadrupede col muso appuntito, orecchie corte, occhi a globetto e coda levata a riccio
2) un animale che sopporta il giogo costituito da una sbarretta rettangolare trasversale con nel mezzo l’anello di sospensione dell’oggetto. Dall’altra parte si contrapponeva il compagno (ora perduto) per sostenere l’altra estremità del giogo. Davanti al muso dell’animale si osserva, sopra l’orlo dello scafo, due piccoli rilievi che rappresenterebbero due mucchietti di paglia o altro mangime per l’animale
3) un animale selvatico che non guarda a prua ed è accovacciato….lo abbiamo schedato qualche mese fa… Di lui (o lei) sappiamo che ha la coda lunga, striscia con la parte posteriore del corpo mentre si solleva con il collo e la testa; il muso è corto, gli occhi piccoli e le orecchie brevi e a punta, aguzze e tese all’indietro
Nella fiancata SINISTRA si presentano in ordine:
4) un quadrupede con muso appuntito
5) animale mancante, per rottura. Doveva essere però il compagno del numero 2) perchè sopportava insieme a lui il giogo
6) un animale ben caratterizzato da muso a ventosa, dalla schiena setolosa stilizzata in una cresta dentata e dalla coda di riccio….anche questo animale è già stato schedato mesi fa…
Luogo di ritrovamento: Meana (NU), a c.a. 1 km a ovest del paese. La navicella fu rinvenuta nel 1875, a poca profondità, in un ripostiglio insieme a un pezzo di “aes rude” (bronzo non lavorato utilizzato come “moneta”), una piccola lancia e la metà di uno stocco di bronzo.
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: rotte la poppa e la prua a cui manca la protome, rotta la parte sinistra del giogo, fori di rottura sotto l’orso nella fiancata dello scafo, slabbrature sull’orlo
Curiositá: avete riconosciuto TUTTI gli animali???
Ecco le risposte secondo Lilliu:
1) un cane
2) un bue. Esso ha il muso “suino” tutto segnato da striature a spina di pesce e le corna sottili erette verticalmente intorno alle quali si avvolge, come un anello, la fune
3) una volpe (forse); è l’animale che non guarda all’indietro come gli altri e che è accovacciato, timoroso del mare ?. Per Lilliu la postura dell’animale ha qualcosa del “rettile” ma per la lunga coda e la struttura generale somiglia a una volpe. Per lo Spano invece sarebbe una martora
4) un cane (come quello della parte opposta, ma senza coda) per Lilliu. Per lo Spano invece era un montone o una pecora
5) un bue, in coppia con il n. 2)
6) un maialino o un cinghiale
Nota dal web: Aes rude (cioè bronzo non lavorato) è un tipo di pre-moneta costituita da pezzi irregolari di bronzo. Tecnicamente non si può parlare di moneta perché non ne ha la forma, mancano segni che ne identifichino in qualche modo il valore e l’autorità che lo emette.
Fotografia di B.Auguadro
Descrizioni e immagini tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
CINGHIALE IN RIPOSO

93) CINGHIALE IN RIPOSO
Nome: cinghiale in riposo
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 6 cm – altezza 3,7 cm
Aspetto: il cinghiale ha il corpo asciutto e stirato, irsuto, segnato sulla schiena dalla cresta acuta delle setole che si estendono anche ai fianchi come mostrano le fitte striature oblique. L’animale, raffigurato in modo molto realistico, è però tratto un po’ all’indietro, come se si fermasse dopo una corsa travolgente, per riposarsi. Le zampe sono oblique e parallele, piccole rispetto al corpo che a sua volta è sproporzionato rispetto alla testa.
Il testone è “a campana”, grosso e lungo, col muso marcato (bocca a incisione orizzontale e forellini ciechi per le narici); gli occhi sono a globetto, le orecchie sono collocate sotto la cervice arrotondata.
Luogo di ritrovamento: Nurri (NU), localitá Baracci
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: la zampa anteriore destra integra, rotte le altre zampe sotto l’attacco del corpo
Curiositá: il cinghiale è qui rappresentato in maniera precisa e stupefacente, “così com’è nella realtà il corpo del cinghiale” – dice Lilliu – ” una fiera, che non cessa di correre, spesso con violenza cieca e travolgente, spostandosi di luogo in luogo e da montagna a montagna alla ricerca del cibo e per sfuggire alla spietata caccia dell’uomo sardo che lo considera la bestia selvatica per eccellenza (su sirboni…. da “selva”)”.
Fotografia dal web da Monte Prama Novas
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: NURRI
Prov:
Autore:
Parte superiore di una figura simile ad una scimmia

Nr. 30 Catalogo collezione Borowski
Parte superiore di una figura simile ad una scimmia
Bronzo h 3,7 cm
Sardegna, località sconosciuta.
Cultura nuragica VII-VI sec. a.C.
Questo frammento di bronzetto dal torso piatto, con le braccia strette al torso e gli avambracci sollevati si distingue da una figura umana per via della testa e del volto. La fronte sfuggente e la testa a punta ci riportano perlopiù ad una scimmia (confr. Nr. 54 e ill. nr. 35). La spina dorsale è messa in evidenza. Occhietti piccoli e rotondi e orecchie a bottone caratterizzano il volto sollevato in alto, in cui fronte e naso formano una Ti.
La testa ed il torso hanno la stessa particolarità stilistica della figura precedente nr. 29. È probabile che tutte e due provengano dalla stessa officina del gruppo barbaricino.
Stato di conservazione: il frammento, a cui manca di tutta la parte inferiore del corpo, ha piccoli danneggiamenti sul volto. Patina verde oliva.
Non pubblicato.

Comune:
Prov:
Autore:
Navicella con scafo chiuso e protome bovina

Nr.50. Catalogo collezione Borowski
Navicella con scafo chiuso e protome bovina
Bronzo.l 16,3cm, h 6,8 cm
Sardegna, località sconosciuta.
Cultura nuragica, IX-VIII sec. a.C.
La navicella dalla forma ovaleggiante ornata da una protome bovina stilizzata, presenta una copertura sulla parte anteriore dello scafo, su cui è fissato un anello con asticciola per essere appeso.
Il bordo dello scafo è ornato da quattro, la copertura da tre cordoni. Sotto la chiglia della navicella è stata fissata una piastra trasversale, sporgente oltre i lati dello scafo, per migliore stabilità.
Il muso della protome è cilindrico, gli occhi sferoidali, le corna bovine fortemente arcuate verso l’alto ed il collo è avvolto da un cavetto di metallo a spirale elaborato nel processo di fonditura.
Questa navicella con scafo coperto, fino ad ora unica nella sua forma, appartiene per via della protome bovina severamente stilizzata ed essenzialmente raffigurata, alla tipologia arcaica. Finanche l’ornamento del collo con la spirale avvolta stretta è palesemente caratteristico per il primo periodo delle navicelle.
I valori dell’analisi dei metalli eseguiti nel laboratorio di ricerca Rathgen di Berlino (J. Riederer) corrispondono alla lega tipica per i bronzi sardi.
Stato di conservazione: Parte mancante sulla sinistra dello scafo di ca. 3 cm, altrimenti ben conservata. Patina verde granulata con effluorescenze di azzurrite.
Letteratura: SKK (Kunst und Kultur Sardiniens, 1980) Nr. 178

Comune:
Prov:
Autore:
Domus de Janas Mandras

Questa tomba, scavata nella trachite, mostra – nell’anticella e nel vano principale – il soffitto dipinto in modo da riprodurre il tetto di una capanna secondo due schemi tipologici differenti. Particolare interesse riveste, inoltre, il motivo a “reticolato” presente lungo le pareti della cella principale.