Tre Domus de Janas realizzate su costone di calcare, monocellulari, successivamente decorate con la stele a prospetto scolpita nella roccia
#immagini: 83
Tre Domus de Janas realizzate su costone di calcare, monocellulari, successivamente decorate con la stele a prospetto scolpita nella roccia
Tre Domus de Janas realizzate su costone di calcare, monocellulari, successivamente decorate con la stele a prospetto scolpita nella roccia
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo.
La necropoli, già nota da fine ‘800, venne catalogata più approfonditamente in uno studio condotto a metà del secolo scorso dall’archeologo Giuseppe Chelo. In quest’area furono segnalati anche altri gruppi di tombe, censiti come necropoli distinte ma probabilmente tutti appartenenti ad un unico comprensorio facente capo al vasto insediamento preistorico di Abealzu. I numerosi ed importanti materiali eneolitici rinvenuti in loco, unitamente ai ritrovamenti di Filigosa (Macomer) diedero il nome alla cultura di Abealzu-Filigosa.
Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti. La totalità degli ipogei sono del tipo a domus de janas suddivise in quattro necropoli – Sos Laccheddos, Calancoi, Badde Inza e Monte Barcellona – racchiuse in un’area di circa due chilometri quadrati.
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo.
La necropoli, già nota da fine ‘800, venne catalogata più approfonditamente in uno studio condotto a metà del secolo scorso dall’archeologo Giuseppe Chelo. In quest’area furono segnalati anche altri gruppi di tombe, censiti come necropoli distinte ma probabilmente tutti appartenenti ad un unico comprensorio facente capo al vasto insediamento preistorico di Abealzu. I numerosi ed importanti materiali eneolitici rinvenuti in loco, unitamente ai ritrovamenti di Filigosa (Macomer) diedero il nome alla cultura di Abealzu-Filigosa.
Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti. La totalità degli ipogei sono del tipo a domus de janas suddivise in quattro necropoli – Sos Laccheddos, Calancoi, Badde Inza e Monte Barcellona – racchiuse in un’area di circa due chilometri quadrati.
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo.
La necropoli, già nota da fine ‘800, venne catalogata più approfonditamente in uno studio condotto a metà del secolo scorso dall’archeologo Giuseppe Chelo. In quest’area furono segnalati anche altri gruppi di tombe, censiti come necropoli distinte ma probabilmente tutti appartenenti ad un unico comprensorio facente capo al vasto insediamento preistorico di Abealzu. I numerosi ed importanti materiali eneolitici rinvenuti in loco, unitamente ai ritrovamenti di Filigosa (Macomer) diedero il nome alla cultura di Abealzu-Filigosa.
Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti. La totalità degli ipogei sono del tipo a domus de janas suddivise in quattro necropoli – Sos Laccheddos, Calancoi, Badde Inza e Monte Barcellona – racchiuse in un’area di circa due chilometri quadrati.
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo.
La necropoli, già nota da fine ‘800, venne catalogata più approfonditamente in uno studio condotto a metà del secolo scorso dall’archeologo Giuseppe Chelo. In quest’area furono segnalati anche altri gruppi di tombe, censiti come necropoli distinte ma probabilmente tutti appartenenti ad un unico comprensorio facente capo al vasto insediamento preistorico di Abealzu. I numerosi ed importanti materiali eneolitici rinvenuti in loco, unitamente ai ritrovamenti di Filigosa (Macomer) diedero il nome alla cultura di Abealzu-Filigosa.
Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti. La totalità degli ipogei sono del tipo a domus de janas suddivise in quattro necropoli – Sos Laccheddos, Calancoi, Badde Inza e Monte Barcellona – racchiuse in un’area di circa due chilometri quadrati.
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo.
La necropoli, già nota da fine ‘800, venne catalogata più approfonditamente in uno studio condotto a metà del secolo scorso dall’archeologo Giuseppe Chelo. In quest’area furono segnalati anche altri gruppi di tombe, censiti come necropoli distinte ma probabilmente tutti appartenenti ad un unico comprensorio facente capo al vasto insediamento preistorico di Abealzu. I numerosi ed importanti materiali eneolitici rinvenuti in loco, unitamente ai ritrovamenti di Filigosa (Macomer) diedero il nome alla cultura di Abealzu-Filigosa.
Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti. La totalità degli ipogei sono del tipo a domus de janas suddivise in quattro necropoli – Sos Laccheddos, Calancoi, Badde Inza e Monte Barcellona – racchiuse in un’area di circa due chilometri quadrati.
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo.
La necropoli, già nota da fine ‘800, venne catalogata più approfonditamente in uno studio condotto a metà del secolo scorso dall’archeologo Giuseppe Chelo. In quest’area furono segnalati anche altri gruppi di tombe, censiti come necropoli distinte ma probabilmente tutti appartenenti ad un unico comprensorio facente capo al vasto insediamento preistorico di Abealzu. I numerosi ed importanti materiali eneolitici rinvenuti in loco, unitamente ai ritrovamenti di Filigosa (Macomer) diedero il nome alla cultura di Abealzu-Filigosa.
Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti. La totalità degli ipogei sono del tipo a domus de janas suddivise in quattro necropoli – Sos Laccheddos, Calancoi, Badde Inza e Monte Barcellona – racchiuse in un’area di circa due chilometri quadrati.
Prov: Sassari
Autore: Antonello Antonello GregoriniGregorini
Codice Geo: NUR7001
> Scheda Geoportale
La necropoli di Sos Laccheddos è un sito archeologico situato nel territorio di Sassari, nella Sardegna nord-occidentale. È suddivisa in due gruppi di tombe posti a breve distanza l’uno dall’altro, ubicate tra la strada statale 127 bis e la nuova strada provinciale dell’Anglona a qualche chilometro a est del capoluogo, in direzione di Osilo.
La necropoli, già nota da fine ‘800, venne catalogata più approfonditamente in uno studio condotto a metà del secolo scorso dall’archeologo Giuseppe Chelo. In quest’area furono segnalati anche altri gruppi di tombe, censiti come necropoli distinte ma probabilmente tutti appartenenti ad un unico comprensorio facente capo al vasto insediamento preistorico di Abealzu. I numerosi ed importanti materiali eneolitici rinvenuti in loco, unitamente ai ritrovamenti di Filigosa (Macomer) diedero il nome alla cultura di Abealzu-Filigosa.
Alle 32 tombe censite nel suddetto lavoro altre 19 si aggiunsero in seguito ad indagini più recenti. La totalità degli ipogei sono del tipo a domus de janas suddivise in quattro necropoli – Sos Laccheddos, Calancoi, Badde Inza e Monte Barcellona – racchiuse in un’area di circa due chilometri quadrati.
L’area di Abealzu/Sos Laccheddos si incontra a pochi chilometri dalla città, lungo la
strada statale 127 in direzione di Osilo, all’altezza del km 122. Qui, nei terreni a destra
e a sinistra della strada e sino al limite della collina di Abealzu che domina l’area
da Nord-Est, si estendeva un vasto abitato preistorico; i rinvenimenti eneolitici, che
vi furono fatti a partire dalla fine del XIX secolo e soprattutto alla metà del XX, hanno
poi dato il nome a quel momento iniziale dell’Età del Rame della Sardegna che è noto
come “Cultura di Abealzu”.
L’area di Abealzu/Sos Laccheddos si incontra a pochi chilometri dalla città, lungo la
strada statale 127 in direzione di Osilo, all’altezza del km 122. Qui, nei terreni a destra
e a sinistra della strada e sino al limite della collina di Abealzu che domina l’area
da Nord-Est, si estendeva un vasto abitato preistorico; i rinvenimenti eneolitici, che
vi furono fatti a partire dalla fine del XIX secolo e soprattutto alla metà del XX, hanno
poi dato il nome a quel momento iniziale dell’Età del Rame della Sardegna che è noto
come “Cultura di Abealzu”.