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Nuraghe Oratiddo

Si tratta di un monotorre situato nella borgata rurale di Sessa, dove è stata costruita la chiesa di San Giuseppe Lavoratore. La borgata deriva dall’ex Etfas (Ente per la trasformazione fondiaria e agraria in Sardegna), l’Ente nato per l’attuazione della riforma agraria degli anni ’50.
Nella borgata, oltre alla chiesa, è presente un maneggio (costruito nel 2004 ma non utilizzato), una scuola ed altre abitazioni. In una di queste d’estate sono dislocati i vigili del fuoco.
Il nuraghe presenta un vistoso crollo del lato ovest e attualmente sono presenti diversi fragili puntelli in legno nella camera centrale.

Betile proveniente da Oragiana

Ad Oragiana (Oraggiana nella cartografia IGM) i cinque betili erano collocati presso i resti della tomba del gigante omonima fino alla metà del secolo scorso, ”disposti a semicerchio quasi a voler chiudere un’area d’altra parte limitata dall’esedra” (Pietro Pes, Archeologia tra Planargia e Montiferru).
Nel 1956, per la loro salvaguardia, ne furono trasportati quattro presso la chiesa di Santa Caterina di Pittinuri; il quinto, frantumato e parzialmente riutilizzato, rimase in loco.

Tomba di Giganti Oragiana

Sepoltura di epoca nuragica. Del monumento praticamente distrutto sono individuabili solo dei conci sagomati dai quali si può stabilire che la tipologia della tomba fosse a filari in opera isodoma.
Alcuni dei conci (forse quelli relativi all’esedra) sono inglobati nella muratura di una capanna di epoca recente, ed altri sparsi nelle vicinanze e nascosti dalla vegetazione. In particolare è presente la c.d. stele a dentelli di notevoli dimensioni.
Da questa tomba pare provengano i betili ora sistemati nel sagrato della Chiesa di Santa Caterina nella frazione marina omonima.