Nuraghe parzialmente diroccato, con una decina di filari ancora eretti, posto di fianco a due edifici rurali
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Nuraghe parzialmente diroccato, con una decina di filari ancora eretti, posto di fianco a due edifici rurali
Nuraghe parzialmente diroccato, con una decina di filari ancora eretti, posto di fianco a due edifici rurali
Nuraghe parzialmente diroccato, con una decina di filari ancora eretti, posto di fianco a due edifici rurali
La Domu de Janas e il Menhir S’Eredadu prendono il nome dal rione omonimo che si trova nel cosiddetto PEEP S’Eredadu.
Tutta l’area di S’eredadu è situata all’interno del paese a pochi metri dalle abitazioni dalle quali è separata da una piccola fascia di rispetto. Come dimostrano i reperti ritrovati, l’intera area era caratterizzata da un grande insediamento abitativo. La domus, scavata in un masso di granito, presenta un unica cella rettangolare con una costolatura che la divide due parti. E’ presente una canaletta vicina all’ingresso e 3 piccole coppelle sopra lo stesso ingresso. Il Menhir omonimo è posto a pochi metri di distanza dalla Domus. Ha una altezza di circa un metro e presenta una forma particolare, leggermente curva. (da La Stele di Boeli e la simbologia della Sardegna Prenuragica di F.M. Gregu)
La Domu de Janas e il Menhir S’Eredadu prendono il nome dal rione omonimo che si trova nel cosiddetto PEEP S’Eredadu.
Tutta l’area di S’eredadu è situata all’interno del paese a pochi metri dalle abitazioni dalle quali è separata da una piccola fascia di rispetto. Come dimostrano i reperti ritrovati, l’intera area era caratterizzata da un grande insediamento abitativo. La domus, scavata in un masso di granito, presenta un unica cella rettangolare con una costolatura che la divide due parti. E’ presente una canaletta vicina all’ingresso e 3 piccole coppelle sopra lo stesso ingresso. Il Menhir omonimo è posto a pochi metri di distanza dalla Domus. Ha una altezza di circa un metro e presenta una forma particolare, leggermente curva. (da La Stele di Boeli e la simbologia della Sardegna Prenuragica di F.M. Gregu)
La Domu de Janas e il Menhir S’Eredadu prendono il nome dal rione omonimo che si trova nel cosiddetto PEEP S’Eredadu.
Tutta l’area di S’eredadu è situata all’interno del paese a pochi metri dalle abitazioni dalle quali è separata da una piccola fascia di rispetto. Come dimostrano i reperti ritrovati, l’intera area era caratterizzata da un grande insediamento abitativo. La domus, scavata in un masso di granito, presenta un unica cella rettangolare con una costolatura che la divide due parti. E’ presente una canaletta vicina all’ingresso e 3 piccole coppelle sopra lo stesso ingresso. Il Menhir omonimo è posto a pochi metri di distanza dalla Domus. Ha una altezza di circa un metro e presenta una forma particolare, leggermente curva. (da La Stele di Boeli e la simbologia della Sardegna Prenuragica di F.M. Gregu)
La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale
La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale
La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale
La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale
La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67), si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici ottenuti con incisioni che si sviluppano attorno ad una coppella centrale