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Santuario nuragico Sos Nurattolos

Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.

Santuario nuragico Sos Nurattolos

Il complesso, databile tra il 1600 e il 900 a.C., comprende una fonte sacra, posta all’interno di un cortile irregolare, un tempio ‘a megaron’, circondato da un recinto ellittico e una grande capanna circolare, dotata di una stanza d’ingresso e di una camera. Era un luogo a carattere ‘comunitario’, la cosiddetta ‘capanna delle riunioni’, tipica dei villaggi nuragici. Solitamente qui il pellegrino sostava forse per un colloquio con i sacerdoti.

Tempio dell’acqua “Su Posidu”

Questo pozzo ha una struttura parecchio differente dai classici pozzi sacri ed una maestosità unica ed antica.
La lavorazione dei conci è piuttosto rudimentale. Vi si accedeva da due scale opposte tra loro posizionate tra 2 enormi massi granitici distanti una settantina di centimetri. Alla base delle scale il pozzo raccoglieva l’acqua piovana, perchè non c’è una vera e propria vena d’acqua.
Una delle due scale oggi appare seriamente compromessa dai crolli, mentre l’altra è ancora agibile.
Al di sopra della prima si trova un grosso masso incastonato. (B.W.V.M.)

Tempio dell’acqua “Su Posidu”

Questo pozzo ha una struttura parecchio differente dai classici pozzi sacri ed una maestosità unica ed antica.
La lavorazione dei conci è piuttosto rudimentale. Vi si accedeva da due scale opposte tra loro posizionate tra 2 enormi massi granitici distanti una settantina di centimetri. Alla base delle scale il pozzo raccoglieva l’acqua piovana, perchè non c’è una vera e propria vena d’acqua.
Una delle due scale oggi appare seriamente compromessa dai crolli, mentre l’altra è ancora agibile.
Al di sopra della prima si trova un grosso masso incastonato. (B.W.V.M.)

Tempio dell’acqua “Su Posidu”

Questo pozzo ha una struttura parecchio differente dai classici pozzi sacri ed una maestosità unica ed antica.
La lavorazione dei conci è piuttosto rudimentale. Vi si accedeva da due scale opposte tra loro posizionate tra 2 enormi massi granitici distanti una settantina di centimetri. Alla base delle scale il pozzo raccoglieva l’acqua piovana, perchè non c’è una vera e propria vena d’acqua.
Una delle due scale oggi appare seriamente compromessa dai crolli, mentre l’altra è ancora agibile.
Al di sopra della prima si trova un grosso masso incastonato. (B.W.V.M.)

Tempio dell’acqua “Su Posidu”

Questo pozzo ha una struttura parecchio differente dai classici pozzi sacri ed una maestosità unica ed antica.
La lavorazione dei conci è piuttosto rudimentale. Vi si accedeva da due scale opposte tra loro posizionate tra 2 enormi massi granitici distanti una settantina di centimetri. Alla base delle scale il pozzo raccoglieva l’acqua piovana, perchè non c’è una vera e propria vena d’acqua.
Una delle due scale oggi appare seriamente compromessa dai crolli, mentre l’altra è ancora agibile.
Al di sopra della prima si trova un grosso masso incastonato. (B.W.V.M.)

Tempio dell’acqua “Su Posidu”

Questo pozzo ha una struttura parecchio differente dai classici pozzi sacri ed una maestosità unica ed antica.
La lavorazione dei conci è piuttosto rudimentale. Vi si accedeva da due scale opposte tra loro posizionate tra 2 enormi massi granitici distanti una settantina di centimetri. Alla base delle scale il pozzo raccoglieva l’acqua piovana, perchè non c’è una vera e propria vena d’acqua.
Una delle due scale oggi appare seriamente compromessa dai crolli, mentre l’altra è ancora agibile.
Al di sopra della prima si trova un grosso masso incastonato. (B.W.V.M.)

Tempio dell’acqua “Su Posidu”

Questo pozzo ha una struttura parecchio differente dai classici pozzi sacri ed una maestosità unica ed antica.
La lavorazione dei conci è piuttosto rudimentale. Vi si accedeva da due scale opposte tra loro posizionate tra 2 enormi massi granitici distanti una settantina di centimetri. Alla base delle scale il pozzo raccoglieva l’acqua piovana, perchè non c’è una vera e propria vena d’acqua.
Una delle due scale oggi appare seriamente compromessa dai crolli, mentre l’altra è ancora agibile.
Al di sopra della prima si trova un grosso masso incastonato. (B.W.V.M.)

Area archeologica di Pani Loriga

La collina di Pani Loriga, nota per gli aspetti archeologici e per il contesto ambientale straordinariamente conservato, è salita all’attenzione pubblica per la recente apertura stabile ai visitatori. Il complesso archeologico, oggetto di indagini da parte dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico(ISMA) del CNR, fornisce un fondamentale contributo alla ricostruzione dell’insediamento umano antico nel Sulcis.

Area archeologica di Pani Loriga

La collina di Pani Loriga, nota per gli aspetti archeologici e per il contesto ambientale straordinariamente conservato, è salita all’attenzione pubblica per la recente apertura stabile ai visitatori. Il complesso archeologico, oggetto di indagini da parte dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico(ISMA) del CNR, fornisce un fondamentale contributo alla ricostruzione dell’insediamento umano antico nel Sulcis.

Area archeologica di Pani Loriga

La collina di Pani Loriga, nota per gli aspetti archeologici e per il contesto ambientale straordinariamente conservato, è salita all’attenzione pubblica per la recente apertura stabile ai visitatori. Il complesso archeologico, oggetto di indagini da parte dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico(ISMA) del CNR, fornisce un fondamentale contributo alla ricostruzione dell’insediamento umano antico nel Sulcis.

Area archeologica di Pani Loriga

La collina di Pani Loriga, nota per gli aspetti archeologici e per il contesto ambientale straordinariamente conservato, è salita all’attenzione pubblica per la recente apertura stabile ai visitatori. Il complesso archeologico, oggetto di indagini da parte dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico(ISMA) del CNR, fornisce un fondamentale contributo alla ricostruzione dell’insediamento umano antico nel Sulcis.