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Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a thòlos.

Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a thòlos.

Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a thòlos.

Nuraghe Riu Mulinu o Cabu Abbas

Il complesso, sito sulla cima del monte Colbu che domina la piana di Olbia. Il nuraghe, circondato dalla muraglia che originariamente doveva superare i 5 metri di altezza e che presenta due ingressi (uno a nord e uno a sud), è di tipo monotorre. Nel corridoio di ingresso è presente una piccola nicchia e parte del vano scala che conduceva alla terrazza del piano superiore. La camera centrale, dove è presente un piccolo pozzo, aveva una copertura a thòlos.

Domus de janas di Borucca

L’ingente lavoro di scavo, l’architettura di questo ipogeo monumentale, risale al periodo della prima diffusione dei metalli nell”isola. In questa « domus de janas » si ha il risultato di una evoluzione e denota le conseguenze della formazione di potenti nuclei famigliari alle dipendenze di capi tribù, capaci di imporre ai loro dipendenti un lavoro di maggior mole. Le celle si aprivano a molta altezza dal piano roccia pianeggiante, inaccessibile senza scala.

Domus de janas di Borucca

L’ingente lavoro di scavo, l’architettura di questo ipogeo monumentale, risale al periodo della prima diffusione dei metalli nell”isola. In questa « domus de janas » si ha il risultato di una evoluzione e denota le conseguenze della formazione di potenti nuclei famigliari alle dipendenze di capi tribù, capaci di imporre ai loro dipendenti un lavoro di maggior mole. Le celle si aprivano a molta altezza dal piano roccia pianeggiante, inaccessibile senza scala.

Domus de janas di Borucca

L’ingente lavoro di scavo, l’architettura di questo ipogeo monumentale, risale al periodo della prima diffusione dei metalli nell”isola. In questa « domus de janas » si ha il risultato di una evoluzione e denota le conseguenze della formazione di potenti nuclei famigliari alle dipendenze di capi tribù, capaci di imporre ai loro dipendenti un lavoro di maggior mole. Le celle si aprivano a molta altezza dal piano roccia pianeggiante, inaccessibile senza scala.

Domus de janas di Borucca

L’ingente lavoro di scavo, l’architettura di questo ipogeo monumentale, risale al periodo della prima diffusione dei metalli nell”isola. In questa « domus de janas » si ha il risultato di una evoluzione e denota le conseguenze della formazione di potenti nuclei famigliari alle dipendenze di capi tribù, capaci di imporre ai loro dipendenti un lavoro di maggior mole. Le celle si aprivano a molta altezza dal piano roccia pianeggiante, inaccessibile senza scala.

Domus de janas di Borucca

L’ingente lavoro di scavo, l’architettura di questo ipogeo monumentale, risale al periodo della prima diffusione dei metalli nell”isola. In questa « domus de janas » si ha il risultato di una evoluzione e denota le conseguenze della formazione di potenti nuclei famigliari alle dipendenze di capi tribù, capaci di imporre ai loro dipendenti un lavoro di maggior mole. Le celle si aprivano a molta altezza dal piano roccia pianeggiante, inaccessibile senza scala.

Domus de janas di Borucca

L’ingente lavoro di scavo, l’architettura di questo ipogeo monumentale, risale al periodo della prima diffusione dei metalli nell”isola. In questa « domus de janas » si ha il risultato di una evoluzione e denota le conseguenze della formazione di potenti nuclei famigliari alle dipendenze di capi tribù, capaci di imporre ai loro dipendenti un lavoro di maggior mole. Le celle si aprivano a molta altezza dal piano roccia pianeggiante, inaccessibile senza scala.

Nuraghe Intro ‘e Serra

Il nuraghe, probabilmente di tipo complesso, è situato su un affioramento roccioso granitico. Tra i cumuli di pietre di crollo emerge la torre principale nel punto più alto dove l’ingresso è sormontato da un architrave nudo (privo della muratura sovrastante).
L’ingresso, rimasto a cielo aperto, presenta la nicchia a destra intatta e a sinistra il vano scala totalmente crollato ma percorribile fino al piano superiore dal quale si può scorgere l’interno della tholos. Sono ancora visibili due nicchie laterali e il materiale di crollo avvenuto all’interno.
Dall’esterno, nel lato esposto a nord-est si accede a un doppio vano parzialmente interrato che probabilmente si collegava alla torre centrale nella parte inferiore che attualmente è sotto terra. Da rimarcare è la sua prossimità alla Tomba di Giganti di Malacarruca detta anche Sa Pinnettedda; circostanza che lascia pensare al fatto che il Nuraghe fosse contornato da un vasto villaggio.
Dalla sua cima si può ammirare il paesaggio circostante che comprende tutto il territorio di Alà dei Sardi, Oschiri, Pattada e Buddusò.

Nuraghe Intro ‘e Serra

Il nuraghe, probabilmente di tipo complesso, è situato su un affioramento roccioso granitico. Tra i cumuli di pietre di crollo emerge la torre principale nel punto più alto dove l’ingresso è sormontato da un architrave nudo (privo della muratura sovrastante).
L’ingresso, rimasto a cielo aperto, presenta la nicchia a destra intatta e a sinistra il vano scala totalmente crollato ma percorribile fino al piano superiore dal quale si può scorgere l’interno della tholos. Sono ancora visibili due nicchie laterali e il materiale di crollo avvenuto all’interno.
Dall’esterno, nel lato esposto a nord-est si accede a un doppio vano parzialmente interrato che probabilmente si collegava alla torre centrale nella parte inferiore che attualmente è sotto terra. Da rimarcare è la sua prossimità alla Tomba di Giganti di Malacarruca detta anche Sa Pinnettedda; circostanza che lascia pensare al fatto che il Nuraghe fosse contornato da un vasto villaggio.
Dalla sua cima si può ammirare il paesaggio circostante che comprende tutto il territorio di Alà dei Sardi, Oschiri, Pattada e Buddusò.