I materiali del Bronzo medio (al più frammenti di tegami e ciotole carenate), quasi tutti della facies di S. Cosimo e rinvenuti in superficie, provengono per la maggior parte da Monti Crastu, Monti Atziaddei, Monti Ibera, Monti Porceddu e Monti Acutzu, troviamo materiali della facies, da meglio comprendere con ulteriori e specifici studi, di Monti Mannu solo nella località serrentese che le da il nome.
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Consiste in due grandi rocce affioranti nei pressi della strada statale 131. Dovrebbero risalire ai tempi della cultura di Ozieri l’utilizzo come “pietra sacra” del più piccolo dei roccioni che compongono Perda Longa, come testimoniano le coppelle in questo praticate e i resti di strumenti in ossidiana e di ceramiche rinvenuti attorno.Tratto da:Biddas e nuraxis de su sattu de Serrenti de su Brunzu de mesu a su Ferru I,di Daniele Carta
Protonuraghe con villaggio attorno. Le dimensioni e la posizione dei protonuraghi di Monti Crastu e Monti Mannu inducono a credere che questi potessero essere i centri più importanti di cantoni o subcantoni protonuragici del Campidano, o almeno che, insieme agli altri protonuraghi complessi, potessero controllarne una grossa parte.
Protonuraghe con villaggio attorno. Le dimensioni e la posizione dei protonuraghi di Monti Crastu e Monti Mannu inducono a credere che questi potessero essere i centri più importanti di cantoni o subcantoni protonuragici del Campidano, o almeno che, insieme agli altri protonuraghi complessi, potessero controllarne una grossa parte.
Nuraghe monotorre di cui restano solo alcune tracce
Nuraghe complesso, franato e di cui residuano pochi filari interrati, dove alla torre originaria seguì una addizione frontale.
Nuraghe complesso, franato e di cui residuano pochi filari interrati, dove alla torre originaria seguì una addizione trasversale.
Alla fase Abealzu sono attribuiti i pochi materiali conosciuti provenienti dal riparo A1 di Monti Crastu, utilizzato come sepoltura e violato da scavi clandestini. Le dimensioni e la posizione dei protonuraghi di Monti Crastu e Monti Mannu inducono a credere che questi potessero essere i centri più importanti di cantoni o subcantoni protonuragici del Campidano, o almeno che, insieme agli altri protonuraghi complessi, potessero controllarne una grossa parte.
Alla fase Abealzu sono attribuiti i pochi materiali conosciuti provenienti dal riparo A1 di Monti Crastu, utilizzato come sepoltura e violato da scavi clandestini. Le dimensioni e la posizione dei protonuraghi di Monti Crastu e Monti Mannu inducono a credere che questi potessero essere i centri più importanti di cantoni o subcantoni protonuragici del Campidano, o almeno che, insieme agli altri protonuraghi complessi, potessero controllarne una grossa parte.
I protonuraghi di Serrenti per la maggior parte sono di piccole dimensioni e, per quanto osservabile, a pianta ellittica o irregolare. Sembrano di maggiori dimensioni quelli di Monti Mannu, Monti Atziaddei, Monti Crastu e Sa Corona, gli ultimi due forse ingranditi o ristrutturati tra BR e BFI. Attorno a questo protonuraghe vi sono tracce di un piccolo villaggio.
Addossati a delle rocce granitiche sono visibili i resti di un villaggio nuragico nei pressi di una vecchia corte abbandonata
Prov: Cagliari
Autore: Corrado per Wikimapia
Codice Geo: NUR10715
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