Si tratta di un monotorre situato nella borgata rurale di Sessa, dove è stata costruita la chiesa di San Giuseppe Lavoratore. La borgata deriva dall’ex Etfas (Ente per la trasformazione fondiaria e agraria in Sardegna), l’Ente nato per l’attuazione della riforma agraria degli anni ’50.
Nella borgata, oltre alla chiesa, è presente un maneggio (costruito nel 2004 ma non utilizzato), una scuola ed altre abitazioni. In una di queste d’estate sono dislocati i vigili del fuoco.
Il nuraghe presenta un vistoso crollo del lato ovest e attualmente sono presenti diversi fragili puntelli in legno nella camera centrale.
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Prov: Oristano
Autore: Acrissantu per Wikimapia
Codice Geo: NUR3481
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Codice Geo: NUR3481
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Codice Geo: NUR3481
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Struttura megalitica funeraria di epoca preistorica.
Si trova nel territorio comunale di Cuglieri (OR). E’ completamente avvolto da una fitta vegetazione che ne impedisce la visita. E’ un nuraghe quadrilobato costruito con blocchi di basalto.
Ad Oragiana (Oraggiana nella cartografia IGM) i cinque betili erano collocati presso i resti della tomba del gigante omonima fino alla metà del secolo scorso, ”disposti a semicerchio quasi a voler chiudere un’area d’altra parte limitata dall’esedra” (Pietro Pes, Archeologia tra Planargia e Montiferru).
Nel 1956, per la loro salvaguardia, ne furono trasportati quattro presso la chiesa di Santa Caterina di Pittinuri; il quinto, frantumato e parzialmente riutilizzato, rimase in loco.
Si trova al confine fra i territori comunali di Cuglieri (OR) e di Narbolia (OR).
L’ingresso è stato successivamente riadattato con l’edificazione di un muro per costituire una sorta di rifugio per animali domestici.
Prov: Oristano
Autore: Acrissantu per Wikimapia
Codice Geo: NUR3137
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Sepoltura di epoca nuragica. Del monumento praticamente distrutto sono individuabili solo dei conci sagomati dai quali si può stabilire che la tipologia della tomba fosse a filari in opera isodoma.
Alcuni dei conci (forse quelli relativi all’esedra) sono inglobati nella muratura di una capanna di epoca recente, ed altri sparsi nelle vicinanze e nascosti dalla vegetazione. In particolare è presente la c.d. stele a dentelli di notevoli dimensioni.
Da questa tomba pare provengano i betili ora sistemati nel sagrato della Chiesa di Santa Caterina nella frazione marina omonima.
Dovrebbe conservare la tholos intatta. E’ completamente avvolto da una fittissima vegetazione che ne impedisce la visita.